Massimazione delle sentenze e funzione “nomofilattica” della Cassazione napoletana (1808-1861)

After conducting a historiographical review of the collections of judgments and jurisprudential maxims, which shared several analogies with the previous collections of decisiones extensively diffused during the period of the so-called ancient regime, it was deemed valuable to adopt the temporal outline conceived by Francesco Mastroberti – who hypothesized dividing the history the Cassation (1809-1861) in three periods, the “Political Cassation”, the “Laissez faire” and the “Constitutional Cassation” – to provide the present work with a clear and systematic chronological order.Following this scheme, the first chapter offers an overview of the anthologies whose main subject was the jurisdiction of the Grand Court of Cassation of Naples (from 1817 called Supreme Court of Justice), amongst which had significant relevance the compilations from abroad including the famous Dalloz, Sirey and Merlin.The second chapter, specifically dedicated to the period of the “Political Cassation”, presents the analysis of the general legislation, the implementing legislation and the legislation regarding the content of each of the four volumes of the Supplimento alla Collezione delle Leggi (1818-1819) edited by Felice Parrilli, Niccola Nicolini ed Giovanni Vittorio Englen. The latter work constituted the first and last official collection of maxims and sayings of the Kingdom.In the third chapter, we focused on the analysis of Nicolini's later work, Le Quistioni di Dritto (1835-1841), whose six volumes, mostly dedicated to criminal matters, presented a multiplicity of sources. These included not only sentences but also speeches and summaries of lessons with a strong political-constitutional content from which it was possible to deduce the Author’s will. Nicolini, an important and long-lived jurist, had important links with the most authoritative scholars of the time, including Savigny, Mittermaier, Dupin, Sclopis (of which the most relevant features of the reciprocal correspondence have been highlighted), wanted to influence both the institutional level and the training of new jurists, in order to avert any hypothesis of a "restoration" of absolutism.The last chapter was dedicated to the study of the Giurisprudenza civile by Ferdinando Albisinni, whose work (in vols. 12, 1849-1859), continued by Luigi Capuano and Vincenzo Napolitani (in vols. 13, 1861-1880), collecting the inheritance of the Supplimento, marked the moment of birth of an authentic national jurisprudence.

Dopo aver effettuato una ricognizione storiografica concernente le raccolte di sentenze e di massime giurisprudenziali, le quali presentarono non poche analogie con le precedenti raccolte di decisiones che ebbero grande diffusione durante il periodo del c.d. ancien régime, si è ritenuto utile adottare la scansione temporale ideata da Francesco Mastroberti, il quale ha ipotizzato di poter suddividere la storia della Cassazione (1809-1861) in tre periodi, quello della “Cassazione Politica”, quello del “Laissez faire” e quello della “Cassazione Costituzionale”, per conferire al attuale lavoro un chiaro e sistematico ordine cronologico. Adottato questo schema, nel primo capitolo si è ritenuto opportuno offrire una panoramica delle sillogi che ebbero ad oggetto la giurisprudenza della Gran Corte di Cassazione di Napoli (dal 1817 denominata Corte Suprema di Giustizia), tra cui notevole rilevanza ebbero anche le compilazioni d’Oltralpe dei celebri Dalloz, Sirey e Merlin. Di seguito, nel secondo capitolo, dedicato specificamente al periodo della “Cassazione Politica”, si è fornita un’analisi della normativa generale, di quella attuativa e di quella riguardante il contenuto di ciascuno dei quattro volumi del Supplimento alla Collezione delle Leggi (1818-1819), redatto da Felice Parrilli, Niccola Nicolini ed Giovanni Vittorio Englen, opera che costituì la prima ed ultima raccolta ufficiale di massime e sentenze del Regno. Nel terzo capitolo ci si è soffermati sull’analisi della successiva opera di Nicolini, le Quistioni di Dritto (1835-1841), i cui sei volumi, per la maggior parte dedicati alla materia penale, presentarono una molteplicità di fonti, non solo sentenze, ma anche discorsi e sunti di lezione dal forte contenuto politico-costituzionale, da cui è stato possibile desumere la volontà dell’Autore, rilevante e longevissimo giurista, con importanti legami con i più autorevoli studiosi dell’epoca, tra cui Savigny, Mittermaier, Dupin, Sclopis (di cui si sono evidenziati i tratti più rilevanti della reciproca corrispondenza), di voler incidere anche sul piano istituzionale e su quello della formazione dei nuovi giuristi, al fine di scongiurare una qualsivoglia ipotesi di “restaurazione” dell’assolutismo. L’ultimo capitolo è stato dedicato allo studio della Giurisprudenza civile di Ferdinando Albisinni, la cui opera (in voll. 12, 1849-1859), proseguita da Luigi Capuano e Vincenzo Napolitani (in voll. 13, 1861-1880), raccogliendo l’eredità del Supplimento, segnò il momento di nascita di un’autentica giurisprudenza nazionale.