The thesis, "LA RIFORMA OSPEDALIERA A FABRIANO. ASSISTENZA, POLITICA ED ECONOMIA IN UNA "QUASI-CITTÀ" DEL CENTRO ITALIA (SECOLI XII-XV)", is the culmination of my doctoral research conducted between 2021 and 2024. The study offers an in-depth examination of the hospital phenomenon in late medieval Fabriano, focusing on the communal era from the early 13th to the late 15th century. From the 13th to the 15th century, Fabriano, situated at the foot of the Apennines, provides a privileged vantage point to closely analyze the evolution of the local welfare system. It starts with the first hospital structures, of monastic origin, documented in the Fabriano district, and extends to the 14th and 15th centuries, when these institutions emerged as municipal enterprises established within the city limits. The richness of Fabriano’s case is primarily due to the abundance of documentation, particularly from the 14th and 15th centuries, allowing for the examination of a significant number of hospital sources, which can be roughly divided into two categories: administrative and accounting records. The consultation and analysis of volumes and registers housed in the Fabriano municipal archives provided the ideal conditions for reconstructing the hospital system in the late medieval period. A defining characteristic of this hospital network is the increasing involvement of laypeople and city authorities in charitable work. While initially, charitable institutions were the exclusive domain of monastic communities, from the 13th century onward—coinciding with Fabriano’s expansion in the surrounding countryside—the commune, along with guilds and devotional organizations, began to assume responsibility for them and promote new ones. In the second chapter of the thesis, particular attention is given to how the municipalization of monastic hospitals in the surrounding areas became a crucial step in the territorial growth of this Apennine stronghold. For the 14th century, the greater availability of documents allowed for a detailed investigation into the creation and management of charitable institutions. At that time, the Marche region was experiencing a period of significant industrial and commercial growth, with the city government controlled by guilds, which actively promoted the establishment of hospitals. It was the leaders of the manufacturing sector, organized into numerous confraternities in Fabriano, who took on the responsibility of founding facilities to assist those in need. It is no coincidence that by the mid-14th century, 18 hospitals were recorded in Fabriano. In Chapter Three, the first part outlines the context in which these charitable institutions arose, while the second part explores their organizational and operational strategies. A separate discussion is reserved for the major hospital of Santa Maria del Gesù, a foundling hospital founded in the heart of Fabriano in 1456. This charitable endeavor, established with contributions from the commune, a preacher from the Observant Franciscan order, confraternities, and guilds, is the subject of the last two chapters of the thesis. The wealth of documentation produced by the institution warranted a dedicated section, providing a clearer understanding of its impact on the city’s social fabric. Santa Maria del Gesù distinguished itself for the coherence of its welfare project, which involved meticulous planning of both the hospital and commercial aspects. This gave rise to a structure that represented one of the most sophisticated mechanisms for addressing social distress in the communal era. The study of the foundling hospital concludes the thesis, closing the circle of a research project centered on reconstructing the welfare landscape of a city that, with its impressive number of hospitals, found its most mature expression of charity in Santa Maria del Gesù.

La tesi, intitolata "LA RIFORMA OSPEDALIERA A FABRIANO. ASSISTENZA, POLITICA ED ECONOMIA IN UNA "QUASI-CITTÀ" DEL CENTRO ITALIA (SECOLI XII-XV)", è il frutto della ricerca di dottorato svolta dal sottoscritto nel triennio 2021-2024. L’indagine presenta una panoramica sopra il fenomeno ospedaliero nella Fabriano bassomedievale, ovvero nella stagione comunale che intercorse tra l’inizio del Duecento e la fine del Quattrocento. È bene anzitutto constatare che, per il periodo compreso tra XIII e XV secolo, il centro pedemontano si presenta come un osservatorio privilegiato per analizzare da vicino l'evoluzione del sistema assistenziale cittadino. Sono infatti numerose e differenziate le tipologie di fonti considerate nell’ambito di una ricerca volta a tracciare un quadro organico delle politiche di solidarietà avviate a livello locale, a partire dalle prime strutture ospedaliere attestate nel distretto di Fabriano, di origine monastica, fino a quelle del Trecento e Quattrocento, caratterizzate invece come imprese municipali sorte all'interno del perimetro urbano. Le potenzialità del caso fabrianese si devono invero all’abbondanza della documentazione, in specie per il Tre e Quattrocento, la quale ha consentito la presa in esame di una mole significativa di fonti ospedaliere, divisibili grossomodo in due gruppi: quelle di natura amministrativa e quelle di natura contabile. Insomma, la consultazione e l’analisi dei volumi e registri contenuti nell’Archivio comunale di Fabriano ha posto le condizioni ideali per la ricostruzione della piattaforma ospedaliera in epoca bassomedievale. In linea di massima, la cifra distintiva della rete di ospedali fabrianesi è senz’altro il crescente interventismo laico e delle autorità cittadine nell’ambito dell’assistenza. Se, come dicevamo, le opere pie erano in una prima fase di esclusiva competenza monastica, a partire dal Duecento invece, e parallelamente all’affermazione di Fabriano nel contado, fu il comune ad occuparsene ed a promuoverne delle nuove. Pertanto, nel secondo capitolo della tesi si è messo in evidenza come, nel processo di costruzione e consolidamento del distretto fabrianese, la fondazione di ospedali e la municipalizzazione di quelli monastici costituirono un passaggio fondamentale nella crescita territoriale del castrum appenninico. Quanto al Trecento, a fronte di una più ampia disponibilità documentaria, la ricerca è potuta entrare più nel particolare della nascita e della gestione degli enti assistenziali. Nel XIV secolo, va detto, la compagine marchigiana era in una fase di massima fioritura industriale e commerciale, con il governo cittadino, posto sotto il controllo delle corporazioni, che non mancò di incentivare la fondazione di centri ospedalieri. E furono proprio gli esponenti del settore manifatturiero, riuniti nelle molte confraternite attestate a Fabriano, a farsi carico della promozione di strutture al servizio dei più bisognosi. Non è un caso quindi che nel pieno Trecento risultavano presenti nel comune appenninico ben 18 ospedali, un riflesso evidente dell’ascesa sociale ed economica del ceto artigianale. Nel capitolo III si è così delineato in una prima parte il contesto in cui le opere di carità sorsero e in una seconda le loro strategie insediative e operative. Discorso a parte merita invece l’Ospedale maggiore di S. Maria del Gesù, il brefotrofio fondato nel cuore del castrum nel 1456. A questa impresa solidaristica la cui fondazione vide il contributo del comune, di un predicatore dell’Osservanza, delle confraternite e delle corporazioni sono stati dedicati gli ultimi due capitoli della tesi, il IV ed il V. L’ingente patrimonio documentario prodotto dall’ente ha infatti determinato la necessità di dedicare una sezione a parte all’ente quattrocentesco, così da rendere più chiaro l’impatto che ebbe sul tessuto sociale cittadino. Il S. Maria del Gesù si contraddistinse per l’organicità del progetto assistenziale, che implicò una puntuale pianificazione sia del dispositivo ospedaliero, che di quello commerciale, dando vita ad una struttura che rappresentò uno dei più sofisticati apparati di contrasto al disagio sociale in età comunale. Lo studio del brefotrofio chiude il lavoro di tesi e, più ampiamente, chiude il cerchio di una indagine incentrata sulla ricostruzione del paesaggio assistenziale di un comune che si contraddistinse per un elevato numero di ospedali e che vide nel S. Maria del Gesù la sua opera di carità più matura.

LA RIFORMA OSPEDALIERA A FABRIANO. ASSISTENZA, POLITICA ED ECONOMIA IN UNA ¿QUASI-CITTÀ¿ DEL CENTRO ITALIA (SECOLI XII-XV).

CAMELI, RENATO
2025

Abstract

The thesis, "LA RIFORMA OSPEDALIERA A FABRIANO. ASSISTENZA, POLITICA ED ECONOMIA IN UNA "QUASI-CITTÀ" DEL CENTRO ITALIA (SECOLI XII-XV)", is the culmination of my doctoral research conducted between 2021 and 2024. The study offers an in-depth examination of the hospital phenomenon in late medieval Fabriano, focusing on the communal era from the early 13th to the late 15th century. From the 13th to the 15th century, Fabriano, situated at the foot of the Apennines, provides a privileged vantage point to closely analyze the evolution of the local welfare system. It starts with the first hospital structures, of monastic origin, documented in the Fabriano district, and extends to the 14th and 15th centuries, when these institutions emerged as municipal enterprises established within the city limits. The richness of Fabriano’s case is primarily due to the abundance of documentation, particularly from the 14th and 15th centuries, allowing for the examination of a significant number of hospital sources, which can be roughly divided into two categories: administrative and accounting records. The consultation and analysis of volumes and registers housed in the Fabriano municipal archives provided the ideal conditions for reconstructing the hospital system in the late medieval period. A defining characteristic of this hospital network is the increasing involvement of laypeople and city authorities in charitable work. While initially, charitable institutions were the exclusive domain of monastic communities, from the 13th century onward—coinciding with Fabriano’s expansion in the surrounding countryside—the commune, along with guilds and devotional organizations, began to assume responsibility for them and promote new ones. In the second chapter of the thesis, particular attention is given to how the municipalization of monastic hospitals in the surrounding areas became a crucial step in the territorial growth of this Apennine stronghold. For the 14th century, the greater availability of documents allowed for a detailed investigation into the creation and management of charitable institutions. At that time, the Marche region was experiencing a period of significant industrial and commercial growth, with the city government controlled by guilds, which actively promoted the establishment of hospitals. It was the leaders of the manufacturing sector, organized into numerous confraternities in Fabriano, who took on the responsibility of founding facilities to assist those in need. It is no coincidence that by the mid-14th century, 18 hospitals were recorded in Fabriano. In Chapter Three, the first part outlines the context in which these charitable institutions arose, while the second part explores their organizational and operational strategies. A separate discussion is reserved for the major hospital of Santa Maria del Gesù, a foundling hospital founded in the heart of Fabriano in 1456. This charitable endeavor, established with contributions from the commune, a preacher from the Observant Franciscan order, confraternities, and guilds, is the subject of the last two chapters of the thesis. The wealth of documentation produced by the institution warranted a dedicated section, providing a clearer understanding of its impact on the city’s social fabric. Santa Maria del Gesù distinguished itself for the coherence of its welfare project, which involved meticulous planning of both the hospital and commercial aspects. This gave rise to a structure that represented one of the most sophisticated mechanisms for addressing social distress in the communal era. The study of the foundling hospital concludes the thesis, closing the circle of a research project centered on reconstructing the welfare landscape of a city that, with its impressive number of hospitals, found its most mature expression of charity in Santa Maria del Gesù.
13-mag-2025
Italiano
La tesi, intitolata "LA RIFORMA OSPEDALIERA A FABRIANO. ASSISTENZA, POLITICA ED ECONOMIA IN UNA "QUASI-CITTÀ" DEL CENTRO ITALIA (SECOLI XII-XV)", è il frutto della ricerca di dottorato svolta dal sottoscritto nel triennio 2021-2024. L’indagine presenta una panoramica sopra il fenomeno ospedaliero nella Fabriano bassomedievale, ovvero nella stagione comunale che intercorse tra l’inizio del Duecento e la fine del Quattrocento. È bene anzitutto constatare che, per il periodo compreso tra XIII e XV secolo, il centro pedemontano si presenta come un osservatorio privilegiato per analizzare da vicino l'evoluzione del sistema assistenziale cittadino. Sono infatti numerose e differenziate le tipologie di fonti considerate nell’ambito di una ricerca volta a tracciare un quadro organico delle politiche di solidarietà avviate a livello locale, a partire dalle prime strutture ospedaliere attestate nel distretto di Fabriano, di origine monastica, fino a quelle del Trecento e Quattrocento, caratterizzate invece come imprese municipali sorte all'interno del perimetro urbano. Le potenzialità del caso fabrianese si devono invero all’abbondanza della documentazione, in specie per il Tre e Quattrocento, la quale ha consentito la presa in esame di una mole significativa di fonti ospedaliere, divisibili grossomodo in due gruppi: quelle di natura amministrativa e quelle di natura contabile. Insomma, la consultazione e l’analisi dei volumi e registri contenuti nell’Archivio comunale di Fabriano ha posto le condizioni ideali per la ricostruzione della piattaforma ospedaliera in epoca bassomedievale. In linea di massima, la cifra distintiva della rete di ospedali fabrianesi è senz’altro il crescente interventismo laico e delle autorità cittadine nell’ambito dell’assistenza. Se, come dicevamo, le opere pie erano in una prima fase di esclusiva competenza monastica, a partire dal Duecento invece, e parallelamente all’affermazione di Fabriano nel contado, fu il comune ad occuparsene ed a promuoverne delle nuove. Pertanto, nel secondo capitolo della tesi si è messo in evidenza come, nel processo di costruzione e consolidamento del distretto fabrianese, la fondazione di ospedali e la municipalizzazione di quelli monastici costituirono un passaggio fondamentale nella crescita territoriale del castrum appenninico. Quanto al Trecento, a fronte di una più ampia disponibilità documentaria, la ricerca è potuta entrare più nel particolare della nascita e della gestione degli enti assistenziali. Nel XIV secolo, va detto, la compagine marchigiana era in una fase di massima fioritura industriale e commerciale, con il governo cittadino, posto sotto il controllo delle corporazioni, che non mancò di incentivare la fondazione di centri ospedalieri. E furono proprio gli esponenti del settore manifatturiero, riuniti nelle molte confraternite attestate a Fabriano, a farsi carico della promozione di strutture al servizio dei più bisognosi. Non è un caso quindi che nel pieno Trecento risultavano presenti nel comune appenninico ben 18 ospedali, un riflesso evidente dell’ascesa sociale ed economica del ceto artigianale. Nel capitolo III si è così delineato in una prima parte il contesto in cui le opere di carità sorsero e in una seconda le loro strategie insediative e operative. Discorso a parte merita invece l’Ospedale maggiore di S. Maria del Gesù, il brefotrofio fondato nel cuore del castrum nel 1456. A questa impresa solidaristica la cui fondazione vide il contributo del comune, di un predicatore dell’Osservanza, delle confraternite e delle corporazioni sono stati dedicati gli ultimi due capitoli della tesi, il IV ed il V. L’ingente patrimonio documentario prodotto dall’ente ha infatti determinato la necessità di dedicare una sezione a parte all’ente quattrocentesco, così da rendere più chiaro l’impatto che ebbe sul tessuto sociale cittadino. Il S. Maria del Gesù si contraddistinse per l’organicità del progetto assistenziale, che implicò una puntuale pianificazione sia del dispositivo ospedaliero, che di quello commerciale, dando vita ad una struttura che rappresentò uno dei più sofisticati apparati di contrasto al disagio sociale in età comunale. Lo studio del brefotrofio chiude il lavoro di tesi e, più ampiamente, chiude il cerchio di una indagine incentrata sulla ricostruzione del paesaggio assistenziale di un comune che si contraddistinse per un elevato numero di ospedali e che vide nel S. Maria del Gesù la sua opera di carità più matura.
GAZZINI, MARINA
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Università degli Studi di Milano
Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/210047
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMI-210047