Il presente studio intende analizzare l’applicazione della figura del danno da perdita di chance alle ipotesi di responsabilità della p.a. per l’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa, ovvero quando il privato lamenta il pregiudizio consistente nella perdita della possibilità di conseguire un’occasione favorevole a causa dell’adozione di un provvedimento illegittimo. Al fine di esaminare il problematico rapporto intercorrente tra la figura del danno da perdita di chance ed i peculiari connotati dell’attività amministrativa e del correlato interesse legittimo, si procederà ad una preliminare disamina critica delle differenti posizioni ed orientamenti emersi all’interno del dibattito dottrinale e giurisprudenziale sviluppatosi in ambito civile in merito alla risarcibilità del danno da perdita di chance. La dottrina e la giurisprudenza amministrativa maggioritaria, infatti, seppur con i correttivi del caso resi necessari dalle caratteristiche del potere amministrativo con cui la perdita di chance deve confrontarsi, sembrano aderire all’impostazione recentemente prevalsa presso la dottrina e la giurisprudenza civile, che qualifica il danno da perdita di chance in termini di danno emergente, con tutte le conseguenze che ne derivano. La prima parte del presente studio, pertanto, è dedicata all’analisi critica delle differenti posizioni emerse presso la dottrina e la giurisprudenza civile, indagine che verrà condotta esaminando dapprima le tesi meno recenti - contrarie alla risarcibilità del danno da perdita di chance sotto il profilo del requisito dell’ingiustizia del pregiudizio ex art. 2043 c.c. nell’ambito della responsabilità extracontrattuale o, più in generale, per difetto del requisito della certezza del danno - proseguendo, infine, con le impostazioni più recenti le quali, riconosciuta la risarcibilità della chance, sembrano focalizzare l’attenzione sulle problematiche relative alla qualificazione del danno, alla soglia percentuale di rilevanza, ai profili probatori, ai criteri di quantificazione, oltre che a quelli attinenti all’accertamento del nesso eziologico. Ancor prima della predetta analisi, si esaminerà la giurisprudenza francese, suffragata dalla dottrina francese, a cui si deve, già a partire dalla prima metà del XX secolo, la prima teorizzazione della “perte d’une chance”, contrariamente alla giurisprudenza italiana che, solo agli inizi degli anni ottanta, nell’ambito di una controversia di diritto del lavoro, si è mostrata favorevole ad apprestare tutela al lavoratore privato della possibilità di esser assunto a causa della condotta illecita del datore di lavoro. Così esaurita la prima parte dello studio, la seconda ed ultima parte sarà dedicata all’applicazione del danno da perdita di chance ad opera della giurisprudenza amministrativa che, adattando il concetto civilistico di chance alla struttura dell’interesse legittimo ed alle caratteristiche proprie del connesso potere amministrativo, utilizza la perdita di chance al fine di superare le difficoltà relative all’espletamento del giudizio prognostico sulla spettanza del bene della vita, a cui è subordinato il risarcimento dell’interesse legittimo pretensivo, in ipotesi in cui il provvedimento illegittimo sia espressione di valutazioni discrezionali della p.a.. Nelle conclusioni, infine, si intende esprimere le proprie considerazioni finali in merito alle descritte problematiche sottese al riconoscimento del danno da perdita di chance.

Danno da perdita di chance e lesione dell’interesse legittimo

Sabrina, Trivelloni
2014

Abstract

Il presente studio intende analizzare l’applicazione della figura del danno da perdita di chance alle ipotesi di responsabilità della p.a. per l’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa, ovvero quando il privato lamenta il pregiudizio consistente nella perdita della possibilità di conseguire un’occasione favorevole a causa dell’adozione di un provvedimento illegittimo. Al fine di esaminare il problematico rapporto intercorrente tra la figura del danno da perdita di chance ed i peculiari connotati dell’attività amministrativa e del correlato interesse legittimo, si procederà ad una preliminare disamina critica delle differenti posizioni ed orientamenti emersi all’interno del dibattito dottrinale e giurisprudenziale sviluppatosi in ambito civile in merito alla risarcibilità del danno da perdita di chance. La dottrina e la giurisprudenza amministrativa maggioritaria, infatti, seppur con i correttivi del caso resi necessari dalle caratteristiche del potere amministrativo con cui la perdita di chance deve confrontarsi, sembrano aderire all’impostazione recentemente prevalsa presso la dottrina e la giurisprudenza civile, che qualifica il danno da perdita di chance in termini di danno emergente, con tutte le conseguenze che ne derivano. La prima parte del presente studio, pertanto, è dedicata all’analisi critica delle differenti posizioni emerse presso la dottrina e la giurisprudenza civile, indagine che verrà condotta esaminando dapprima le tesi meno recenti - contrarie alla risarcibilità del danno da perdita di chance sotto il profilo del requisito dell’ingiustizia del pregiudizio ex art. 2043 c.c. nell’ambito della responsabilità extracontrattuale o, più in generale, per difetto del requisito della certezza del danno - proseguendo, infine, con le impostazioni più recenti le quali, riconosciuta la risarcibilità della chance, sembrano focalizzare l’attenzione sulle problematiche relative alla qualificazione del danno, alla soglia percentuale di rilevanza, ai profili probatori, ai criteri di quantificazione, oltre che a quelli attinenti all’accertamento del nesso eziologico. Ancor prima della predetta analisi, si esaminerà la giurisprudenza francese, suffragata dalla dottrina francese, a cui si deve, già a partire dalla prima metà del XX secolo, la prima teorizzazione della “perte d’une chance”, contrariamente alla giurisprudenza italiana che, solo agli inizi degli anni ottanta, nell’ambito di una controversia di diritto del lavoro, si è mostrata favorevole ad apprestare tutela al lavoratore privato della possibilità di esser assunto a causa della condotta illecita del datore di lavoro. Così esaurita la prima parte dello studio, la seconda ed ultima parte sarà dedicata all’applicazione del danno da perdita di chance ad opera della giurisprudenza amministrativa che, adattando il concetto civilistico di chance alla struttura dell’interesse legittimo ed alle caratteristiche proprie del connesso potere amministrativo, utilizza la perdita di chance al fine di superare le difficoltà relative all’espletamento del giudizio prognostico sulla spettanza del bene della vita, a cui è subordinato il risarcimento dell’interesse legittimo pretensivo, in ipotesi in cui il provvedimento illegittimo sia espressione di valutazioni discrezionali della p.a.. Nelle conclusioni, infine, si intende esprimere le proprie considerazioni finali in merito alle descritte problematiche sottese al riconoscimento del danno da perdita di chance.
2014
Italiano
CARPINO, BRUNETTO GUIDO
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
danno da perdita di chance e lesione dell'interesse legittimo.pdf

non disponibili

Dimensione 1.32 MB
Formato Adobe PDF
1.32 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/195598
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA2-195598