This thesis consists of a critical edition with Introduction and Commentary of Gregory of Nazianzus’ carm. I,2,28 Κατὰ πλεονεξίας. The Introduction aims to analyze the poem from the literary point of view, together with the historical and rhetorical ones: the final purpose is to demonstrate that the composition is not only a Christian exposition about charity and avarice, but also, and above all, a strong poetic and rhetorical work; Gregory is, in fact, a learned poet which is able to handle all the classical topoi against the avarice, re-christianizing them in direction of the final definition of πλεονεξία as idolatry, and contextualizing them in the historical background of the problematic development of the large landed estate and patronatus. The first part of this study contains also the reconstruction of the relationships between the fourteen Greek manuscripts which transmit the poem, all due to the two families Ψ and Ω under which the manuscript tradition of Gregory of Nazianzus’ poems is divided. The editorial history of the text is also reconstructed, from the latin editio princeps of Leuvenclavius (1571) to the last edition by Armand Benjamin Caillau (1840). The reconstruction takes into account the ancient Syriac translation, which has proven to be of primary importance for drawing the stemma codicum that summerizes the data of the collation of all the witnesses. A metrical study of all the 379 iambic trimeters closes the Introduction: the solutions are investigated, together with the caesurae, the violations of the most important laws of trimeter (Porson, Knox, etc.), the hiatus, the elision and the correptio attica; on the level of prosody, the numerous false quantities and the phenomenon of paroxytonesis are studied. It follows the Greek text of the poem with the critical apparatus, then the Commentary, that explores the composition from the stylistic, lexical and literary points of view. The dissertation ends with two appendices: the first offers the edition of the section of Cosmas’ Commentary dedicated to carm. I,2,28, the second one the editio princeps of a Byzantine anonymous paraphrasis, handed down to us in support of the exegesis of the text.

La tesi di dottorato si configura come un’edizione critica commentata del carme I,2,28 Κατὰ πλεονεξίας di Gregorio Nazianzeno. Il lavoro si articola in quattro sezioni. L’introduzione, mirata ad inserire il componimento in questione nel panorama della produzione del Padre Cappadoce, analizza la poesia anzitutto dal punto di vista letterario, storico e retorico. Scopo dell’esposizione, oltre a riassumere i tratti salienti dello stile e della struttura del testo, è infatti quello di dimostrare che il carme non è soltanto un’esposizione cristiana sulla necessità della carità per guadagnarsi il regno dei cieli e sul disprezzo dell’avarizia, ma anche e soprattutto un prodotto squisitamente letterario che si ritaglia perfettamente attorno alla sagoma di dotto poeta e letterato raffinato che di fatto è il Nazianzeno. A seguito di una approfondita indagine sulla lingua e sullo stile, si tenta di dimostrare infatti che il poeta è in grado di maneggiare tutti i topoi classici dell’invettiva contro la πλεονεξία, cristianizzandoli tutti in direzione della definizione paolina di avarizia come idolatria, e contestualizzandoli nel retroterra storico dello sviluppo del patronatus latifondiario e della grande proprietà terriera. In questa prima parte della ricerca si è inoltre ricostruito il rapporto fra i quattordici manoscritti superstiti della poesia, tutti riconducibili alle famiglie Ψ e Ω, in cui si ripartisce la tradizione dei carmi gregoriani, e si è ripercorsa la storia editoriale del testo, dall’editio princeps latina del Leuvenclavius (1571) all’ultima edizione a cura di Caillau (1840), ristampata nella Patrologia Graeca del Migne. Nel definire i legami fra i manoscritti, si è inoltre tenuta presente l’antica versione siriaca delle poesie del Nazianzeno, che si è rivelata di primaria importanza per tracciare lo stemma codicum che riassume i dati ottenuti dalla collazione dei singoli testimoni. Chiude l’introduzione uno studio metrico, che analizza i versi sul piano della metrica sia esterna sia interna: sono state analizzate le soluzioni, le cesure, le violazioni delle leggi fondamentali del trimetro giambico, le ricorrenze dello iato, dell’elisione e della correptio attica; sul piano della prosodia sono stati inoltre presi in considerazione i numerosi casi di false quantities e la parossitonesi. Al testo della poesia, corredato di apparato critico, segue un commentario stilistico, tematico (dal punto di vista letterario e filosofico) e lessicale approfondito che mira a chiarire ogni singolo aspetto esegetico che emerge dalla lettura del testo. Chiudono la tesi due appendici, le quali offrono un’edizione critica della sezione dedicata al carme nel Commentario di Cosma di Gerusalemme, e l’editio princeps di una parafrasi bizantina anonima, tramandata sia autonomamente sia a corredo del testo del carme.

Gregorio Nazianzeno, Contro l’avarizia [carm. I,2,28] Introduzione, testo critico, commento e appendici

ROSSI, ANDREA
2022

Abstract

This thesis consists of a critical edition with Introduction and Commentary of Gregory of Nazianzus’ carm. I,2,28 Κατὰ πλεονεξίας. The Introduction aims to analyze the poem from the literary point of view, together with the historical and rhetorical ones: the final purpose is to demonstrate that the composition is not only a Christian exposition about charity and avarice, but also, and above all, a strong poetic and rhetorical work; Gregory is, in fact, a learned poet which is able to handle all the classical topoi against the avarice, re-christianizing them in direction of the final definition of πλεονεξία as idolatry, and contextualizing them in the historical background of the problematic development of the large landed estate and patronatus. The first part of this study contains also the reconstruction of the relationships between the fourteen Greek manuscripts which transmit the poem, all due to the two families Ψ and Ω under which the manuscript tradition of Gregory of Nazianzus’ poems is divided. The editorial history of the text is also reconstructed, from the latin editio princeps of Leuvenclavius (1571) to the last edition by Armand Benjamin Caillau (1840). The reconstruction takes into account the ancient Syriac translation, which has proven to be of primary importance for drawing the stemma codicum that summerizes the data of the collation of all the witnesses. A metrical study of all the 379 iambic trimeters closes the Introduction: the solutions are investigated, together with the caesurae, the violations of the most important laws of trimeter (Porson, Knox, etc.), the hiatus, the elision and the correptio attica; on the level of prosody, the numerous false quantities and the phenomenon of paroxytonesis are studied. It follows the Greek text of the poem with the critical apparatus, then the Commentary, that explores the composition from the stylistic, lexical and literary points of view. The dissertation ends with two appendices: the first offers the edition of the section of Cosmas’ Commentary dedicated to carm. I,2,28, the second one the editio princeps of a Byzantine anonymous paraphrasis, handed down to us in support of the exegesis of the text.
2022
Italiano
La tesi di dottorato si configura come un’edizione critica commentata del carme I,2,28 Κατὰ πλεονεξίας di Gregorio Nazianzeno. Il lavoro si articola in quattro sezioni. L’introduzione, mirata ad inserire il componimento in questione nel panorama della produzione del Padre Cappadoce, analizza la poesia anzitutto dal punto di vista letterario, storico e retorico. Scopo dell’esposizione, oltre a riassumere i tratti salienti dello stile e della struttura del testo, è infatti quello di dimostrare che il carme non è soltanto un’esposizione cristiana sulla necessità della carità per guadagnarsi il regno dei cieli e sul disprezzo dell’avarizia, ma anche e soprattutto un prodotto squisitamente letterario che si ritaglia perfettamente attorno alla sagoma di dotto poeta e letterato raffinato che di fatto è il Nazianzeno. A seguito di una approfondita indagine sulla lingua e sullo stile, si tenta di dimostrare infatti che il poeta è in grado di maneggiare tutti i topoi classici dell’invettiva contro la πλεονεξία, cristianizzandoli tutti in direzione della definizione paolina di avarizia come idolatria, e contestualizzandoli nel retroterra storico dello sviluppo del patronatus latifondiario e della grande proprietà terriera. In questa prima parte della ricerca si è inoltre ricostruito il rapporto fra i quattordici manoscritti superstiti della poesia, tutti riconducibili alle famiglie Ψ e Ω, in cui si ripartisce la tradizione dei carmi gregoriani, e si è ripercorsa la storia editoriale del testo, dall’editio princeps latina del Leuvenclavius (1571) all’ultima edizione a cura di Caillau (1840), ristampata nella Patrologia Graeca del Migne. Nel definire i legami fra i manoscritti, si è inoltre tenuta presente l’antica versione siriaca delle poesie del Nazianzeno, che si è rivelata di primaria importanza per tracciare lo stemma codicum che riassume i dati ottenuti dalla collazione dei singoli testimoni. Chiude l’introduzione uno studio metrico, che analizza i versi sul piano della metrica sia esterna sia interna: sono state analizzate le soluzioni, le cesure, le violazioni delle leggi fondamentali del trimetro giambico, le ricorrenze dello iato, dell’elisione e della correptio attica; sul piano della prosodia sono stati inoltre presi in considerazione i numerosi casi di false quantities e la parossitonesi. Al testo della poesia, corredato di apparato critico, segue un commentario stilistico, tematico (dal punto di vista letterario e filosofico) e lessicale approfondito che mira a chiarire ogni singolo aspetto esegetico che emerge dalla lettura del testo. Chiudono la tesi due appendici, le quali offrono un’edizione critica della sezione dedicata al carme nel Commentario di Cosma di Gerusalemme, e l’editio princeps di una parafrasi bizantina anonima, tramandata sia autonomamente sia a corredo del testo del carme.
OPPICI, Patrizia
Università degli Studi di Macerata
501
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/194387
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMC-194387