This work traces a genealogy and a cartography of personhood and its interlacement with fiction. It follows the perpetually shifting outlines of this relationship, tracing its fractures, its extensions, and the mechanisms by which it is upheld and displaced. It does not ask what a person is, but rather where, when, and why a person emerges, stretches, and dissolves in a framework of governmentality. To do so, it follows its juridical, theological, and bio-political cartographies, unearthing the moments in which personhood acts as a threshold rather than an essence or an immutable category. Between law and literature, philosophy and theology, theatre and grammar, this work is not a theory of personhood but a genealogy of its uses, an interrogation of its necessity, a query of its products and of the way in which it is itself produced and reproduced. It moves not towards a conclusion but towards a question: whether persona may ultimately signify nothing, and whether fictions may however open a pathway for a different way of understanding the actuality of the events that emerge in the governmentality we share and inhabit.

Quest’opera traccia una genealogia e una cartografia della personalità e del suo intreccio con la finzione. Segue i contorni in perpetuo mutamento di questa relazione, tracciandone le fratture, le estensioni e i meccanismi attraverso cui essa viene mantenuta e dislocata. Non si chiede che cos’è una persona, ma piuttosto dove, quando e perché una persona emerge, si estende e si dissolve in un quadro di governamentalità. Per farlo, segue le sue cartografie giuridiche, teologiche e biopolitiche, portando alla luce i momenti in cui la personalità agisce come una soglia più che come un’essenza o una categoria immutabile. Tra diritto e letteratura, filosofia e teologia, teatro e grammatica, quest’opera non è una teoria della personalità, ma una genealogia dei suoi usi, un’interrogazione della sua necessità, una riflessione sui suoi prodotti e sul modo in cui essa stessa viene prodotta e riprodotta. Non si muove verso una conclusione, ma verso una domanda: se persona possa in ultima analisi non significare nulla, e se le finzioni possano tuttavia aprire un varco verso un modo diverso di comprendere l’attualità degli eventi che emergono nella governamentalità che condividiamo e abitiamo.

Fictio vel persona: thresholds, frontiers, genealogy

RODRIGUEZ CARDENAS, SEBASTIAN
2025

Abstract

This work traces a genealogy and a cartography of personhood and its interlacement with fiction. It follows the perpetually shifting outlines of this relationship, tracing its fractures, its extensions, and the mechanisms by which it is upheld and displaced. It does not ask what a person is, but rather where, when, and why a person emerges, stretches, and dissolves in a framework of governmentality. To do so, it follows its juridical, theological, and bio-political cartographies, unearthing the moments in which personhood acts as a threshold rather than an essence or an immutable category. Between law and literature, philosophy and theology, theatre and grammar, this work is not a theory of personhood but a genealogy of its uses, an interrogation of its necessity, a query of its products and of the way in which it is itself produced and reproduced. It moves not towards a conclusion but towards a question: whether persona may ultimately signify nothing, and whether fictions may however open a pathway for a different way of understanding the actuality of the events that emerge in the governmentality we share and inhabit.
12-mag-2025
Inglese
Quest’opera traccia una genealogia e una cartografia della personalità e del suo intreccio con la finzione. Segue i contorni in perpetuo mutamento di questa relazione, tracciandone le fratture, le estensioni e i meccanismi attraverso cui essa viene mantenuta e dislocata. Non si chiede che cos’è una persona, ma piuttosto dove, quando e perché una persona emerge, si estende e si dissolve in un quadro di governamentalità. Per farlo, segue le sue cartografie giuridiche, teologiche e biopolitiche, portando alla luce i momenti in cui la personalità agisce come una soglia più che come un’essenza o una categoria immutabile. Tra diritto e letteratura, filosofia e teologia, teatro e grammatica, quest’opera non è una teoria della personalità, ma una genealogia dei suoi usi, un’interrogazione della sua necessità, una riflessione sui suoi prodotti e sul modo in cui essa stessa viene prodotta e riprodotta. Non si muove verso una conclusione, ma verso una domanda: se persona possa in ultima analisi non significare nulla, e se le finzioni possano tuttavia aprire un varco verso un modo diverso di comprendere l’attualità degli eventi che emergono nella governamentalità che condividiamo e abitiamo.
STIMILLI, ELETTRA
VELOTTI, Stefano
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/209719
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-209719