Vita e razionalità in P. A. Florenskij

This book analyses the relationship between life and rationality in Florenskij’s thought. In the first part it reconstructs the dramatic historical context where the Russian philosopher wrote his work. Florenskij comes back to the classic notion of the being like energy, strength, life. In Florenskij’s conception the being is not under human control and dominion because it is unknown. In fact this concept agrees with the Russian idea of istina. In Russian philosophy life is the truth that speaks to the subject, it is not an abstract idea. Life is antinomic and it is wide that’s why it can exceeds the subject’s point of view. Chapter two describes Greek philosophers’ influence in Florenskij’s thought particularly the platonic philosophy. Plato’s thought is an ontological and positive attitude to life. Plato’s ideas are living glance of divinity, active strength that concern human destiny. All men must realize their idea in accordance with existential indefinite and unforeseeable trajectory, so it is important to accept with “deep yes” your own life. In chapter three the question of a new subject emerges, this involves the overcoming of the conscience’s horizon in order to meet ontological-mystic dimension. Human subject is a name that becomes incarnate in accordance with an upper and mysterious order. His name occurs before that conscience knows, this happening is very important because the subject’s name and God’s name have origin together and at the same time. The gift of the name highlights in the subject’s historic experience an important transformation that wins scepticism and illusionism.

Questo saggio tratta il rapporto tra vita e razionalità nel pensiero di Florenskij. Nella prima parte viene analizzato il drammatico contesto storico-culturale in cui si colloca l’opera del filosofo. Essa riprende la nozione classica di essere come energia, forza, vita. L’essere nella visione di Florenskij non è dominabile, controllabile: è incognito. Viene visto secondo la concezione russa della istina. Nel pensiero russo non un’idea astratta, ma la vita stessa è la verità che parla al soggetto. Essa supera nella sua antinomicità e larghezza il punto di vista del soggetto conoscente. La seconda parte della tesi è dedicata alle presenze greche nel pensiero di Florenskij, ed in particolare al platonismo. Il pensiero di Platone viene visto come un profondo sì alla vita. Le idee di Platone non sono astratte, ma sguardi viventi della divinità, forze attive ed agenti che riguardano il destino di ogni cosa ed essere. Ogni essere è chiamato al compimento della propria idea, secondo una traiettoria esistenziale non definita da sé ed imprevedibile. Ciò implica il sì più profondo alla propria vita. Nella terza parte emerge il tema del soggetto nuovo, che comporta il superamento dell’orizzonte coscienzialistico-interioristico, a vantaggio della dimensione ontologico-pneumatologica. Il soggetto ha un nome che prende corpo secondo un ordine superiore ed indecidibile. Il suo nome avviene prima di un sapere. È un trauma, una ferita in cui l’avvenimento della nascita produce come partner indisgiungibili il nome dell’io e quello di Dio. Il nome donato mette in luce nell’esperienza storica del soggetto una trasformazione che vince ogni scetticismo e illusionismo.