L’ipertensione arteriosa rappresenta una delle condizioni più frequenti nella popolazione generale con una prevalenza stimata di 1 miliardo di persone, destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione globale. La denominazione di “killer silenzioso” sintetizza la sua frequente asintomaticità e le sue sequele in termini di complicanze cardiovascolari (infarto del miocardio), renali, cerebrali e del sistema arterioso periferico. La terapia antiaggregante e anticoagulante rappresenta uno dei cardini della prevenzione primaria e secondaria di queste condizioni, delle quali l’ipertensione è una delle cause principali. Nel 2010, il clopidrogel è stato il secondo farmaco più prescritto al livello mondiale, con un ricavato di 9 miliardi di dollari. Con il diffondersi dell’utilizzo di questi farmaci nella popolazione aumenta però l’incidenza di eventi avversi, specie emorragici, che rappresentano un temibile effetto collaterale, con un rischio di sanguinamento dal tratto gastrointestinale dall’1.5 al 4.5%. La malattia emorroidaria è la più frequente causa di sanguinamento anorettale e colpisce, con almeno un episodio, fino al 50% della popolazione sopra i 50 anni. In pazienti in terapia antiaggregante o anticoagulante gli episodi emorragici correlati all’emorroidi possono essere più severi e meno responsivi alla terapia medica. In questi casi, l’intervento ambulatoriale o chirurgico rappresenta l'unica opzione, ma comporta rischi aggiuntivi di eventi emorragici postoperatori, se la terapia viene continuata, o di nuovi eventi cardiovascolari e cerebrali per sospensione prudenziale della terapia nel periodo perioperatorio. La presente tesi è espressione di un filone di ricerca sulla malattia emorroidaria in termini di anatomia, biologia vascolare e fisiopatologia che il sottoscritto ha intrapreso durante il dottorato e che ha fatto da terreno di coltura a uno studio pilota su una nuova tecnica chirurgica, lo Sclerobanding, che in modo non invasivo, economico e senza anestesia (o se richiesto con anestesia locale) si propone di trattare la malattia emorroidaria e il sintomo principale, il sanguinamento, anche in pazienti ad alto rischio nei quali la sospensione della terapia anticoagulante/antiaggregante per un intervento tradizionale potrebbe comportare un rischio aggiuntivo per il presentarsi di eventi trombotici legati alla sospensione del trattamento e al fenomeno della rebound ipercoagulability. Tale studio è stato preceduto da una descrizione della tecnica sulla rivista ufficiale della Società Europea di Coloproctologia (ESCP), Colorectal Disease e da uno studio sulla fattibilità della metodica in pazienti in buone condizioni di salute pubblicato nel 2021 sul Journal of Clinical Medicine e che rappresenta il terzo capitolo di questa tesi. Il percorso del dottorato mi ha consentito una conoscenza più approfondita sul tema dell’ipertensione e delle sue conseguenze. La possibilità di unire queste nuove conoscenze, anche in termini di trattamenti anticoagulanti/antiaggreganti, per la realizzazione di uno studio su un tema, quello della malattia emorroidaria, a me caro in quanto chirugo colorettale, è stata per me fonte di soddisfazione e di arricchimento culturale. La tesi è cosi strutturata: Il Capitolo I, tratta dell’anatomia, biologia vascolare, fisiologia e fisiopatologia della malattia emorroidaria ed è stato pubblicato nel 2020 in Reviews on Recent Clinical Trials. Il Capitolo II descrive, in una chiave di evoluzione storica, gli interventi e le procedure ambulatoriali per il trattamento della malattia emorroidaria ed è stato pubblicato nel 2021 sulla rivista scientifica Frontiers in Surgery . È stato tra i 10 articoli più letti della rivista nel 2021. Il Capitolo III descrive uno studio di fattibilità e di sicurezza dello Sclerobanding su 97 soggetti non in terapia anticoagulante ed è stato pubblicato sul the Journal of Clinical Medicine. Il Capitolo IV è, infine, uno studio pilota sulla sicurezza, la fattibilità dello Sclerobanding in un campione di 51 pazienti ad alto rischio in terapia anticoagulante e antiaggregante, sottoposti alla procedura senza interrompere la terapia e che rappresenta la parte sperimentale della presente tesi.

Sclerobanding (legatura elastica con scleroterapia mediante polidocanolo foam al 3%) nel trattamento della malattia emorroidaria in pazienti ad alto rischio in terapia antiaggregante/anticoagulante non sospesa: uno studio pilota

PATA, FRANCESCO
2023

Abstract

L’ipertensione arteriosa rappresenta una delle condizioni più frequenti nella popolazione generale con una prevalenza stimata di 1 miliardo di persone, destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione globale. La denominazione di “killer silenzioso” sintetizza la sua frequente asintomaticità e le sue sequele in termini di complicanze cardiovascolari (infarto del miocardio), renali, cerebrali e del sistema arterioso periferico. La terapia antiaggregante e anticoagulante rappresenta uno dei cardini della prevenzione primaria e secondaria di queste condizioni, delle quali l’ipertensione è una delle cause principali. Nel 2010, il clopidrogel è stato il secondo farmaco più prescritto al livello mondiale, con un ricavato di 9 miliardi di dollari. Con il diffondersi dell’utilizzo di questi farmaci nella popolazione aumenta però l’incidenza di eventi avversi, specie emorragici, che rappresentano un temibile effetto collaterale, con un rischio di sanguinamento dal tratto gastrointestinale dall’1.5 al 4.5%. La malattia emorroidaria è la più frequente causa di sanguinamento anorettale e colpisce, con almeno un episodio, fino al 50% della popolazione sopra i 50 anni. In pazienti in terapia antiaggregante o anticoagulante gli episodi emorragici correlati all’emorroidi possono essere più severi e meno responsivi alla terapia medica. In questi casi, l’intervento ambulatoriale o chirurgico rappresenta l'unica opzione, ma comporta rischi aggiuntivi di eventi emorragici postoperatori, se la terapia viene continuata, o di nuovi eventi cardiovascolari e cerebrali per sospensione prudenziale della terapia nel periodo perioperatorio. La presente tesi è espressione di un filone di ricerca sulla malattia emorroidaria in termini di anatomia, biologia vascolare e fisiopatologia che il sottoscritto ha intrapreso durante il dottorato e che ha fatto da terreno di coltura a uno studio pilota su una nuova tecnica chirurgica, lo Sclerobanding, che in modo non invasivo, economico e senza anestesia (o se richiesto con anestesia locale) si propone di trattare la malattia emorroidaria e il sintomo principale, il sanguinamento, anche in pazienti ad alto rischio nei quali la sospensione della terapia anticoagulante/antiaggregante per un intervento tradizionale potrebbe comportare un rischio aggiuntivo per il presentarsi di eventi trombotici legati alla sospensione del trattamento e al fenomeno della rebound ipercoagulability. Tale studio è stato preceduto da una descrizione della tecnica sulla rivista ufficiale della Società Europea di Coloproctologia (ESCP), Colorectal Disease e da uno studio sulla fattibilità della metodica in pazienti in buone condizioni di salute pubblicato nel 2021 sul Journal of Clinical Medicine e che rappresenta il terzo capitolo di questa tesi. Il percorso del dottorato mi ha consentito una conoscenza più approfondita sul tema dell’ipertensione e delle sue conseguenze. La possibilità di unire queste nuove conoscenze, anche in termini di trattamenti anticoagulanti/antiaggreganti, per la realizzazione di uno studio su un tema, quello della malattia emorroidaria, a me caro in quanto chirugo colorettale, è stata per me fonte di soddisfazione e di arricchimento culturale. La tesi è cosi strutturata: Il Capitolo I, tratta dell’anatomia, biologia vascolare, fisiologia e fisiopatologia della malattia emorroidaria ed è stato pubblicato nel 2020 in Reviews on Recent Clinical Trials. Il Capitolo II descrive, in una chiave di evoluzione storica, gli interventi e le procedure ambulatoriali per il trattamento della malattia emorroidaria ed è stato pubblicato nel 2021 sulla rivista scientifica Frontiers in Surgery . È stato tra i 10 articoli più letti della rivista nel 2021. Il Capitolo III descrive uno studio di fattibilità e di sicurezza dello Sclerobanding su 97 soggetti non in terapia anticoagulante ed è stato pubblicato sul the Journal of Clinical Medicine. Il Capitolo IV è, infine, uno studio pilota sulla sicurezza, la fattibilità dello Sclerobanding in un campione di 51 pazienti ad alto rischio in terapia anticoagulante e antiaggregante, sottoposti alla procedura senza interrompere la terapia e che rappresenta la parte sperimentale della presente tesi.
16-feb-2023
Italiano
Hemorrhoidal disease; hemorroids; sclerobanding; anticoagulant; antiaggregant; treatment; therapy; rubber band ligation; sclerotherapy
D'AMBROSIO, Giancarlo
LETIZIA, Claudio
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/182195
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-182195