Il lavoro si propone di rispondere alla domanda se, e in che misura, la prostituzione volontaria sia compatibile con la Costituzione e con le categorie fondamentali del costituzionalismo contemporaneo. A partire da una ricostruzione storica e critica della legge Merlin, nonché della rilevante giurisprudenza di legittimità in materia di prostituzione, la tesi analizza la posizione della Corte costituzionale espressa nelle sentenze nn. 141 e 278 del 2019 in merito al rapporto tra dignità umana, libertà e prostituzione volontaria. Facendo ricorso all’elaborazione teorica prodotta dal femminismo giuridico, nel lavoro si propone una nuova concettualizzazione della prostituzione volontaria, che tenga conto non soltanto della volontarietà della scelta di entrare nel mercato sessuale – espressa attraverso l’istituto del consenso –, ma che prenda in considerazione anche il desiderio della persona che si prostituisce. La concettualizzazione proposta permette così al giudice penale di poter accertare, in concreto, se le condotte parallele poste in essere dagli intermediari – e criminalizzate dalla legge Merlin – siano effettivamente lesive della dignità umana e dei diritti fondamentali della persona che si prostituisce, in tal modo fornendo anche un’interpretazione costituzionalmente orientata di tale legge nell’ottica di bilanciare, da un lato, l’esigenza di proteggere le persone particolarmente vulnerabili e, dall’altro lato, di ridurre la vittimizzazione e lo stigma nei confronti di coloro che esercitano il lavoro sessuale.

La prostituzione tra dignità umana e libertà. Un'analisi costituzionale

PACELLA, FLAVIA
2023

Abstract

Il lavoro si propone di rispondere alla domanda se, e in che misura, la prostituzione volontaria sia compatibile con la Costituzione e con le categorie fondamentali del costituzionalismo contemporaneo. A partire da una ricostruzione storica e critica della legge Merlin, nonché della rilevante giurisprudenza di legittimità in materia di prostituzione, la tesi analizza la posizione della Corte costituzionale espressa nelle sentenze nn. 141 e 278 del 2019 in merito al rapporto tra dignità umana, libertà e prostituzione volontaria. Facendo ricorso all’elaborazione teorica prodotta dal femminismo giuridico, nel lavoro si propone una nuova concettualizzazione della prostituzione volontaria, che tenga conto non soltanto della volontarietà della scelta di entrare nel mercato sessuale – espressa attraverso l’istituto del consenso –, ma che prenda in considerazione anche il desiderio della persona che si prostituisce. La concettualizzazione proposta permette così al giudice penale di poter accertare, in concreto, se le condotte parallele poste in essere dagli intermediari – e criminalizzate dalla legge Merlin – siano effettivamente lesive della dignità umana e dei diritti fondamentali della persona che si prostituisce, in tal modo fornendo anche un’interpretazione costituzionalmente orientata di tale legge nell’ottica di bilanciare, da un lato, l’esigenza di proteggere le persone particolarmente vulnerabili e, dall’altro lato, di ridurre la vittimizzazione e lo stigma nei confronti di coloro che esercitano il lavoro sessuale.
30-mag-2023
Italiano
Prostituzione volontaria; dignità umana; libertà; libertà sessuale; femminismo; legge Merlin; consenso sessuale; desiderio; sex work; autodeterminazione
ANGELINI, Francesca Filomena
GIGLIONI, Fabio
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/182793
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-182793