La ricerca si pone alcuni obiettivi fondamentali che sono descritti nel suo titolo e nel suo sottotitolo, da intendersi non necessariamente in ordine gerarchico. In un continuo rimando tra le parti, infatti, lo studio ha provato a indagare i caratteri distintivi e identitari delle 'poleis' di fondazione greca disvelando, mediante specifiche categorie d’azione, quei plurimi valori divenuti poi invarianti per un’intera popolazione, e una cultura, capaci ancora di garantire all'architettura continuità e permanenza, nel suo continuo divenire storico. Tuttavia, lo scopo della ricerca non è quello di produrre una più aggiornata sintesi sulle origini della città greca, semmai essa ambisce ad offrire elementi di riflessione che, a partire dall’individuazione di alcuni casi studio – nella prima parte – dimostratori – nella seconda – e applicativi – nella terza –, possano individuare specifiche traiettorie di intervento in grado di restituire forma e intellegibilità alle vestigia archeologiche nella dimensione territoriale in cui esse s’inseriscono. Se nella prima parte la scelta delle città è per lo più dettata dalle relazioni stabilitesi, volta per volta, tra le riflessioni teoriche proposte e le conseguenti ricadute metodologiche individuabili nei progetti analizzati, lo studio procede poi secondo due traiettorie – geografiche e cronologiche – selezionando un certo numero di città – dalla Sicilia al continente greco nella prima e nella seconda parte, all’Asia Minore nella terza – riconosciute come esemplari per verificare e sperimentare le categorie appena nominate. È in quelle città affacciate sulle coste dell’Asia minore – Priene, Mileto e Magnesia al Meandro quelle, in particolare, studiate all’interno della ricerca – in quei luoghi dove andava formandosi il 'logos', che trovano radicamento le pulsioni degli uomini greci della Ionia, la continua tensione alla bellezza e la vigorosa energia vitale ansiosa di affermare la propria magnificenza, la propria concezione del mondo e lo sforzo continuo per abitarlo con un pensiero razionale. E sono proprio queste città ad essere prese in esame per la straordinaria capacità di tradurre, nel tempo e nello spazio, in una forma urbana il percorso dell’esperienza civile delle città-stato. Alla inintelligibilità del sistema di valori civili tradotti in forma, dovuta alla attuale condizione di rovina, la difficoltà a riconoscere le città come “società” di 'poleis', strutturate in costellazioni di entità concluse nella 'chora' sulla quale predavano forma, ha corrisposto una indagine degli spazi urbani antichi mediante una tensione squisitamente architettonica, praticata attraverso il disegno e il progetto, alla ricerca di ragioni e 'modi di intervento' necessari al disvelamento dello 'schēma' urbano soggiacente il principio d’ 'ordine fondativo delle città antiche'.

L’ordine fondativo della città antica. Ragioni e modi di intervento per le poleis della Ionia

LUBRANO, ORESTE
2025

Abstract

La ricerca si pone alcuni obiettivi fondamentali che sono descritti nel suo titolo e nel suo sottotitolo, da intendersi non necessariamente in ordine gerarchico. In un continuo rimando tra le parti, infatti, lo studio ha provato a indagare i caratteri distintivi e identitari delle 'poleis' di fondazione greca disvelando, mediante specifiche categorie d’azione, quei plurimi valori divenuti poi invarianti per un’intera popolazione, e una cultura, capaci ancora di garantire all'architettura continuità e permanenza, nel suo continuo divenire storico. Tuttavia, lo scopo della ricerca non è quello di produrre una più aggiornata sintesi sulle origini della città greca, semmai essa ambisce ad offrire elementi di riflessione che, a partire dall’individuazione di alcuni casi studio – nella prima parte – dimostratori – nella seconda – e applicativi – nella terza –, possano individuare specifiche traiettorie di intervento in grado di restituire forma e intellegibilità alle vestigia archeologiche nella dimensione territoriale in cui esse s’inseriscono. Se nella prima parte la scelta delle città è per lo più dettata dalle relazioni stabilitesi, volta per volta, tra le riflessioni teoriche proposte e le conseguenti ricadute metodologiche individuabili nei progetti analizzati, lo studio procede poi secondo due traiettorie – geografiche e cronologiche – selezionando un certo numero di città – dalla Sicilia al continente greco nella prima e nella seconda parte, all’Asia Minore nella terza – riconosciute come esemplari per verificare e sperimentare le categorie appena nominate. È in quelle città affacciate sulle coste dell’Asia minore – Priene, Mileto e Magnesia al Meandro quelle, in particolare, studiate all’interno della ricerca – in quei luoghi dove andava formandosi il 'logos', che trovano radicamento le pulsioni degli uomini greci della Ionia, la continua tensione alla bellezza e la vigorosa energia vitale ansiosa di affermare la propria magnificenza, la propria concezione del mondo e lo sforzo continuo per abitarlo con un pensiero razionale. E sono proprio queste città ad essere prese in esame per la straordinaria capacità di tradurre, nel tempo e nello spazio, in una forma urbana il percorso dell’esperienza civile delle città-stato. Alla inintelligibilità del sistema di valori civili tradotti in forma, dovuta alla attuale condizione di rovina, la difficoltà a riconoscere le città come “società” di 'poleis', strutturate in costellazioni di entità concluse nella 'chora' sulla quale predavano forma, ha corrisposto una indagine degli spazi urbani antichi mediante una tensione squisitamente architettonica, praticata attraverso il disegno e il progetto, alla ricerca di ragioni e 'modi di intervento' necessari al disvelamento dello 'schēma' urbano soggiacente il principio d’ 'ordine fondativo delle città antiche'.
3-mar-2025
Italiano
CAPOZZI, RENATO
VISCONTI, FEDERICA
NENCINI, Dina
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/194962
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-194962