Background. I migranti rappresentano un gruppo potenzialmente vulnerabile e, in un’ottica di Sanità Pubblica, dovrebbe essergli assicurata un'adeguata tutela sanitaria, inclusa la vaccinazione per le malattie prevenibili con il vaccino. L'Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un'indagine con l'obiettivo di indagare le politiche e le pratiche di immunizzazione rivolte ai migranti nei Paesi UE/AEE. Metodi. L'indagine trasversale è stata condotta in 28 Paesi dell'UE e 2 Paesi AEE (Islanda, Norvegia) all'interno del progetto Vaccine European New Integrated Collaboration Effort (VENICE) finanziato dall'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). I dati sono stati raccolti tra gennaio e aprile 2018. Risultati. Tutti i Paesi tranne la Repubblica Ceca hanno completato l'indagine e 28 Paesi (tutti tranne la Romania) offrono la vaccinazione ai migranti, per tale motivo il denominatore di riferimento è stato assunto di 28 Paesi. Un regolamento o quadro giuridico nazionale a sostegno dell'immunizzazione dei migranti è disponibile in 24/28 Paesi e tutte le vaccinazioni incluse nel Piano di Immunizzazione Nazionale appropriate per l'età sono offerte ai migranti bambini e adolescenti in 27/28 Paesi e ai migranti adulti in 13/28 Paesi. Le vaccinazioni vengono somministrate principalmente in un contesto di accoglienza e/o di comunità e solo 5/28 Paesi vaccinano i migranti in fase di ingresso. 14/28 Paesi hanno procedure per garantire l'accesso dei migranti alle vaccinazioni in un contesto di comunità (che includono ad esempio i servizi di vaccinazione o operatori sanitari) se le vaccinazioni non sono state precedentemente somministrate in fase di accoglienza. Le informazioni sui vaccini erogati sono registrate per i bambini e adolescenti in 22/28 Paesi e per gli adulti in 19/28 Paesi. I metodi per la registrazione delle informazioni (registro cartaceo o elettronico, database elettronico, archivi cartacei) differiscono notevolmente tra i Paesi e nella maggior parte dei Paesi viene fornita ai migranti solo una scheda di vaccinazione individuale. In 13/28 Paesi i dati individuali non sono resi disponibili o trasmessi dai contesti in cui vengono erogate le vaccinazioni a qualsiasi altro centro o istituzione e in 15/28 Paesi non sono inoltre resi disponibili dati aggregati. I dati sulla copertura vaccinale dei migranti alla vaccinazione non vengono raccolti in 20/28 Paesi. Conclusioni. I risultati mostrano che le politiche riguardanti l'immunizzazione dei migranti sono disponibili nella maggior parte dei Paesi dell'UE/AEE. D'altra parte, le pratiche per garantire le vaccinazioni ai migranti sono più scarse e presentano alcune limitazioni, anche a causa della mancanza di documentazione delle precedenti vaccinazioni. Pochi Paesi hanno procedure operative, in molti la collaborazione tra istituzioni sanitarie e centri di accoglienza è scarsa come anche la registrazione e la trasmissione dei dati di immunizzazione. Questa indagine potrebbe essere il primo passo per analizzare la situazione e le lacune nei Paesi tenendo presente che, a causa della mobilità dei migranti, è importante condividere i dati all'interno e tra i Paesi per rispondere meglio alle esigenze di immunizzazione dei migranti.
Strategie di immunizzazione per i migranti nei Paesi dell’UE /AEE: politiche e pratiche
MARCHETTI, Giulia
2021
Abstract
Background. I migranti rappresentano un gruppo potenzialmente vulnerabile e, in un’ottica di Sanità Pubblica, dovrebbe essergli assicurata un'adeguata tutela sanitaria, inclusa la vaccinazione per le malattie prevenibili con il vaccino. L'Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un'indagine con l'obiettivo di indagare le politiche e le pratiche di immunizzazione rivolte ai migranti nei Paesi UE/AEE. Metodi. L'indagine trasversale è stata condotta in 28 Paesi dell'UE e 2 Paesi AEE (Islanda, Norvegia) all'interno del progetto Vaccine European New Integrated Collaboration Effort (VENICE) finanziato dall'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). I dati sono stati raccolti tra gennaio e aprile 2018. Risultati. Tutti i Paesi tranne la Repubblica Ceca hanno completato l'indagine e 28 Paesi (tutti tranne la Romania) offrono la vaccinazione ai migranti, per tale motivo il denominatore di riferimento è stato assunto di 28 Paesi. Un regolamento o quadro giuridico nazionale a sostegno dell'immunizzazione dei migranti è disponibile in 24/28 Paesi e tutte le vaccinazioni incluse nel Piano di Immunizzazione Nazionale appropriate per l'età sono offerte ai migranti bambini e adolescenti in 27/28 Paesi e ai migranti adulti in 13/28 Paesi. Le vaccinazioni vengono somministrate principalmente in un contesto di accoglienza e/o di comunità e solo 5/28 Paesi vaccinano i migranti in fase di ingresso. 14/28 Paesi hanno procedure per garantire l'accesso dei migranti alle vaccinazioni in un contesto di comunità (che includono ad esempio i servizi di vaccinazione o operatori sanitari) se le vaccinazioni non sono state precedentemente somministrate in fase di accoglienza. Le informazioni sui vaccini erogati sono registrate per i bambini e adolescenti in 22/28 Paesi e per gli adulti in 19/28 Paesi. I metodi per la registrazione delle informazioni (registro cartaceo o elettronico, database elettronico, archivi cartacei) differiscono notevolmente tra i Paesi e nella maggior parte dei Paesi viene fornita ai migranti solo una scheda di vaccinazione individuale. In 13/28 Paesi i dati individuali non sono resi disponibili o trasmessi dai contesti in cui vengono erogate le vaccinazioni a qualsiasi altro centro o istituzione e in 15/28 Paesi non sono inoltre resi disponibili dati aggregati. I dati sulla copertura vaccinale dei migranti alla vaccinazione non vengono raccolti in 20/28 Paesi. Conclusioni. I risultati mostrano che le politiche riguardanti l'immunizzazione dei migranti sono disponibili nella maggior parte dei Paesi dell'UE/AEE. D'altra parte, le pratiche per garantire le vaccinazioni ai migranti sono più scarse e presentano alcune limitazioni, anche a causa della mancanza di documentazione delle precedenti vaccinazioni. Pochi Paesi hanno procedure operative, in molti la collaborazione tra istituzioni sanitarie e centri di accoglienza è scarsa come anche la registrazione e la trasmissione dei dati di immunizzazione. Questa indagine potrebbe essere il primo passo per analizzare la situazione e le lacune nei Paesi tenendo presente che, a causa della mobilità dei migranti, è importante condividere i dati all'interno e tra i Paesi per rispondere meglio alle esigenze di immunizzazione dei migranti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/192505
URN:NBN:IT:UNIROMA1-192505