Il presente contributo si pone l’obiettivo di analizzare e confrontare tra loro le diverse forme di management dei servizi sociali nell’ambito dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e gli enti del Terzo settore, alla luce delle riforme intervenute nel 2017 e nel 2023. La ricerca parte da una ricostruzione storica e definitoria del concetto di ‘servizi sociali’, che si è ritenuta propedeutica al corretto inquadramento del ruolo dello Stato nella gestione degli stessi sulla considerazione che le dinamiche sottese a questa tipologia di prestazioni dipendono strettamente dalle specificità che li caratterizzano. Alla luce dell’evoluzione storico-normativa del nostro Paese, che ha visto susseguirsi politiche di accentramento e decentramento, si è da ultimo affermato un sistema di welfare mix che valorizza i principi di sussidiarietà, solidarietà e del pluralismo, nel quale viene riscoperto il ruolo strategico degli enti del Terzo settore, dapprima come strumento integrativo e sussidiario all’azione della PA e, successivamente, come punto di riferimento nella pianificazione delle politiche sociali, grazie alla loro capacità di intercettare i bisogni della comunità e di proporre soluzioni innovative. Queste novità trovano pieno riconoscimento nella riforma del Terzo settore e, in particolare, negli strumenti innovativi di amministrazione condivisa, come la co-programmazione e la co-progettazione, che hanno mutato il tradizionale paradigma basato sulla necessaria contendibilità dei servizi e competitività degli operatori, per addivenire ad un modello incentrato sulla collaborazione e condivisione di idee e risorse tra pubblico e privato. L’indagine esplora la tensione tra concorrenza e solidarietà, evidenziando problemi quali l’eterogeneità normativa (con particolare riferimento al codice dei contratti pubblici), la conflittualità tra esigenze di mercato e finalità sociali, nonché la compatibilità del CTS con la normativa comunitaria. Tale analisi è stata condotta attraverso il confronto tra i modelli di governance tradizionali (concorrenza ‘nel’ e ‘per’ il mercato) e collaborativi, valutandone i benefici e le criticità. La ricerca conclude sottolineando l’importanza di un sistema integrato di servizi sociali, in cui Stato ed ETS collaborano per rispondere ai bisogni sociali in modo efficace, inclusivo e sostenibile. Solo attraverso un approccio coordinato e collaborativo, infatti, sarà possibile garantire un sistema di welfare capace di adattarsi ai rapidi cambiamenti sociali e rispondere tempestivamente ed efficacemente ai bisogni della collettività.

SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE GENERALE TRA LOGICA COMPETITIVO-CONCORRENZIALE E RINNOVATI STRUMENTI DI PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO. RAPPORTI TRA CODICE DEL TERZO SETTORE E IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

DE GIACINTO, SILVIO
2025

Abstract

Il presente contributo si pone l’obiettivo di analizzare e confrontare tra loro le diverse forme di management dei servizi sociali nell’ambito dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e gli enti del Terzo settore, alla luce delle riforme intervenute nel 2017 e nel 2023. La ricerca parte da una ricostruzione storica e definitoria del concetto di ‘servizi sociali’, che si è ritenuta propedeutica al corretto inquadramento del ruolo dello Stato nella gestione degli stessi sulla considerazione che le dinamiche sottese a questa tipologia di prestazioni dipendono strettamente dalle specificità che li caratterizzano. Alla luce dell’evoluzione storico-normativa del nostro Paese, che ha visto susseguirsi politiche di accentramento e decentramento, si è da ultimo affermato un sistema di welfare mix che valorizza i principi di sussidiarietà, solidarietà e del pluralismo, nel quale viene riscoperto il ruolo strategico degli enti del Terzo settore, dapprima come strumento integrativo e sussidiario all’azione della PA e, successivamente, come punto di riferimento nella pianificazione delle politiche sociali, grazie alla loro capacità di intercettare i bisogni della comunità e di proporre soluzioni innovative. Queste novità trovano pieno riconoscimento nella riforma del Terzo settore e, in particolare, negli strumenti innovativi di amministrazione condivisa, come la co-programmazione e la co-progettazione, che hanno mutato il tradizionale paradigma basato sulla necessaria contendibilità dei servizi e competitività degli operatori, per addivenire ad un modello incentrato sulla collaborazione e condivisione di idee e risorse tra pubblico e privato. L’indagine esplora la tensione tra concorrenza e solidarietà, evidenziando problemi quali l’eterogeneità normativa (con particolare riferimento al codice dei contratti pubblici), la conflittualità tra esigenze di mercato e finalità sociali, nonché la compatibilità del CTS con la normativa comunitaria. Tale analisi è stata condotta attraverso il confronto tra i modelli di governance tradizionali (concorrenza ‘nel’ e ‘per’ il mercato) e collaborativi, valutandone i benefici e le criticità. La ricerca conclude sottolineando l’importanza di un sistema integrato di servizi sociali, in cui Stato ed ETS collaborano per rispondere ai bisogni sociali in modo efficace, inclusivo e sostenibile. Solo attraverso un approccio coordinato e collaborativo, infatti, sarà possibile garantire un sistema di welfare capace di adattarsi ai rapidi cambiamenti sociali e rispondere tempestivamente ed efficacemente ai bisogni della collettività.
20-mar-2025
Italiano
MIELE, MANLIO
Università degli studi di Padova
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESI_SILVIO_DE_GIACINTO.pdf

accesso aperto

Dimensione 2.81 MB
Formato Adobe PDF
2.81 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/201647
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-201647