Background: L’impatto degli studenti sulla qualità assistenziale, riconosciuto in modo empirico da tutti gli addetti al settore, è però paradossalmente poco studiato. L’unica ricerca su questo tema è stata condotta nel 2003 in Israele. È noto come gli studenti sono una risorsa importante sia per gli assistiti che per l’organizzazione aziendale (Zisberg et al., 2003). La letteratura consultata evidenzia che c’è una correlazione tra la presenza degli studenti infermieri e la qualità dell’assistenza erogata e come questa condizioni il self management del paziente (Bosch-Capblanc et al., 2007). Lo scopo del presente progetto dottorale è quello di verificare se c’è una correlazione tra presenza degli studenti e percezione della qualità assistenziale da parte degli utenti ovvero se la presenza degli studenti impatta sulla percezione che gli utenti hanno della qualità assistenziale. Materiali e Metodi: Una revisione sistematica della letteratura ha analizzato se esiste una correlazione statisticamente significativa tra presenza dello studente e percezione della qualità da parte del paziente. Sono stati condotti due studi osservazionali, uno nazionale in uno dei maggiori ospedali romani ed uno in un ospedale spagnolo. Il primo è stato condotto in 3 reparti per acuti del Policlinico Umberto I di Roma con rilevazioni effettuate sia in presenza (T0) che in assenza di studenti (TI). Il secondo è stato ripetuto in quattro reparti di medicina generale e quattro di chirurgia dell’ospedale universitario La FE di Valencia (ES). Per entrambe gli studi come strumento di valutazione della qualità è stato utilizzato il “Newcastle Satisfaction with Nursing Scale” (NSNS), questionario utilizzato a livello internazionale e validato per l’Italia dall’Università Campus Biomedico di Roma. Visti i dati ottenuti dagli studi dove si è evidenziato come la figura del tutor nei reparti di tirocinio influenzi notevolmente l’agire dello studente, è stata inoltre condotta una survey nazionale atta ad analizzare i modelli tutoriali negli ambienti di apprendimento clinico alla luce dei bisogni degli studenti, al fine di migliorarli e migliorare, altresì, le conoscenze sulla figura dei tutor all’interno dei corsi di laurea. Risultati: La letteratura ha dimostrato che gli studenti sono una risorsa importante sia per i pazienti che per le organizzazioni sanitarie. Ma ciò che è più evidente dalla letteratura scientifica è la relazione che esiste tra paziente studente: questa rappresenta una delle influenze più importanti sul processo di cura. Tuttavia, l'impatto dei tirocinanti infermieristici sulla qualità dell'assistenza ai pazienti, riconosciuto empiricamente da tutti gli operatori del settore, è ancora sottovalutato. Lo studio cross sectional condotto in un ospedale romano su 72 pazienti ha confermato l’ipotesi di partenza, ovvero che la presenza degli studenti, in tirocinio negli ambienti di apprendimento clinico, influenza positivamente la percezione che gli utenti hanno della qualità assistenziale (84,7%). Lo studio condotto in Spagna su 75 pazienti ricoverati ha evidenziato come la presenza dello studente non modifichi il grado di attenzione percepito dal paziente malgrado i dati abbiano dimostrato un valore generale ottimale della qualità assistenziale (100,6%). La survey nazionale sui modelli tutoriali ha dimostrato che nel panorama formativo universitario infermieristico esiste un tutor sia clinico che didattico, con un modello tutoriale a lui associato ben identificato e riconoscibile come indicato dal 71,1% dei casi. Purtroppo è da rimarcare ancora l’acerba previsione di forme incentivanti o di valorizzazione del tutor (51,2%). Conclusioni: la revisione della letteratura mostra che un ruolo attivo del paziente nel processo di apprendimento degli infermieri tirocinanti dovrebbe essere incoraggiato, poiché arricchisce sia gli studenti che i pazienti. I pazienti avranno una maggiore consapevolezza del loro percorso terapeutico e diventeranno insegnanti oltre che discenti mentre gli studenti trarranno beneficio dal loro rapporto con i pazienti in termini di miglioramento delle loro capacità sia tecniche che personali. Tuttavia, l'impatto dei tirocinanti infermieristici sulla qualità dell'assistenza ai pazienti, riconosciuto nella pratica, è ancora sottovalutato. Dagli studi in esame, sembrerebbe che la ricerca sull'argomento sia ancora relativamente inesplorata. Sebbene facilmente prevedibile, il presente studio ha tuttavia consentito una misurazione oggettiva della percezione della qualità assistenziale quando, nello studio pilota in un ospedale romano, si è vista confermata l’ipotesi di partenza, ovvero che la presenza degli studenti, in tirocinio negli ambienti di apprendimento clinico, influenza positivamente la percezione che gli utenti hanno della qualità assistenziale. Malgrado ciò, i dati rilevati sullo studio osservazionale spagnolo hanno messo in evidenza quanto sia importante il modello tutoriale applicato nei singoli contesti di apprendimento clinico e quanto questo possa influire anche sul grado di percezione della qualità da parte del paziente. Si rende pertanto necessario dover valorizzare ancor di più la figura del tutor, sia clinico che didattico, che invece dai risultati della survey nazionale appare ancora troppo sottovalutato. Questi processi potrebbero influenzare positivamente non solo l’apprendimento dello studente infermiere, che vede nel tutor una figura di riferimento, ma anche incidere sul livello di qualità che la struttura sanitaria o l’amministratore della stessa si pongono come standard o come outcome.

Valutazione della qualità percepita dell’assistenza infermieristica nei reparti sedi di tirocinio

DELLI POGGI, ALESSANDRO
2020

Abstract

Background: L’impatto degli studenti sulla qualità assistenziale, riconosciuto in modo empirico da tutti gli addetti al settore, è però paradossalmente poco studiato. L’unica ricerca su questo tema è stata condotta nel 2003 in Israele. È noto come gli studenti sono una risorsa importante sia per gli assistiti che per l’organizzazione aziendale (Zisberg et al., 2003). La letteratura consultata evidenzia che c’è una correlazione tra la presenza degli studenti infermieri e la qualità dell’assistenza erogata e come questa condizioni il self management del paziente (Bosch-Capblanc et al., 2007). Lo scopo del presente progetto dottorale è quello di verificare se c’è una correlazione tra presenza degli studenti e percezione della qualità assistenziale da parte degli utenti ovvero se la presenza degli studenti impatta sulla percezione che gli utenti hanno della qualità assistenziale. Materiali e Metodi: Una revisione sistematica della letteratura ha analizzato se esiste una correlazione statisticamente significativa tra presenza dello studente e percezione della qualità da parte del paziente. Sono stati condotti due studi osservazionali, uno nazionale in uno dei maggiori ospedali romani ed uno in un ospedale spagnolo. Il primo è stato condotto in 3 reparti per acuti del Policlinico Umberto I di Roma con rilevazioni effettuate sia in presenza (T0) che in assenza di studenti (TI). Il secondo è stato ripetuto in quattro reparti di medicina generale e quattro di chirurgia dell’ospedale universitario La FE di Valencia (ES). Per entrambe gli studi come strumento di valutazione della qualità è stato utilizzato il “Newcastle Satisfaction with Nursing Scale” (NSNS), questionario utilizzato a livello internazionale e validato per l’Italia dall’Università Campus Biomedico di Roma. Visti i dati ottenuti dagli studi dove si è evidenziato come la figura del tutor nei reparti di tirocinio influenzi notevolmente l’agire dello studente, è stata inoltre condotta una survey nazionale atta ad analizzare i modelli tutoriali negli ambienti di apprendimento clinico alla luce dei bisogni degli studenti, al fine di migliorarli e migliorare, altresì, le conoscenze sulla figura dei tutor all’interno dei corsi di laurea. Risultati: La letteratura ha dimostrato che gli studenti sono una risorsa importante sia per i pazienti che per le organizzazioni sanitarie. Ma ciò che è più evidente dalla letteratura scientifica è la relazione che esiste tra paziente studente: questa rappresenta una delle influenze più importanti sul processo di cura. Tuttavia, l'impatto dei tirocinanti infermieristici sulla qualità dell'assistenza ai pazienti, riconosciuto empiricamente da tutti gli operatori del settore, è ancora sottovalutato. Lo studio cross sectional condotto in un ospedale romano su 72 pazienti ha confermato l’ipotesi di partenza, ovvero che la presenza degli studenti, in tirocinio negli ambienti di apprendimento clinico, influenza positivamente la percezione che gli utenti hanno della qualità assistenziale (84,7%). Lo studio condotto in Spagna su 75 pazienti ricoverati ha evidenziato come la presenza dello studente non modifichi il grado di attenzione percepito dal paziente malgrado i dati abbiano dimostrato un valore generale ottimale della qualità assistenziale (100,6%). La survey nazionale sui modelli tutoriali ha dimostrato che nel panorama formativo universitario infermieristico esiste un tutor sia clinico che didattico, con un modello tutoriale a lui associato ben identificato e riconoscibile come indicato dal 71,1% dei casi. Purtroppo è da rimarcare ancora l’acerba previsione di forme incentivanti o di valorizzazione del tutor (51,2%). Conclusioni: la revisione della letteratura mostra che un ruolo attivo del paziente nel processo di apprendimento degli infermieri tirocinanti dovrebbe essere incoraggiato, poiché arricchisce sia gli studenti che i pazienti. I pazienti avranno una maggiore consapevolezza del loro percorso terapeutico e diventeranno insegnanti oltre che discenti mentre gli studenti trarranno beneficio dal loro rapporto con i pazienti in termini di miglioramento delle loro capacità sia tecniche che personali. Tuttavia, l'impatto dei tirocinanti infermieristici sulla qualità dell'assistenza ai pazienti, riconosciuto nella pratica, è ancora sottovalutato. Dagli studi in esame, sembrerebbe che la ricerca sull'argomento sia ancora relativamente inesplorata. Sebbene facilmente prevedibile, il presente studio ha tuttavia consentito una misurazione oggettiva della percezione della qualità assistenziale quando, nello studio pilota in un ospedale romano, si è vista confermata l’ipotesi di partenza, ovvero che la presenza degli studenti, in tirocinio negli ambienti di apprendimento clinico, influenza positivamente la percezione che gli utenti hanno della qualità assistenziale. Malgrado ciò, i dati rilevati sullo studio osservazionale spagnolo hanno messo in evidenza quanto sia importante il modello tutoriale applicato nei singoli contesti di apprendimento clinico e quanto questo possa influire anche sul grado di percezione della qualità da parte del paziente. Si rende pertanto necessario dover valorizzare ancor di più la figura del tutor, sia clinico che didattico, che invece dai risultati della survey nazionale appare ancora troppo sottovalutato. Questi processi potrebbero influenzare positivamente non solo l’apprendimento dello studente infermiere, che vede nel tutor una figura di riferimento, ma anche incidere sul livello di qualità che la struttura sanitaria o l’amministratore della stessa si pongono come standard o come outcome.
2020
Italiano
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/208525
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA2-208525