Il carattere inclusivo dell’Outdoor Education (OE), sia sul piano educativo sia su quello sociale, è attualmente scarsamente esplorato dalla ricerca empirica, che è ancora oggi assai limitata rispetto al ruolo che l’educazione all’aperto può svolgere nei processi di inclusione degli studenti e studentesse con background migratorio. Il presente studio si propone di contribuire a colmare tale lacuna, nel tentativo di comprendere in che modo l’OE, grazie alle sue caratteristiche peculiari, possa essere considerato un approccio educativo inclusivo per la scuola primaria. A tal fine, sono state indagate le opinioni di insegnanti, genitori e studenti. Tale esplorazione nasce dalla consapevolezza che, in Italia, paese caratterizzato da un’immigrazione in rapida crescita, è necessario affrontare l’inclusione degli allievi e delle allieve con background migratorio nei contesti scolastici e di individuare metodologie didattiche appropriate atte a consentire loro di raggiungere gli obiettivi formativi previsti. Oggi, infatti, gli insegnanti si trovano ad affrontare molteplici sfide nei contesti scolastici, divenuti progressivamente sempre più "multiculturali". Essi sono chiamati a rispondere alle diverse esigenze di apprendimento degli studenti, a gestire le relazioni con le loro famiglie e a confrontarsi con la diversità e la varietà culturale che caratterizza l’ambiente scolastico. Per tentare, dunque, di capire se l’OE possa facilitare i processi di inclusione, la ricerca ha adottato un approccio qualitativo basato sulla Grounded Theory (GT), impiegando una serie di strumenti quali interviste, focus group, analisi documentale e osservazioni dirette con registrazione di specimen, supportate da materiale fotografico. Questi strumenti risultano particolarmente efficaci per indagare fenomeni complessi e ancora poco esplorati, poiché permettono di cogliere in profondità le dinamiche emergenti e di costruire teorie a partire dai dati raccolti sul campo, facilitando così una comprensione articolata e sfumata del contesto di studio. I risultati evidenziano come l’OE venga considerato dai partecipanti un approccio educativo inclusivo, sia per gli allievi con background migratorio sia per quelli nativi, che si avvale di ambienti esterni non strutturati, i quali possono agire sull’apprendimento in soluzione di continuità con quelli interni, attraverso l’uso di una didattica laboratoriale ed esperienziale, basata sulla varietà degli stimoli offerti dall’ambiente, su attività di gruppo, su strategie cooperative e metodologie attive, favorendo la conoscenza reciproca tra gli allievi e l’incontro tra le culture, apportando benefici a più livelli.
Educazione all’aperto in contesti scolastici multiculturali: una ricerca esplorativa sulle opinioni di insegnanti, alunni e genitori
NATALINI, ALESSANDRA
2024
Abstract
Il carattere inclusivo dell’Outdoor Education (OE), sia sul piano educativo sia su quello sociale, è attualmente scarsamente esplorato dalla ricerca empirica, che è ancora oggi assai limitata rispetto al ruolo che l’educazione all’aperto può svolgere nei processi di inclusione degli studenti e studentesse con background migratorio. Il presente studio si propone di contribuire a colmare tale lacuna, nel tentativo di comprendere in che modo l’OE, grazie alle sue caratteristiche peculiari, possa essere considerato un approccio educativo inclusivo per la scuola primaria. A tal fine, sono state indagate le opinioni di insegnanti, genitori e studenti. Tale esplorazione nasce dalla consapevolezza che, in Italia, paese caratterizzato da un’immigrazione in rapida crescita, è necessario affrontare l’inclusione degli allievi e delle allieve con background migratorio nei contesti scolastici e di individuare metodologie didattiche appropriate atte a consentire loro di raggiungere gli obiettivi formativi previsti. Oggi, infatti, gli insegnanti si trovano ad affrontare molteplici sfide nei contesti scolastici, divenuti progressivamente sempre più "multiculturali". Essi sono chiamati a rispondere alle diverse esigenze di apprendimento degli studenti, a gestire le relazioni con le loro famiglie e a confrontarsi con la diversità e la varietà culturale che caratterizza l’ambiente scolastico. Per tentare, dunque, di capire se l’OE possa facilitare i processi di inclusione, la ricerca ha adottato un approccio qualitativo basato sulla Grounded Theory (GT), impiegando una serie di strumenti quali interviste, focus group, analisi documentale e osservazioni dirette con registrazione di specimen, supportate da materiale fotografico. Questi strumenti risultano particolarmente efficaci per indagare fenomeni complessi e ancora poco esplorati, poiché permettono di cogliere in profondità le dinamiche emergenti e di costruire teorie a partire dai dati raccolti sul campo, facilitando così una comprensione articolata e sfumata del contesto di studio. I risultati evidenziano come l’OE venga considerato dai partecipanti un approccio educativo inclusivo, sia per gli allievi con background migratorio sia per quelli nativi, che si avvale di ambienti esterni non strutturati, i quali possono agire sull’apprendimento in soluzione di continuità con quelli interni, attraverso l’uso di una didattica laboratoriale ed esperienziale, basata sulla varietà degli stimoli offerti dall’ambiente, su attività di gruppo, su strategie cooperative e metodologie attive, favorendo la conoscenza reciproca tra gli allievi e l’incontro tra le culture, apportando benefici a più livelli.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/188184
URN:NBN:IT:UNIROMA1-188184