INTRODUZIONE: il trattamento laser endovenoso (TLE) è stato recentemente prorposto come una alternativa al trattamento chirurgico tradizionale dell’incontinenza della vena grande safena (VGS) e vena piccola safena (VPS). Riportiamo la nostra esperienza preliminare nello stabilire la sicurezza, efficacia, le indicazioni e i risultati di questa nuova tecnica endovenosa. MATERIALI E METODI: 21 VGS e 3 VPS in 24 patienti (82% F, 18% M) con incontinenza safenica clinicamente evidente sono stati trattati in un periodo di 5 mesi con energia laser diodica 940-nm, rilasciata nella VGS e VPS attraverso una fibra ottica di 600-µm, e valutati in uno studio monocentrico, prospettico, non randomizzato. L’accesso venoso per il posizionamento endoluminale della fibra attraverso un introduttore è stato ottenuto per via percutanea o mediante accesso chirurgico tramite uncino di Muller in anestesia locale. Una anestesia per tumescenza (AT) con 100–200 mL di lidocaina 0.2% è stata praticata intorno alla vena sotto guida ecografica. L’energia laser è stata emessa utillizzando una Potenza di 15 W in emissione continua con una velocità di retrazione della fibra di 1-3 mm/sec in modo da erogare intorno ai 60-80 J/cmL nella VGS e intorno ai 40-60 J/cmL nella VPS. I pazienti sono stati valutati clinicamente e ecograficamente a 1 settimana, 1-3-6-12 e 16 mesi per stabilire l’efficacia del trattamento e le eventuali complicanze. RISULTATI: il Follow-up (FU) è compreso fra 12 e 16 (FU medio di 13,8 mesi ; DS di 1,5 mesi). Successo tecnico e obliterazione venosa, definita dall’assenza di flusso al controllo ecografico, è stato ottenuto nel 100% dei tronchi safenici trattati. Si è osservata una recidiva su 21 VGS trattate (4,8%), evidenziata al 3° mese di FU, a partenza da un affluente incontinente della “crosse” safenica. Le ecchimosi, presenti in 8 su 24 (33,3%) pazienti si sono risolte in tutti i soggetti prima di 1 mese. 20 su 24 (83%) pazienti hanno descritto una sensazione di “stiramento” lungo il decorso della vena trattata di massima intensità in IV-VII giornata. Non si sono osservate ustioni cutanee da calore, trombosi venose superficiali e profonde o altre complicanze maggiori eccetto 4 parestesie di coscia su 21 VGS trattate (19%) risolte tutte in 6 mesi. Questa complicanza si è verificata solo nel primo gruppo di 6 VGS trattate con anestesia locale assistita senza utilizzo di AT. CONCLUSIONI: il TLE dell’incontinenza safenica sembra essere una tecnica mini-invasiva sicura ed efficace alternativa alla chirurgia tradizionale in pazienti selezionati. Trials randomizzati e su grandi numeri sono necessari per stabilire l’efficacia a lungo termine e definire ulteriormente il ruolo di questa nuova promettente tecnica endovenosa.
Indications and Results of Endovenous Laser Treatment of Saphenous Incompetence
Giorgio, Ventoruzzo
2007
Abstract
INTRODUZIONE: il trattamento laser endovenoso (TLE) è stato recentemente prorposto come una alternativa al trattamento chirurgico tradizionale dell’incontinenza della vena grande safena (VGS) e vena piccola safena (VPS). Riportiamo la nostra esperienza preliminare nello stabilire la sicurezza, efficacia, le indicazioni e i risultati di questa nuova tecnica endovenosa. MATERIALI E METODI: 21 VGS e 3 VPS in 24 patienti (82% F, 18% M) con incontinenza safenica clinicamente evidente sono stati trattati in un periodo di 5 mesi con energia laser diodica 940-nm, rilasciata nella VGS e VPS attraverso una fibra ottica di 600-µm, e valutati in uno studio monocentrico, prospettico, non randomizzato. L’accesso venoso per il posizionamento endoluminale della fibra attraverso un introduttore è stato ottenuto per via percutanea o mediante accesso chirurgico tramite uncino di Muller in anestesia locale. Una anestesia per tumescenza (AT) con 100–200 mL di lidocaina 0.2% è stata praticata intorno alla vena sotto guida ecografica. L’energia laser è stata emessa utillizzando una Potenza di 15 W in emissione continua con una velocità di retrazione della fibra di 1-3 mm/sec in modo da erogare intorno ai 60-80 J/cmL nella VGS e intorno ai 40-60 J/cmL nella VPS. I pazienti sono stati valutati clinicamente e ecograficamente a 1 settimana, 1-3-6-12 e 16 mesi per stabilire l’efficacia del trattamento e le eventuali complicanze. RISULTATI: il Follow-up (FU) è compreso fra 12 e 16 (FU medio di 13,8 mesi ; DS di 1,5 mesi). Successo tecnico e obliterazione venosa, definita dall’assenza di flusso al controllo ecografico, è stato ottenuto nel 100% dei tronchi safenici trattati. Si è osservata una recidiva su 21 VGS trattate (4,8%), evidenziata al 3° mese di FU, a partenza da un affluente incontinente della “crosse” safenica. Le ecchimosi, presenti in 8 su 24 (33,3%) pazienti si sono risolte in tutti i soggetti prima di 1 mese. 20 su 24 (83%) pazienti hanno descritto una sensazione di “stiramento” lungo il decorso della vena trattata di massima intensità in IV-VII giornata. Non si sono osservate ustioni cutanee da calore, trombosi venose superficiali e profonde o altre complicanze maggiori eccetto 4 parestesie di coscia su 21 VGS trattate (19%) risolte tutte in 6 mesi. Questa complicanza si è verificata solo nel primo gruppo di 6 VGS trattate con anestesia locale assistita senza utilizzo di AT. CONCLUSIONI: il TLE dell’incontinenza safenica sembra essere una tecnica mini-invasiva sicura ed efficace alternativa alla chirurgia tradizionale in pazienti selezionati. Trials randomizzati e su grandi numeri sono necessari per stabilire l’efficacia a lungo termine e definire ulteriormente il ruolo di questa nuova promettente tecnica endovenosa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/201164
URN:NBN:IT:UNIROMA2-201164