Con questo lavoro ci si propone di indagare il concetto di “crisi”, ricorrendo a un approccio teorico eterogeneo. Nel primo capitolo, il problema sarà impostato circoscrivendo i contorni dello stesso: il concetto di crisi è analizzato semanticamente così come sono indagate tutte quelle dimensioni con le quali entra in relazione, come ad esempio la dimensione del tempo e quella del mutamento sociale. Nel secondo capitolo prende corpo un’analisi che procede dal “macro” al “micro”. L’elemento della crisi sarà dapprima analizzato attraverso l’approccio sistemico, in particolare mediante la Teoria dei sistemi sociali di Niklas Luhmann (di cui, nel corso dell’intero lavoro, saranno evidenziati virtù e limiti) e la crisologie di Edgar Morin. In un secondo momento, invece, la crisi sarà osservata dal lato dell’individuo, prendendo in considerazione le diramazioni entro cui si sostanzia, in particolare l’angoscia e l’alienazione. Nel terzo capitolo il concetto di crisi è esaminato in relazione alla Teoria dei sistemi sociali. Più esattamente, sarà colta la sostanziale assenza del concetto di crisi all’interno dell’impianto teorico luhmanniano. A tal proposito, saranno messe a tema le obiezioni che Jürgen Habermas ha mosso alla teoria sistemica di Luhmann; contestualmente, sarà ricostruita la teoria dell’agire comunicativo di Habermas, così come il suo pensiero sulla crisi: più in generale, pertanto, sarà esaminata la sua “teoria critica”. Nel quarto e ultimo capitolo, ci si interroga sulla possibilità per la Teoria dei sistemi sociali di attivare l’esercizio della critica. La conclusione a cui si perviene è quella secondo cui la teoria sistemica riesce più nell’intento descrittivo che in quello critico. Da ciò discende la necessità di mettere in evidenza il nesso inscindibile tra crisi e critica: a questo scopo, saranno ricostruite le posizioni delle filosofe Nancy Fraser e Rahel Jaeggi a partire dalle quali è possibile ragionare sulla crisi come forma di contraddizione che attiene all’esistenza sociale e umana. Queste posizioni permettono di concepire, in ultima istanza, la crisi non solo come momento di disequilibrio ma anche come elemento attivatore di un processo di apprendimento e di revisione sociale.
Crisi: analisi socio-sistemica di un concetto complesso
ESPOSITO, EUGENIA GAIA
2024
Abstract
Con questo lavoro ci si propone di indagare il concetto di “crisi”, ricorrendo a un approccio teorico eterogeneo. Nel primo capitolo, il problema sarà impostato circoscrivendo i contorni dello stesso: il concetto di crisi è analizzato semanticamente così come sono indagate tutte quelle dimensioni con le quali entra in relazione, come ad esempio la dimensione del tempo e quella del mutamento sociale. Nel secondo capitolo prende corpo un’analisi che procede dal “macro” al “micro”. L’elemento della crisi sarà dapprima analizzato attraverso l’approccio sistemico, in particolare mediante la Teoria dei sistemi sociali di Niklas Luhmann (di cui, nel corso dell’intero lavoro, saranno evidenziati virtù e limiti) e la crisologie di Edgar Morin. In un secondo momento, invece, la crisi sarà osservata dal lato dell’individuo, prendendo in considerazione le diramazioni entro cui si sostanzia, in particolare l’angoscia e l’alienazione. Nel terzo capitolo il concetto di crisi è esaminato in relazione alla Teoria dei sistemi sociali. Più esattamente, sarà colta la sostanziale assenza del concetto di crisi all’interno dell’impianto teorico luhmanniano. A tal proposito, saranno messe a tema le obiezioni che Jürgen Habermas ha mosso alla teoria sistemica di Luhmann; contestualmente, sarà ricostruita la teoria dell’agire comunicativo di Habermas, così come il suo pensiero sulla crisi: più in generale, pertanto, sarà esaminata la sua “teoria critica”. Nel quarto e ultimo capitolo, ci si interroga sulla possibilità per la Teoria dei sistemi sociali di attivare l’esercizio della critica. La conclusione a cui si perviene è quella secondo cui la teoria sistemica riesce più nell’intento descrittivo che in quello critico. Da ciò discende la necessità di mettere in evidenza il nesso inscindibile tra crisi e critica: a questo scopo, saranno ricostruite le posizioni delle filosofe Nancy Fraser e Rahel Jaeggi a partire dalle quali è possibile ragionare sulla crisi come forma di contraddizione che attiene all’esistenza sociale e umana. Queste posizioni permettono di concepire, in ultima istanza, la crisi non solo come momento di disequilibrio ma anche come elemento attivatore di un processo di apprendimento e di revisione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/182829
URN:NBN:IT:UNIROMA1-182829