All over the world, the sustainability challenge is promoting transition processes at a local and long-term level that involve multiple actors through collaborative initiatives. These new forms of transition management are increasingly based on experiments carried out in "real-life environments" (Nevens et al., 2013). Among the different approaches, the living lab stands out for its ability to act as a catalyst for innovation (Mulvenna et al., 2011) and is establishing itself as a central reference for the management of research in the field of open innovation, in particular in European Union (Gamache et al 2020). The Helsinki Manifesto (November 2006) indicated for the first time the Living Labs as a first step towards "a new European system of research, development and innovation, which entails an important paradigm shift for the entire innovation process". Subsequently, a series of strategic policy documents highlighted the relevance of human and social aspects for better design and implementation of research, development and innovation (RSI) projects. The Green Book on CSR policy reform recommended that all future programs "should provide more added value, increase their influence on other public and private resources and be used more effectively to support strategic alignment and integration of funds national and regional to avoid duplication and fragmentation".

In tutto il mondo la sfida alla sostenibilità sta promuovendo processi di transizione a livello locale e a lungo termine che coinvolgono più attori attraverso iniziative collaborative. Queste nuove forme di gestione della transizione si basano sempre più frequentemente su sperimentazioni svolte in "ambienti di vita reale" (Nevens et al., 2013). Tra i differenti approcci, il living lab si distingue per la sua capacità di fungere da catalizzatore di innovazione (Mulvenna et al., 2011) e si sta attestando come riferimento centrale per la gestione della ricerca nell’ambito della open innovation, in particolare nell’Unione Europea (Gamache et al 2020). Il Manifesto di Helsinki (Novembre 2006) ha indicato per la prima volta i Living Labs come un primo passo verso "un nuovo sistema europeo di ricerca sviluppo e innovazione, che comporta un importante cambiamento di paradigma per l'intero processo di innovazione". In seguito, una serie di documenti politici strategici ha evidenziato la rilevanza degli aspetti umani e sociali per una migliore progettazione e attuazione dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione (RSI). Il Green Book sulla riforma delle policy di RSI ha raccomandato che tutti i programmi futuri "dovrebbero fornire più valore aggiunto, incrementare la loro influenza su altre risorse pubbliche e private ed essere usati più efficacemente per sostenere l'allineamento strategico e l’integrazione di fondi nazionali e regionali per evitare duplicazioni e frammentazione". Il concetto di ricerca incentrato sul Living Lab è tutt'altro che un'entità statica. Al contrario, è un campo dinamico e in costante ridefinizione, che cambia il suo focus a seconda dei contesti specifici e delle aree di lavoro. Trattandosi di un fenomeno spiccatamente basato sulla pratica, i Living Labs hanno guadagnato la loro attenzione accademica e scientifica solo nell'ultimo decennio e mezzo (Ballon et al., 2015). Si tratta di un settore di ricerca fiorente che integra molte aree diverse dell’attività umana (McPhee et al, 2017). Inoltre, non esiste una definizione comunemente accettata di Living Lab (Westerlund et al., 2018). L’'European Network of Living Labs (ENoLL) definisce il living lab come un "ecosistema di open innovation incentrato sull'utente e basato su un approccio sistematico di creazione collaborativa, che integra i processi di ricerca e innovazione in comunità e ambienti reali". La definizione di (Westerlund et al. 2018) si basa sull'analisi qualitativa di esempi e pratiche di Living Lab: "una piattaforma sociotecnica con risorse condivise, un quadro di collaborazione condiviso e un contesto reale, che organizza i suoi stakeholder in un ecosistema di innovazione e si basa su una governance rappresentativa, standard aperti e diverse attività e metodi per raccogliere, creare, comunicare e fornire nuove conoscenze, soluzioni validate, sviluppo professionale e impatto sociale".

Sviluppo di nuovi metodi per la fornitura e misurazione di servizi socio economici per i settori dell’Agrifood e dell’Economia Circolare nell’ambito di progetti di ricerca basati sull’approccio dei Living Labs”

NUNZIA, MALFETTONE
2025

Abstract

All over the world, the sustainability challenge is promoting transition processes at a local and long-term level that involve multiple actors through collaborative initiatives. These new forms of transition management are increasingly based on experiments carried out in "real-life environments" (Nevens et al., 2013). Among the different approaches, the living lab stands out for its ability to act as a catalyst for innovation (Mulvenna et al., 2011) and is establishing itself as a central reference for the management of research in the field of open innovation, in particular in European Union (Gamache et al 2020). The Helsinki Manifesto (November 2006) indicated for the first time the Living Labs as a first step towards "a new European system of research, development and innovation, which entails an important paradigm shift for the entire innovation process". Subsequently, a series of strategic policy documents highlighted the relevance of human and social aspects for better design and implementation of research, development and innovation (RSI) projects. The Green Book on CSR policy reform recommended that all future programs "should provide more added value, increase their influence on other public and private resources and be used more effectively to support strategic alignment and integration of funds national and regional to avoid duplication and fragmentation".
25-feb-2025
Italiano
In tutto il mondo la sfida alla sostenibilità sta promuovendo processi di transizione a livello locale e a lungo termine che coinvolgono più attori attraverso iniziative collaborative. Queste nuove forme di gestione della transizione si basano sempre più frequentemente su sperimentazioni svolte in "ambienti di vita reale" (Nevens et al., 2013). Tra i differenti approcci, il living lab si distingue per la sua capacità di fungere da catalizzatore di innovazione (Mulvenna et al., 2011) e si sta attestando come riferimento centrale per la gestione della ricerca nell’ambito della open innovation, in particolare nell’Unione Europea (Gamache et al 2020). Il Manifesto di Helsinki (Novembre 2006) ha indicato per la prima volta i Living Labs come un primo passo verso "un nuovo sistema europeo di ricerca sviluppo e innovazione, che comporta un importante cambiamento di paradigma per l'intero processo di innovazione". In seguito, una serie di documenti politici strategici ha evidenziato la rilevanza degli aspetti umani e sociali per una migliore progettazione e attuazione dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione (RSI). Il Green Book sulla riforma delle policy di RSI ha raccomandato che tutti i programmi futuri "dovrebbero fornire più valore aggiunto, incrementare la loro influenza su altre risorse pubbliche e private ed essere usati più efficacemente per sostenere l'allineamento strategico e l’integrazione di fondi nazionali e regionali per evitare duplicazioni e frammentazione". Il concetto di ricerca incentrato sul Living Lab è tutt'altro che un'entità statica. Al contrario, è un campo dinamico e in costante ridefinizione, che cambia il suo focus a seconda dei contesti specifici e delle aree di lavoro. Trattandosi di un fenomeno spiccatamente basato sulla pratica, i Living Labs hanno guadagnato la loro attenzione accademica e scientifica solo nell'ultimo decennio e mezzo (Ballon et al., 2015). Si tratta di un settore di ricerca fiorente che integra molte aree diverse dell’attività umana (McPhee et al, 2017). Inoltre, non esiste una definizione comunemente accettata di Living Lab (Westerlund et al., 2018). L’'European Network of Living Labs (ENoLL) definisce il living lab come un "ecosistema di open innovation incentrato sull'utente e basato su un approccio sistematico di creazione collaborativa, che integra i processi di ricerca e innovazione in comunità e ambienti reali". La definizione di (Westerlund et al. 2018) si basa sull'analisi qualitativa di esempi e pratiche di Living Lab: "una piattaforma sociotecnica con risorse condivise, un quadro di collaborazione condiviso e un contesto reale, che organizza i suoi stakeholder in un ecosistema di innovazione e si basa su una governance rappresentativa, standard aperti e diverse attività e metodi per raccogliere, creare, comunicare e fornire nuove conoscenze, soluzioni validate, sviluppo professionale e impatto sociale".
living lab; open innovation; economia circolare
RENZULLI, PIETRO ALEXANDER
LIPPOLIS, STELLA
DE MATTEIS, Fabio
Università degli studi di Bari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/209841
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIBA-209841