La Medicina Narrativa è un quadro di riferimento teorico e applicativo che si basa sulla capacità di riconoscere, assimilare e interpretare le storie di malattia. Il presente lavoro di ricerca mira a indagare se il paradigma della Medicina Narrativa possa essere uno strumento di supporto e di innovazione nei contesti lavorativi e sociali. Rita Charon, professionista di spicco in questo ambito, definisce la Medicina Narrativa come un’attività molto pratica ed è proprio tale affermazione che fa da cardine all’analisi dei due casi studio presentati in questo elaborato. Il primo progetto di ricerca è stato realizzato in Spagna attraverso interviste narrative rivolte al personale sanitario della sala parto dell’Ospedale di Vic (Catalogna): sono state raccolte le storie dei professionisti relative a situazioni “critiche” vissute nella loro pratica lavorativa con donne di origine non spagnola. L’analisi del materiale ha evidenziato la carenza di formazione in ambito interculturale e, pertanto, ha sollecitato la formulazione di due strumenti da utilizzare in ambito educativo per personale in formazione e l’ipotesi di apertura di un canale informale di comunicazione medico-paziente. Il secondo progetto di ricerca è stato condotto in Italia con un gruppo di donne affette da malattie pelviche croniche di diversa eziologia, che hanno partecipato a un precedente percorso di narrazione e di rappresentazione dell’esperienza di dolore. Obiettivo di questa seconda ricerca è stato analizzare se l’esperienza di narrazione vissuta abbia portato loro dei benefici nel medio e lungo periodo. La rielaborazione delle interviste ha evidenziato come l’esperienza collettiva abbia influito positivamente sul loro modo di relazionarsi non solo a livello personale con le proprie patologie, ma di come sia migliorata la relazione con i familiari, con la rete amicale e con il personale sanitario. In tutte le interviste è stato sottolineato come le malattie dell’apparato genitale femminile siano ancora considerate dei tabù, e di come lo stigma limiti le attività di prevenzione con conseguenti ritardi diagnostici. Anche in questo caso, per rispondere alla carenza rilevata, si è abbozzato uno strumento di tipo divulgativo da utilizzare nelle scuole secondarie di secondo grado, periodo in cui è possibile che inizino a manifestarsi i primi sintomi. La partecipazione alle due proposte progettuali ha offerto sia al personale sanitario in ambito lavorativo, sia alle pazienti in contesto sociale informale, l’opportunità di aprire uno spazio di riflessione sui propri vissuti, ma anche l’individuazione di possibili strumenti, per affrontare con maggiore professionalità, competenza e consapevolezza le sfide quotidiane.

La Medicina Narrativa come strumento di conoscenza della malattia e come supporto all’innovazione in ambito sanitario. Due casi di studio.

DALL'OSTO, CHIARA
2025

Abstract

La Medicina Narrativa è un quadro di riferimento teorico e applicativo che si basa sulla capacità di riconoscere, assimilare e interpretare le storie di malattia. Il presente lavoro di ricerca mira a indagare se il paradigma della Medicina Narrativa possa essere uno strumento di supporto e di innovazione nei contesti lavorativi e sociali. Rita Charon, professionista di spicco in questo ambito, definisce la Medicina Narrativa come un’attività molto pratica ed è proprio tale affermazione che fa da cardine all’analisi dei due casi studio presentati in questo elaborato. Il primo progetto di ricerca è stato realizzato in Spagna attraverso interviste narrative rivolte al personale sanitario della sala parto dell’Ospedale di Vic (Catalogna): sono state raccolte le storie dei professionisti relative a situazioni “critiche” vissute nella loro pratica lavorativa con donne di origine non spagnola. L’analisi del materiale ha evidenziato la carenza di formazione in ambito interculturale e, pertanto, ha sollecitato la formulazione di due strumenti da utilizzare in ambito educativo per personale in formazione e l’ipotesi di apertura di un canale informale di comunicazione medico-paziente. Il secondo progetto di ricerca è stato condotto in Italia con un gruppo di donne affette da malattie pelviche croniche di diversa eziologia, che hanno partecipato a un precedente percorso di narrazione e di rappresentazione dell’esperienza di dolore. Obiettivo di questa seconda ricerca è stato analizzare se l’esperienza di narrazione vissuta abbia portato loro dei benefici nel medio e lungo periodo. La rielaborazione delle interviste ha evidenziato come l’esperienza collettiva abbia influito positivamente sul loro modo di relazionarsi non solo a livello personale con le proprie patologie, ma di come sia migliorata la relazione con i familiari, con la rete amicale e con il personale sanitario. In tutte le interviste è stato sottolineato come le malattie dell’apparato genitale femminile siano ancora considerate dei tabù, e di come lo stigma limiti le attività di prevenzione con conseguenti ritardi diagnostici. Anche in questo caso, per rispondere alla carenza rilevata, si è abbozzato uno strumento di tipo divulgativo da utilizzare nelle scuole secondarie di secondo grado, periodo in cui è possibile che inizino a manifestarsi i primi sintomi. La partecipazione alle due proposte progettuali ha offerto sia al personale sanitario in ambito lavorativo, sia alle pazienti in contesto sociale informale, l’opportunità di aprire uno spazio di riflessione sui propri vissuti, ma anche l’individuazione di possibili strumenti, per affrontare con maggiore professionalità, competenza e consapevolezza le sfide quotidiane.
2025
Italiano
OREFICE, CARLO
Università degli Studi di Siena
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/196371
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNISI-196371