The urban layering of Piazza di Ponte reflects the interactions between religious, economic, and political powers that have shaped the city of Rome. Each of these powers has responded to its own distinct needs, as evidenced by historical and iconographic research on this pivotal site in Roman life. This research reveals a tradition where urban planning has been used as a means of asserting and legitimising authority. This strategy has transcended specific eras and political contexts. By examining the events that impacted the square, from Raphael's urban design to the late 19th-century demolitions for the Tiber embankment works, this research aims to reconstruct a relational framework capable of conveying the tangible and intangible values of this cultural landscape. The proposed methodology aims to restore the historical and architectural memory of Rome's late-19th-century urban image, drawing on the extensive archive of photographic material and encouraging a broader reflection on the perception of transformed spaces. Piazza di Ponte thus becomes a virtual laboratory for the development of a scientifically valid process in defining the "visualisation model", which may be understood as a synthetic representation of the urban and architectural reality. The objective of this representation is to conform to the expectations of the visual system and to serve as an effective tool for the dissemination of the architectural heritage of the past. The process of critical harmonisation of the sources finds expression in the practice of scenography, which provides a means to achieve a credible environment. In this reconstruction, expressiveness plays a crucial role in the transfer of knowledge, directly influencing the user's ability to interpret the represented space.

La stratificazione urbana di piazza di Ponte, testimonia le interazioni fra potere religioso, economico e politico che hanno modellato la città di Roma coerentemente con le esigenze di ciascuna forza: dall’indagine storico-iconografica condotta su questo centrale snodo della vita romana, viene delineandosi una prassi che vede nell’intervento urbanistico uno strumento di affermazione e legittimazione del potere che prescinde dall’epoca e dal contesto politico manifestandosi come strategia consolidata. Attraverso lo studio delle vicende che hanno interessato la piazza, dal disegno urbanistico di Raffaello agli interventi tardo-ottocenteschi di sventramento per l’opera di arginamento del Tevere, la ricerca intende ricostruire uno schema relazionale coerente in grado di trasmettere i valori tangibili e intangibili di questo paesaggio culturale. Il percorso metodologico presentato ambisce a restituire alla collettività la memoria storica e architettonica dell’immagine urbana di fine Ottocento, attingendo al vasto repertorio di fotografie d’epoca disponibile negli archivi romani e favorendo una riflessione più ampia sulla percezione degli spazi trasformati. Piazza di Ponte diventa un laboratorio virtuale per la sperimentazione finalizzata alla strutturazione di un processo scientificamente valido per la definizione del “modello per la visualizzazione”, ovvero una rappresentazione di sintesi della realtà urbana e architettonica conforme alle aspettative del sistema visivo che si configura come strumento efficace per la divulgazione del patrimonio architettonico scomparso. Il processo di armonizzazione critica delle fonti trova nella pratica scenografica le modalità di messa in atto della ricostruzione finalizzata alla creazione di una scena credibile in cui l’espressività svolge un ruolo cruciale per il trasferimento delle conoscenze influendo direttamente sulla capacità del fruitore di interpretare lo spazio rappresentato.

Piazza di Ponte. Immagini della memoria urbana

Castiglione, Vittoria
2025

Abstract

The urban layering of Piazza di Ponte reflects the interactions between religious, economic, and political powers that have shaped the city of Rome. Each of these powers has responded to its own distinct needs, as evidenced by historical and iconographic research on this pivotal site in Roman life. This research reveals a tradition where urban planning has been used as a means of asserting and legitimising authority. This strategy has transcended specific eras and political contexts. By examining the events that impacted the square, from Raphael's urban design to the late 19th-century demolitions for the Tiber embankment works, this research aims to reconstruct a relational framework capable of conveying the tangible and intangible values of this cultural landscape. The proposed methodology aims to restore the historical and architectural memory of Rome's late-19th-century urban image, drawing on the extensive archive of photographic material and encouraging a broader reflection on the perception of transformed spaces. Piazza di Ponte thus becomes a virtual laboratory for the development of a scientifically valid process in defining the "visualisation model", which may be understood as a synthetic representation of the urban and architectural reality. The objective of this representation is to conform to the expectations of the visual system and to serve as an effective tool for the dissemination of the architectural heritage of the past. The process of critical harmonisation of the sources finds expression in the practice of scenography, which provides a means to achieve a credible environment. In this reconstruction, expressiveness plays a crucial role in the transfer of knowledge, directly influencing the user's ability to interpret the represented space.
30-gen-2025
Italiano
La stratificazione urbana di piazza di Ponte, testimonia le interazioni fra potere religioso, economico e politico che hanno modellato la città di Roma coerentemente con le esigenze di ciascuna forza: dall’indagine storico-iconografica condotta su questo centrale snodo della vita romana, viene delineandosi una prassi che vede nell’intervento urbanistico uno strumento di affermazione e legittimazione del potere che prescinde dall’epoca e dal contesto politico manifestandosi come strategia consolidata. Attraverso lo studio delle vicende che hanno interessato la piazza, dal disegno urbanistico di Raffaello agli interventi tardo-ottocenteschi di sventramento per l’opera di arginamento del Tevere, la ricerca intende ricostruire uno schema relazionale coerente in grado di trasmettere i valori tangibili e intangibili di questo paesaggio culturale. Il percorso metodologico presentato ambisce a restituire alla collettività la memoria storica e architettonica dell’immagine urbana di fine Ottocento, attingendo al vasto repertorio di fotografie d’epoca disponibile negli archivi romani e favorendo una riflessione più ampia sulla percezione degli spazi trasformati. Piazza di Ponte diventa un laboratorio virtuale per la sperimentazione finalizzata alla strutturazione di un processo scientificamente valido per la definizione del “modello per la visualizzazione”, ovvero una rappresentazione di sintesi della realtà urbana e architettonica conforme alle aspettative del sistema visivo che si configura come strumento efficace per la divulgazione del patrimonio architettonico scomparso. Il processo di armonizzazione critica delle fonti trova nella pratica scenografica le modalità di messa in atto della ricostruzione finalizzata alla creazione di una scena credibile in cui l’espressività svolge un ruolo cruciale per il trasferimento delle conoscenze influendo direttamente sulla capacità del fruitore di interpretare lo spazio rappresentato.
BAGLIONI, Leonardo
IPPOLITO, ALFONSO
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/201522
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-201522