I contesti funerari collettivi portoghesi offrono una prospettiva unica sulla vita delle popolazioni Iberiche del Neolitico Finale/Calcolitico (NF/C) (3° e 4° millennio a.C.). Tuttavia, in questi contesti, la maggior parte dei resti scheletrici sono disarticolati è altamente frammentati, lasciando senza risposta domande cruciali relative alla dieta, le attività occupazionali e alla vita quotidiana (da una prospettiva ecologica e socioeconomica). Lo sviluppo di nuovi metodi di ricerca delle evidenze bioarcheologiche consente di affrontare argomenti molto dibattuti, come il ruolo delle risorse vegetali nella vita quotidiana delle popolazioni del NF/C, offrendo così un quadro più completo delle biografie di vita e dei modelli di sussistenza di queste comunità. Questo progetto di dottorato indaga il potenziale dello studio dei microfossili conservati nel calcolo dentale umano (placca dentale mineralizzata) per rivelare aspetti della vita quotidiana, delle pratiche di sussistenza, nonché delle condizioni sociali e paleoecologiche delle comunità inumate in tre contesti funerari del sud-ovest della Penisola Iberica. Questa ricerca ha esaminato un campione di 189 calcoli dentali selezionati da denti decidui e permanenti recuperati da vari siti quali Cova das Lapas (Alcobaça), São Paulo II (Almada) e Monte Canelas I (Portimão), utilizzando un approccio basato sugli obiettivi di ricerca. L'analisi microscopica ha rivelato la presenza di microfossili (N=3084) nell’ 82,54% dei campioni (156/189). È stata registrata una grande varietà di residui, tra cui microfossili vegetali (amidi, fitoliti, grani di polline, fibre, frammenti di legno, alghe e tessuti vegetali non identificati) (n=1535), residui di funghi e animali (n=245 e n=10, rispettivamente), così come particelle minerali e carbonizzate (n=38 e n=1221, rispettivamente). I resti osservati nel calcolo dentale potrebbero essersi inclusi in modi differenti, dato che le risorse disponibili venivano utilizzate in diverse attività. I risultati hanno rivelato una dieta varia tra le popolazioni studiate, evidenziata dall'identificazione di amidi provenienti da piante C3 (come grano, legumi e ghiande) e piante C4 selvatiche (sottospecie Panicoideae). Il confronto con i grani di amido trovati in altri siti coevi ha mostrato differenze significative, suggerendo un accesso differenziale alle risorse alimentari (ad esempio, selvatiche vs. domesticate) tra le comunità del NF/C. La maggiore proporzione di grani di amido danneggiati nei campioni di denti decidui ha indicato possibili variazioni nelle strategie alimentari tra adulti e bambini, con i bambini che potrebbero aver consumato una maggiore quantità di alimenti processati. Gli amidi identificati nei campioni di Cova das Lapas hanno rivelato la lavorazione e il consumo di organi di stoccaggio sotterranei, correlati a specifici schemi di usura dentale (LSAMAT) e all'alta frequenza di carie dentali, dato che rappresentano una risorsa ricca di carboidrati. L'identificazione di particelle legate a pratiche occupazionali — legno, fibre, amidi — e particelle ambientali — residui di funghi e carbone — ha suggerito una prolungata inalazione accidentale di contaminanti presenti nell'aria, che potrebbero aver influito negativamente sul sistema respiratorio delle popolazioni trattate in questa ricerca. Infine, un fitolito di tipo bulliforme e un polline di Pinaceae con una malformazione genetica hanno indicato stress ambientale, forse preannunciando i cambiamenti climatici che caratterizzano la transizione verso l'età del Bronzo. L'originalità di questa ricerca risiede in due argomenti principali. In primo luogo, interpretando i risultati in un'ottica multidisciplinare, che includeva evidenze bioarcheologiche, etnografiche, botaniche e mediche, questa ricerca di dottorato ha dimostrato il potenziale delle analisi degli inclusi del calcolo dentale per offrire nuove prospettive sui comportamenti alimentari e non alimentari, sul paleoambiente e sulle condizioni di vita a livello di popolazione. In secondo luogo, dal punto di vista metodologico, lo studio ha mostrato che il calcolo dentale formatosi su diversi tipi di denti (anteriore-posteriore) e dentizioni (decidua-definitiva) può preservare evidenze distinte di comportamenti, assieme alla necessità e la potenzialità di una selezione dei campioni riflessiva e orientata da obiettivi ben definiti nelle ricerche sul calcolo dentale. Questo studio presenta risultati significativi sulla vita quotidiana e sull'ambiente di vita delle popolazioni del NF/C che vivevano nel sud-ovest della Penisola Iberica. In futuro, l'analisi del calcolo dentale utilizzando altri metodi (ad esempio, analisi metagenomica o biomolecolare) potrebbe rivelare nuovi dati, soprattutto nell’ambito della salute delle popolazioni antiche, rafforzando le evidenze riscontrate e colmando le lacune lasciate da questa ricerca. Inoltre, è necessario continuare a migliorare i metodi di identificazione attraverso la costruzione di collezioni di riferimento più complete, adattate alle dimensioni ridotte e alle condizioni frammentarie dei microfossili intrappolati nel calcolo dentale archeologico.

BIOPOR - People, lifeways, and social complexity: a multidisciplinary approach to study Late Prehistoric biographies of Portugal

ALMEIDA NEVES, DULCE ISABEL
2024

Abstract

I contesti funerari collettivi portoghesi offrono una prospettiva unica sulla vita delle popolazioni Iberiche del Neolitico Finale/Calcolitico (NF/C) (3° e 4° millennio a.C.). Tuttavia, in questi contesti, la maggior parte dei resti scheletrici sono disarticolati è altamente frammentati, lasciando senza risposta domande cruciali relative alla dieta, le attività occupazionali e alla vita quotidiana (da una prospettiva ecologica e socioeconomica). Lo sviluppo di nuovi metodi di ricerca delle evidenze bioarcheologiche consente di affrontare argomenti molto dibattuti, come il ruolo delle risorse vegetali nella vita quotidiana delle popolazioni del NF/C, offrendo così un quadro più completo delle biografie di vita e dei modelli di sussistenza di queste comunità. Questo progetto di dottorato indaga il potenziale dello studio dei microfossili conservati nel calcolo dentale umano (placca dentale mineralizzata) per rivelare aspetti della vita quotidiana, delle pratiche di sussistenza, nonché delle condizioni sociali e paleoecologiche delle comunità inumate in tre contesti funerari del sud-ovest della Penisola Iberica. Questa ricerca ha esaminato un campione di 189 calcoli dentali selezionati da denti decidui e permanenti recuperati da vari siti quali Cova das Lapas (Alcobaça), São Paulo II (Almada) e Monte Canelas I (Portimão), utilizzando un approccio basato sugli obiettivi di ricerca. L'analisi microscopica ha rivelato la presenza di microfossili (N=3084) nell’ 82,54% dei campioni (156/189). È stata registrata una grande varietà di residui, tra cui microfossili vegetali (amidi, fitoliti, grani di polline, fibre, frammenti di legno, alghe e tessuti vegetali non identificati) (n=1535), residui di funghi e animali (n=245 e n=10, rispettivamente), così come particelle minerali e carbonizzate (n=38 e n=1221, rispettivamente). I resti osservati nel calcolo dentale potrebbero essersi inclusi in modi differenti, dato che le risorse disponibili venivano utilizzate in diverse attività. I risultati hanno rivelato una dieta varia tra le popolazioni studiate, evidenziata dall'identificazione di amidi provenienti da piante C3 (come grano, legumi e ghiande) e piante C4 selvatiche (sottospecie Panicoideae). Il confronto con i grani di amido trovati in altri siti coevi ha mostrato differenze significative, suggerendo un accesso differenziale alle risorse alimentari (ad esempio, selvatiche vs. domesticate) tra le comunità del NF/C. La maggiore proporzione di grani di amido danneggiati nei campioni di denti decidui ha indicato possibili variazioni nelle strategie alimentari tra adulti e bambini, con i bambini che potrebbero aver consumato una maggiore quantità di alimenti processati. Gli amidi identificati nei campioni di Cova das Lapas hanno rivelato la lavorazione e il consumo di organi di stoccaggio sotterranei, correlati a specifici schemi di usura dentale (LSAMAT) e all'alta frequenza di carie dentali, dato che rappresentano una risorsa ricca di carboidrati. L'identificazione di particelle legate a pratiche occupazionali — legno, fibre, amidi — e particelle ambientali — residui di funghi e carbone — ha suggerito una prolungata inalazione accidentale di contaminanti presenti nell'aria, che potrebbero aver influito negativamente sul sistema respiratorio delle popolazioni trattate in questa ricerca. Infine, un fitolito di tipo bulliforme e un polline di Pinaceae con una malformazione genetica hanno indicato stress ambientale, forse preannunciando i cambiamenti climatici che caratterizzano la transizione verso l'età del Bronzo. L'originalità di questa ricerca risiede in due argomenti principali. In primo luogo, interpretando i risultati in un'ottica multidisciplinare, che includeva evidenze bioarcheologiche, etnografiche, botaniche e mediche, questa ricerca di dottorato ha dimostrato il potenziale delle analisi degli inclusi del calcolo dentale per offrire nuove prospettive sui comportamenti alimentari e non alimentari, sul paleoambiente e sulle condizioni di vita a livello di popolazione. In secondo luogo, dal punto di vista metodologico, lo studio ha mostrato che il calcolo dentale formatosi su diversi tipi di denti (anteriore-posteriore) e dentizioni (decidua-definitiva) può preservare evidenze distinte di comportamenti, assieme alla necessità e la potenzialità di una selezione dei campioni riflessiva e orientata da obiettivi ben definiti nelle ricerche sul calcolo dentale. Questo studio presenta risultati significativi sulla vita quotidiana e sull'ambiente di vita delle popolazioni del NF/C che vivevano nel sud-ovest della Penisola Iberica. In futuro, l'analisi del calcolo dentale utilizzando altri metodi (ad esempio, analisi metagenomica o biomolecolare) potrebbe rivelare nuovi dati, soprattutto nell’ambito della salute delle popolazioni antiche, rafforzando le evidenze riscontrate e colmando le lacune lasciate da questa ricerca. Inoltre, è necessario continuare a migliorare i metodi di identificazione attraverso la costruzione di collezioni di riferimento più complete, adattate alle dimensioni ridotte e alle condizioni frammentarie dei microfossili intrappolati nel calcolo dentale archeologico.
16-dic-2024
Inglese
CRISTIANI, Emanuela
VALENTE, Michaela
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
315
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_dottorato_AlmeidaNeves.pdf

embargo fino al 16/12/2025

Dimensione 56.2 MB
Formato Adobe PDF
56.2 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/193900
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-193900