Cibo, gusto ed educazione. Esperienze negli e dagli food ateliers in una prospettiva di Reggio Emilia

Food education, particularly in school settings, has traditionally focussed on health issues like improving or developing healthy eating habits or preventing obesity and eating disorders. Aspects regarding the sensory aspects of food and taste have often not been considered among the main aims of the teaching/learning, although in recent years there has been recognition of the importance of experiential and bodily aspects of the role of food in education. One aim of this project is to enter the dialogue regarding the aims of food and taste education, by studying how food ateliers can broaden and deepen an approach to multisensory food education. The empirical materials were collected during food ateliers, designed and conducted by Pause Atelier dei Sapori in line with Reggio Emilia approach (REA) thinking, in formal and non-formal settings and in a lifelong perspective. Three case studies highlight the fundamentally multisensory characteristic of educational food ateliers, offering insight into learners’ experiences of and with food. My research expands, concretizes and develops both previous research and offers insight into REA philosophy regarding taste and food education. Up until now the specific topic of food ateliers has not been discussed in the research literature and my work thus fills a gap in the literature. The project is comprised of three related studies of food ateliers. Paper 1 describes the design of a setting for taste and food education at a preschool, studying themes in the children’s learning processes evidenced by direct sensory experiences with foods as well as their broader meta-reflections about their attitudes towards foods. Paper 2 studies an online food atelier centered on learner’s food choices and perceptions in a lifelong learning perspective. Taste was explored through and in relation to the other senses as each participant rendered their taste experience through graphic mark-making. These drawings were subsequently analyzed both inductively and deductively using a tool developed specifically to study the role of expressive languages in representing their taste perceptions and experiences. Paper 3 investigates the prefigurations of primary and secondary school students and teachers before participating in a series of non-formal food ateliers, and then what their reflections were after their experiences. Data analysis revealed that the participant’s thinking shifted thanks to their multisensory explorations. This project thus had a dual purpose: 1) to create new knowledge about learner’s sensory perceptions and experiences of and with food and 2) to present new artifacts/strategies regarding food and taste education. The case studies focus on the foods we see and eat every day- taking the time to hone sensory awareness, focusing attention on the uniqueness of each person’s multisensory perception of food, something we all have in common and yet is nonetheless intensely personal. Each case study exemplified how greater sensory awareness was a result of the food atelier pathways the learners participated in. The multisensory experiences of and with food also deepened engagement by highlighting the crossmodal associations and sensory perceptions of the participants, creating the opportunity for embodied learning to take place, connecting mind and body. While the food ateliers were not designed to offer “recipes” for engaging in taste and food education, they nonetheless offer concrete examples of what learner-centered, sense-based food and taste education can look like and may offer insight into the thinking underlying the REA/Pause approach to food and taste education.

Food education, soprattutto in ambito scolastico, si è tradizionalmente concentrata su questioni di salute, come il miglioramento o lo sviluppo di abitudini alimentari sane o la prevenzione dell'obesità e dei disturbi alimentari. Gli aspetti sensoriali del cibo e del gusto spesso non sono stati considerati tra gli obiettivi principali dell'insegnamento/apprendimento, sebbene negli ultimi anni è stata riconosciuta l'importanza degli aspetti esperienziali e corporei del ruolo del cibo nell'educazione. Uno degli obiettivi di questo progetto è di entrare nel dialogo sugli obiettivi del food and taste education (FTE), studiando come i food atelier (FA) possano ampliare e approfondire un approccio al food education multisensoriale. I materiali empirici sono stati raccolti durante i FA, progettati e condotti da Pause Atelier dei Sapori in linea con il Reggio Emilia approach (REA), in contesti formali e non formali e in una prospettiva di lifelong learning (LLL). Tre casi di studio evidenziano la caratteristica fondamentalmente multisensoriale dei FA, offrendo una visione delle esperienze degli studenti con il cibo. La mia ricerca amplia, concretizza e sviluppa sia le ricerche precedenti sia la filosofia del REA nel FTE. Finora il tema specifico dei FA non è stato discusso nella letteratura e il mio lavoro colma quindi una lacuna. Il progetto è composto da tre studi correlati sui FA. Paper 1 descrive la progettazione di un contesto per FTE in una scuola dell'infanzia, studiando i temi e i processi di apprendimento dei bambini grazie alle esperienze sensoriali dirette con il cibo e le loro meta-riflessioni più ampie sui loro atteggiamenti verso gli alimenti. Paper 2 studia un FA online incentrato sulle scelte dei cibi e sulle percezioni dei partecipanti in una prospettiva di LLL. Il gusto è stato esplorato attraverso e in relazione agli altri sensi, in quanto ogni partecipante ha reso la propria esperienza del gusto attraverso i segni grafici. Questi disegni sono stati successivamente analizzati in modo induttivo e deduttivo utilizzando uno strumento sviluppato appositamente per studiare il ruolo dei linguaggi espressivi nella rappresentazione delle loro percezioni ed esperienze gustative. Paper 3 indaga le prefigurazioni di studenti e insegnanti della scuola primaria e secondaria prima di partecipare a una serie di FA non formali e le loro riflessioni dopo l'esperienza. L'analisi dei dati ha rivelato che il pensiero dei partecipanti si è spostato grazie alle loro esplorazioni multisensoriali. Questo progetto aveva quindi un duplice scopo: 1) creare nuove conoscenze sulle percezioni sensoriali dei partecipanti e sulle loro esperienze con il cibo e 2) presentare nuovi artefatti/strategie riguardante il FTE. I casi di studio si concentrano sugli alimenti che vediamo e mangiamo tutti i giorni, prendendo il tempo necessario per affinare la consapevolezza sensoriale, focalizzando l'attenzione sull'unicità della percezione multisensoriale del cibo di ogni persona, qualcosa che abbiamo tutti in comune e che tuttavia è intensamente personale. Ogni paper ha esemplificato come una maggiore consapevolezza sensoriale sia il risultato dei percorsi dei FA a cui gli studenti hanno partecipato. Le esperienze multisensoriali di e con il cibo hanno anche approfondito il coinvolgimento evidenziando le associazioni crossmodali e le percezioni sensoriali dei partecipanti, promuovendo un apprendimento che collega mente e corpo. Sebbene i FA non siano stati concepiti per offrire “ricette” per come realizzare percorsi di FTE, essi offrono comunque esempi concreti di come può essere food education basata sui sensi e possono indagare il pensiero alla base dell'approccio REA/Pause al FTE.