Lo scavo archivistico e lo studio della genesi costruttiva del palazzo Santacroce a Oriolo ha permesso di evidenziare le diverse fasi decorative, le più importanti delle quali riconducibili alla committenza di Onofrio Santacroce. Di quest'ultimo viene ricostruita la complessa personalità. E' in contatto con l'Accademia degli Insensati e si occupa di poesia e prosa. E' poeta egli stesso e in questa sede si rendono noti tre suoi sontetti. Si deve invece a Giorgio Santacroce la commissione della Sala di Giuseppe e del fregio nella sala d'ingresso che qui vengono ricondotti, su base stilistica e documentaria, a Annibale de Stephani da Verona. Le commissioni di Onofrio, dopo la morte del padre avvenuta nel 1591 sono diverse, tra le quali la decorazione della volta dello scalone e dell'intera loggia, quest'ultima oggetto di descialbo e di restauro in fieri che ha riportato alla luce un'opera, datata 1592, attribuita dall'autore a Giovanni Baglione coadiuvato da specialisti del paesaggio della bottega di Paul Bril. La scoperta di questa nuova opera e lo studio sistematico della documentazione in nostro possesso, non ultimi i documenti di richiesta di pagamento da parte di Baglione a Onofrio Santacroce, permettono di datare gli affreschi con soggetti biblici dell'appartamento a piano terra al 1593-1594. Questa nuova datazione supporta nell'espungere la figura di Francesco Morelli dal lavoro e permette di identificare Ventura Salimbeni al fianco di Baglione per questo lavoro.

La campagna decorativa Santacroce nel palazzo di Oriolo Romano

ZALABRA, FEDERICA
2025

Abstract

Lo scavo archivistico e lo studio della genesi costruttiva del palazzo Santacroce a Oriolo ha permesso di evidenziare le diverse fasi decorative, le più importanti delle quali riconducibili alla committenza di Onofrio Santacroce. Di quest'ultimo viene ricostruita la complessa personalità. E' in contatto con l'Accademia degli Insensati e si occupa di poesia e prosa. E' poeta egli stesso e in questa sede si rendono noti tre suoi sontetti. Si deve invece a Giorgio Santacroce la commissione della Sala di Giuseppe e del fregio nella sala d'ingresso che qui vengono ricondotti, su base stilistica e documentaria, a Annibale de Stephani da Verona. Le commissioni di Onofrio, dopo la morte del padre avvenuta nel 1591 sono diverse, tra le quali la decorazione della volta dello scalone e dell'intera loggia, quest'ultima oggetto di descialbo e di restauro in fieri che ha riportato alla luce un'opera, datata 1592, attribuita dall'autore a Giovanni Baglione coadiuvato da specialisti del paesaggio della bottega di Paul Bril. La scoperta di questa nuova opera e lo studio sistematico della documentazione in nostro possesso, non ultimi i documenti di richiesta di pagamento da parte di Baglione a Onofrio Santacroce, permettono di datare gli affreschi con soggetti biblici dell'appartamento a piano terra al 1593-1594. Questa nuova datazione supporta nell'espungere la figura di Francesco Morelli dal lavoro e permette di identificare Ventura Salimbeni al fianco di Baglione per questo lavoro.
20-gen-2025
Italiano
MORETTI, MASSIMO
MORSELLI, RAFFAELLA
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
365
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_dottorato_Zalabra.pdf

accesso aperto

Dimensione 114.83 MB
Formato Adobe PDF
114.83 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/210056
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-210056