L’elaborato esamina l’evoluzione e la funzione del principio/instrumento “do no significant harm” (DNSH) all’interno dell’ordinamento dell’Unione Europea, nel contesto della transizione ecologica e del Green Deal europeo. Attraverso un’analisi articolata in quattro capitoli, il lavoro si propone di inquadrare inizialmente la definizione originaria del DNSH, come espressa nel regolamento sulla Tassonomia, evidenziandone l’utilizzo in funzione della classificazione delle attività economiche sostenibili e dell’orientamento degli investimenti verso obiettivi climatici e ambientali. Successivamente, viene esaminata l’evoluzione del DNSH in tempi recenti, soprattutto in relazione agli strumenti adottati per favorire la ripresa economica post-COVID-19, mettendo in luce il dibattito sulla sua natura: da criterio tecnico a principio giuridico, o semplicemente a strumento di orientamento delle politiche pubbliche. Il terzo capitolo approfondisce la capacità del DNSH di condizionare l’erogazione delle risorse finanziarie europee e di imporre nuove condizionalità che potrebbero influenzare le politiche dei singoli Stati membri. Infine, l’analisi si sofferma sugli aspetti procedurali, confrontando il DNSH con gli strumenti tradizionali di valutazione ambientale e cercando di delinearne le caratteristiche operative in un contesto normativo ancora incerto. Complessivamente, il contributo intende offrire una risposta ai quesiti sulla reale natura del DNSH e sul suo potenziale impatto nell’ambito della transizione ecologica europea.

La transizione ecologica nelle politiche dell'Unione europea e il ruolo del do no significant harm

BERALDI, MAURO
2025

Abstract

L’elaborato esamina l’evoluzione e la funzione del principio/instrumento “do no significant harm” (DNSH) all’interno dell’ordinamento dell’Unione Europea, nel contesto della transizione ecologica e del Green Deal europeo. Attraverso un’analisi articolata in quattro capitoli, il lavoro si propone di inquadrare inizialmente la definizione originaria del DNSH, come espressa nel regolamento sulla Tassonomia, evidenziandone l’utilizzo in funzione della classificazione delle attività economiche sostenibili e dell’orientamento degli investimenti verso obiettivi climatici e ambientali. Successivamente, viene esaminata l’evoluzione del DNSH in tempi recenti, soprattutto in relazione agli strumenti adottati per favorire la ripresa economica post-COVID-19, mettendo in luce il dibattito sulla sua natura: da criterio tecnico a principio giuridico, o semplicemente a strumento di orientamento delle politiche pubbliche. Il terzo capitolo approfondisce la capacità del DNSH di condizionare l’erogazione delle risorse finanziarie europee e di imporre nuove condizionalità che potrebbero influenzare le politiche dei singoli Stati membri. Infine, l’analisi si sofferma sugli aspetti procedurali, confrontando il DNSH con gli strumenti tradizionali di valutazione ambientale e cercando di delinearne le caratteristiche operative in un contesto normativo ancora incerto. Complessivamente, il contributo intende offrire una risposta ai quesiti sulla reale natura del DNSH e sul suo potenziale impatto nell’ambito della transizione ecologica europea.
20-gen-2025
Italiano
do no significant harm; dnsh; d.n.s.h.; green deal; transizione ecologica; principi giuridici; tutela dell'ambiente; politiche dell'unione europea a tutela dell'ambiente; transizione verde
FERRONI, MARIA VITTORIA
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/190535
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-190535