Inclusione come vettore di ben-essere: UDL e formazione degli insegnanti nella scuola secondaria di primo grado

The concept of inclusion has increasingly become central to contemporary pedagogical discourse, establishing itself as a foundational dimension of modern education systems. This paradigm shift has moved the focus from categorising educational needs to valorising individual specificities, aiming to provide tailored responses that guide students' educational pathways based on their characteristics and potential. From this perspective, inclusive education must be understood as a dynamic process that engages the entire educational system, modifying structures that hinder students' full participation. It unfolds within a relational framework characterised by continuous interaction between individuals and their environment, underscoring inclusion as a fundamental right ensuring the necessary conditions for academic success, far beyond mere access to educational opportunities. Building on these premises, this study examines the role of Universal Design for Learning in the professional development of lower secondary school teachers, highlighting how the adoption of a Teacher Professional Development Research model for promoting inclusive practices can influence both teachers’ agentive professionalism and students’ learner agency. The first part of the thesis outlines the theoretical framework of inclusion, exploring its philosophical and pedagogical foundations while conceptualising the school as a laboratory of democracy. The second part presents an empirical study conducted through the Teacher Professional Development Research paradigm and a Mixed Methods approach. The study involved 20 teachers, analysing their professional growth and its impact on classroom dynamics through focus groups, questionnaires, logbooks and classroom observations. The findings indicate that the programme enhanced teachers' awareness of inclusion and agency, fostering more flexible teaching practices and greater student engagement. The results confirm that a systemic and transformative approach to inclusion can drive meaningful changes in educational practices and stakeholder engagement.

Il concetto di inclusione ha assunto un ruolo sempre più centrale nella riflessione pedagogica contemporanea, configurandosi come una dimensione fondante dei sistemi educativi moderni che ha progressivamente spostato l’attenzione dalla categorizzazione dei bisogni educativi alla valorizzazione delle specificità individuali per fornire risposte capaci di orientare il percorso formativo degli alunni in base alle loro caratteristiche e potenzialità. In questa prospettiva, l’educazione inclusiva deve essere intesa come un processo dinamico che coinvolge l’intero sistema educativo, modificando le strutture che costituiscono ostacoli alla partecipazione piena degli alunni, all’interno di un processo relazionale che si configura come un continuo scambio tra individuo e ambiente, e mettendo in evidenza come l’inclusione debba essere concepita come un diritto fondamentale, che garantisce a tutti gli alunni non solo l’accesso alle opportunità educative, ma anche le condizioni per il successo formativo. In virtù di tali premesse, la presente ricerca analizza il ruolo dell’Universal Design for Learning nella formazione degli insegnanti della scuola secondaria di primo grado, evidenziando come l’adozione di un modello di Ricerca-Formazione per la promozione di pratiche inclusive possa influenzare la professionalità agentiva dei docenti e la learner agency degli alunni. La prima parte della tesi delinea il quadro teorico dell’inclusione, esplorandone le basi filosofiche e pedagogiche e approfondendo il concetto di scuola come laboratorio di democrazia. La seconda parte presenta una ricerca empirica condotta attraverso il paradigma della Ricerca-Formazione e l’approccio Mixed Methods. Lo studio ha coinvolto 20 docenti, analizzando da un lato il loro sviluppo professionale e, dall’altro, le ricadute sul contesto classe attraverso focus group, questionari e osservazioni in aula. I risultati evidenziano come il percorso abbia migliorato la consapevolezza inclusiva e agentiva dei docenti, promuovendo pratiche didattiche più flessibili e una maggiore coinvolgimento degli alunni, e confermando che un approccio sistemico e trasformativo all’inclusione può favorire un cambiamento nelle pratiche e nella postura dei protagonisti dei processi educativi.