O.M. Ungers. La trasformazione come ordine delle cose

The theme of transformation has been one of the main fields of theoretical reflection and design research for Oswald Mathias Ungers throughout his career. The German architect recognizes in the principle of transformation the ability to free architecture from the apparent irreconcilability of contrasts within the project, thanks to the close link between the concepts of transformation and new formation. It is precisely transformation that offers the opportunity to explore the numerous possibilities of configuring reality, recognizing the value of diversity and the dialectical confrontation between opposites. According to Ungers, transformation can even be considered the very object of design, provided that architecture is understood as a process of historical continuity, where the past defines the field of action of the future, shaped through the instrument of modification. Within this thematic framework, this research intends to reconstruct the formation of Ungers' thought and the transition to its theoretical formulation that structured the architect's entire activity. The peculiar co-presence of theory and praxis characterized the oeuvre of Oswald Mathias Ungers. The operative charge of modification is therefore highlighted in this thesis through the analysis of projects and texts by the German master. In particular, two projects more than twenty years apart are analyzed through a critical redesign. The Morsbroich Castle Museum in Leverkusen and the Entrance to the Kaiserthermen in Trier display exemplary characteristics for understanding Oswald Mathias Ungers' approach to architectural composition and the intellectual conception underlying his design method. This research intends to demonstrate how the transformation’s theme is still a valid tool for understanding and designing reality, capable of offering an important degree of autonomy within design practice and, more generally, within architecture.

Il tema della trasformazione è stato, per Oswald Mathias Ungers, uno dei principali campi di riflessione teorica e di ricerca progettuale durante tutta la sua carriera. L'architetto tedesco riconosce nel principio di trasformazione, così internamente legato a quello di nuova formazione, la capacità di liberare l'architettura dal problema dell'apparente inconciliabilità di situazioni contrastanti all'interno del progetto. Proprio attraverso la trasformazione è possibile esplorare le numerose possibilità di configurazione della realtà, riconoscendo il valore della molteplicità e del confronto dialettico tra gli opposti. Secondo Ungers la trasformazione è addirittura considerabile l'oggetto stesso della progettazione, purché si intenda l'architettura come un processo di continuità storica dove il passato definisce il campo d'azione del futuro, plasmabile attraverso lo strumento della modificazione. All'interno di questa cornice tematica, la tesi di ricerca intende ricostruire la formazione del pensiero ungersiano ed il passaggio dalla costruzione del pensiero alla formulazione teorica che ha strutturato l'intera attività dell'architetto, evidenziando la peculiare compresenza di teoria e prassi nell'intera opera ungersiana. Attraverso l'analisi di progetti e testi del maestro tedesco, si evidenzierà la carica operativa del tema della modificazione. Due progetti distanti tra loro oltre vent'anni, analizzati attraverso un ridisegno critico, il Museo del Castello di Morsbroich a Leverkusen e l'Ingresso alle Kaiserthermen di Treviri, possiedono caratteristiche esemplari per comprendere l'approccio di Oswald Mathias Ungers alla composizione architettonica e la concezione intellettuale alla base del metodo ungersiano. L'ipotesi che si intende validare è come il tema della trasformazione sia ancora oggi un valido strumento di comprensione e progettazione della realtà, in grado di offrire un importante grado di autonomia all'interno della pratica progettuale e, più in generale, della disciplina architettonica.