La rigenerazione urbana dei centri storici minori rappresenta una sfida cruciale per l’urbanistica e l’architettura contemporanea, in un contesto di crescenti trasformazioni sociali, economiche e ambientali. Tale processo richiede un approccio integrato, capace di coniugare il recupero fisico del patrimonio storico con interventi che promuovano inclusione sociale, sostenibilità ambientale e sviluppo economico. Questa tesi si propone di contribuire al dibattito teorico e operativo, sviluppando un approccio innovativo e integrato per affrontare il tema, ovvero introducendo un nuovo indicatore quali-quantitativo, il Credenziale di Recuperabilità Qualitativa (CRQ), concepito per valutare la qualità urbana dei borghi nelle aree interne montane. L’indicatore combina dati quantitativi relativi alla conservazione fisica e funzionale del tessuto urbano con valutazioni qualitative della dimensione affettiva e percettiva degli spazi. La ricerca è stata condotta su una selezione di borghi situati nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono caratterizzati da una forte rilevanza culturale e paesaggistica, ma segnati da fenomeni di spopolamento, declino economico e degrado edilizio. Attraverso la formulazione e successiva applicazione dell’indicatore CRQ, supportata da strumenti fenomenografici come i parcours commentés, le descrizioni e le fotografie atmosferiche, è stata indagata non solo la struttura fisica dei borghi, ma anche l' esperienza affettiva degli spazi e le emozioni, percezioni e risonanze che generano nei soggetti percipienti. Questo approccio consente di catturare quella “eccedenza” trascurata dagli strumenti tradizionali, ma determinante per comprendere il significato profondo e l’identità dei luoghi. L’analisi ha permesso di individuare criticità e potenzialità specifiche per ciascun borgo, evidenziando come il valore di un territorio non risieda unicamente nella sua integrità fisica, ma anche nella sua capacità di mantenere vivo il legame con la comunità. In particolare, è emerso come borghi apparentemente compromessi dal punto di vista strutturale possano, grazie a comunità resilienti e consapevoli, offrire opportunità significative per interventi di rigenerazione mirati e sostenibili. Al contrario, borghi architettonicamente integri ma privi di vitalità possono essere percepiti come “paesi fantasma” incapaci di creare legami emotivi duraturi. Questa tesi propone, quindi, un approccio metodologico innovativo e transdisciplinare che unisce urbanistica, antropologia, filosofia e ingegneria degli indicatori. Tale approccio è pensato non solo per supportare le decisioni strategiche degli amministratori locali, ma anche per stimolare un dibattito critico sulle modalità di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale nei centri storici minori. Le conclusioni della ricerca sottolineano l’importanza di un equilibrio tra interventi materiali e strategie volte a preservare la dimensione affettiva e identitaria dei luoghi, suggerendo la necessità di una visione olistica e sostenibile per il futuro della rigenerazione urbana.
La rigenerazione urbana dei borghi del Gran Sasso: qualità urbana e dimensione atmosferica
SETTE, CAMILLA
2025
Abstract
La rigenerazione urbana dei centri storici minori rappresenta una sfida cruciale per l’urbanistica e l’architettura contemporanea, in un contesto di crescenti trasformazioni sociali, economiche e ambientali. Tale processo richiede un approccio integrato, capace di coniugare il recupero fisico del patrimonio storico con interventi che promuovano inclusione sociale, sostenibilità ambientale e sviluppo economico. Questa tesi si propone di contribuire al dibattito teorico e operativo, sviluppando un approccio innovativo e integrato per affrontare il tema, ovvero introducendo un nuovo indicatore quali-quantitativo, il Credenziale di Recuperabilità Qualitativa (CRQ), concepito per valutare la qualità urbana dei borghi nelle aree interne montane. L’indicatore combina dati quantitativi relativi alla conservazione fisica e funzionale del tessuto urbano con valutazioni qualitative della dimensione affettiva e percettiva degli spazi. La ricerca è stata condotta su una selezione di borghi situati nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono caratterizzati da una forte rilevanza culturale e paesaggistica, ma segnati da fenomeni di spopolamento, declino economico e degrado edilizio. Attraverso la formulazione e successiva applicazione dell’indicatore CRQ, supportata da strumenti fenomenografici come i parcours commentés, le descrizioni e le fotografie atmosferiche, è stata indagata non solo la struttura fisica dei borghi, ma anche l' esperienza affettiva degli spazi e le emozioni, percezioni e risonanze che generano nei soggetti percipienti. Questo approccio consente di catturare quella “eccedenza” trascurata dagli strumenti tradizionali, ma determinante per comprendere il significato profondo e l’identità dei luoghi. L’analisi ha permesso di individuare criticità e potenzialità specifiche per ciascun borgo, evidenziando come il valore di un territorio non risieda unicamente nella sua integrità fisica, ma anche nella sua capacità di mantenere vivo il legame con la comunità. In particolare, è emerso come borghi apparentemente compromessi dal punto di vista strutturale possano, grazie a comunità resilienti e consapevoli, offrire opportunità significative per interventi di rigenerazione mirati e sostenibili. Al contrario, borghi architettonicamente integri ma privi di vitalità possono essere percepiti come “paesi fantasma” incapaci di creare legami emotivi duraturi. Questa tesi propone, quindi, un approccio metodologico innovativo e transdisciplinare che unisce urbanistica, antropologia, filosofia e ingegneria degli indicatori. Tale approccio è pensato non solo per supportare le decisioni strategiche degli amministratori locali, ma anche per stimolare un dibattito critico sulle modalità di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale nei centri storici minori. Le conclusioni della ricerca sottolineano l’importanza di un equilibrio tra interventi materiali e strategie volte a preservare la dimensione affettiva e identitaria dei luoghi, suggerendo la necessità di una visione olistica e sostenibile per il futuro della rigenerazione urbana.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/209947
URN:NBN:IT:UNIVAQ-209947