BACKGROUND: Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD, Inflammatory Bowel Disease), rappresentano patologie complesse e multifattoriali che coinvolgono l'interazione dinamica tra il sistema immunitario, la predisposizione genetica, l'ambiente e, più recentemente, il microbiota intestinale. Negli ultimi anni, è emersa una crescente attenzione verso il ruolo del microbiota nell'eziopatogenesi delle IBD, così come nella modulazione della risposta infiammatoria. Esiste anche un collegamento stretto tra il sistema nervoso centrale e quello enterico, noto come asse intestino-cervello (Gracie et al., 2018). L’obiettivo del nostro studio è stato quello di indagare, in un campione di pazienti affetti da IBD, se e in che misura i sintomi depressivi, i sintomi ansiosi, la qualità di vita, lo stress e i sintomi gastrointestinali possano avere una relazione con il microbiota intestinale. METODI: Nel nostro studio longitudinale abbiamo reclutato 50 pazienti affetti da IBD, presso l’ambulatorio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale “S.S. Annunziata” di Chieti, con attività di malattia quiescente. Ai pazienti è stato chiesto di raccogliere un campione di feci per valutare l’alterazione del microbiota. Sintomi gastrointestinali (GSRS), qualità della vita (IBDQ), stress percepito (PSS) e sintomi di depressione e ansia (HADS) sono stati valutati contemporaneamente. RISULTATI: Nel nostro campione, il 55.75% presentava disbiosi intestinale e il 44.25% presentava alterazione del microbiota. Dalle correlazioni è stato possibile osservare che alti livelli di Actinobacteria sono risultati essere associati ai sintomi gastrointestinali; alti livelli di Actinobacteria sono risultati essere associati ad una scarsa qualità di vita; un aumento della disbiosi intestinale è risultata essere associata ad un aumento dello stress percepito e dei sintomi relativi all’ansia. Lo stress percepito e i sintomi ansiosi predicevano in modo significativo la disbiosi intestinale; inoltre specifici taxa batterici, associati alla qualità di vita, si predicevano in modo significativo. CONCLUSIONI: Dai risultati del nostro studio è stato possibile osservare che il cambiamento nella composizione del microbiota intestinale non è influenzato dall'attività della malattia, in quanto il nostro campione era in fase di remissione. Infatti, la disbiosi intestinale e il cambiamento del microbiota erano associati a sintomi psicologici piuttosto che ai sintomi correlati alla malattia. La consapevolezza di questo legame può aprire a nuovi approcci terapeutici che considerano sia la salute fisica che quella mentale come unico processo di guarigione, per promuovere un benessere ottimale è fondamentale considerare la salute intestinale insieme agli aspetti psicologici.

Interazione tra il microbiota intestinale e i fattori psicologici in pazienti affetti da Inflammatory Bowel Disease in remissione

ZITO, LUIGIA
2025

Abstract

BACKGROUND: Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD, Inflammatory Bowel Disease), rappresentano patologie complesse e multifattoriali che coinvolgono l'interazione dinamica tra il sistema immunitario, la predisposizione genetica, l'ambiente e, più recentemente, il microbiota intestinale. Negli ultimi anni, è emersa una crescente attenzione verso il ruolo del microbiota nell'eziopatogenesi delle IBD, così come nella modulazione della risposta infiammatoria. Esiste anche un collegamento stretto tra il sistema nervoso centrale e quello enterico, noto come asse intestino-cervello (Gracie et al., 2018). L’obiettivo del nostro studio è stato quello di indagare, in un campione di pazienti affetti da IBD, se e in che misura i sintomi depressivi, i sintomi ansiosi, la qualità di vita, lo stress e i sintomi gastrointestinali possano avere una relazione con il microbiota intestinale. METODI: Nel nostro studio longitudinale abbiamo reclutato 50 pazienti affetti da IBD, presso l’ambulatorio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale “S.S. Annunziata” di Chieti, con attività di malattia quiescente. Ai pazienti è stato chiesto di raccogliere un campione di feci per valutare l’alterazione del microbiota. Sintomi gastrointestinali (GSRS), qualità della vita (IBDQ), stress percepito (PSS) e sintomi di depressione e ansia (HADS) sono stati valutati contemporaneamente. RISULTATI: Nel nostro campione, il 55.75% presentava disbiosi intestinale e il 44.25% presentava alterazione del microbiota. Dalle correlazioni è stato possibile osservare che alti livelli di Actinobacteria sono risultati essere associati ai sintomi gastrointestinali; alti livelli di Actinobacteria sono risultati essere associati ad una scarsa qualità di vita; un aumento della disbiosi intestinale è risultata essere associata ad un aumento dello stress percepito e dei sintomi relativi all’ansia. Lo stress percepito e i sintomi ansiosi predicevano in modo significativo la disbiosi intestinale; inoltre specifici taxa batterici, associati alla qualità di vita, si predicevano in modo significativo. CONCLUSIONI: Dai risultati del nostro studio è stato possibile osservare che il cambiamento nella composizione del microbiota intestinale non è influenzato dall'attività della malattia, in quanto il nostro campione era in fase di remissione. Infatti, la disbiosi intestinale e il cambiamento del microbiota erano associati a sintomi psicologici piuttosto che ai sintomi correlati alla malattia. La consapevolezza di questo legame può aprire a nuovi approcci terapeutici che considerano sia la salute fisica che quella mentale come unico processo di guarigione, per promuovere un benessere ottimale è fondamentale considerare la salute intestinale insieme agli aspetti psicologici.
29-gen-2025
Italiano
PORCELLI, PIETRO
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/190296
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-190296