La rappresentazione della diversità culturale, etnica e religiosa all’interno dei luoghi di lavoro, costituisce ad oggi un elemento di forte attenzione da parte dei diversi attori coinvolti nella gestione delle risorse umane e delle organizzazioni. In seguito ai rapidi mutamenti globali e sociali ai quali l’intera società assiste, le diverse parti sociali sono chiamate a rispondere e ad individuare nuove politiche per l’inclusione dei lavoratori stranieri. Dalla letteratura in tema di diversity management è possibile trarre alcune indicazioni utili per la realizzazione di interventi efficaci, lavorando innanzitutto sui vantaggi derivanti da una buona gestione della diversità in organizzazione. Il presente elaborato approfondisce le politiche di diversity management e diversity, equity and inclusion in riferimento alla diversità etnica, culturale e religiosa applicate in Italia, nelle aree del nord-est e nord-ovest, nelle micro e piccole-medie imprese (mPMI). L’attenzione è rivolta ad una declinazione specifica della diversità in organizzazione, ovvero la dimensione culturale, etnica e religiosa, aspetto ad oggi meno indagato nella letteratura e nelle pratiche. Riguardo alle aree di indagine, si tratta di territori significativi dal punto di vista imprenditoriale e di inserimento di lavoratori stranieri. Rispetto alla dimensione delle imprese, la scelta è legata alla composizione del tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte prevalenza di mPMI. La ricerca ha tenuto conto delle specificità del contesto italiano, in particolare il tessuto imprenditoriale, i processi migratori e le dinamiche di integrazione, le caratteristiche del mercato del lavoro e la popolazione lavorativa straniera, la cornice culturale e organizzativa all’interno della quale vengono sviluppati i discorsi sul diversity value. Sul piano metodologico, la ricerca ha previsto un’indagine qualitativa per la raccolta di dati relativi alle esperienze di diversity policies e buone pratiche messe in campo in piccole e medie imprese, riguardo la gestione della popolazione lavorativa straniera. Tramite interviste semi-strutturate, sono stati intervistati 25 tra dirigenti, manager e imprenditori e 10 lavoratori (dipendenti o collaboratori) impiegati nelle stesse imprese. In ultimo, la ricerca ha previsto un intervento sul campo, con una proposta elaborata in collaborazione con l’azienda partner del dottorato – GMD (Global Mindset Development) Training and Consultancy Services Ltd – in seguito implementato in una delle imprese intervistate. L’intervento formativo ha fornito uno spazio di riflessione sul tema della diversità culturale in impresa e sulle complessità e opportunità legate a tale specifica dimensione. Inoltre, è stata fornita una prima panoramica sullo strumento ISO 30415:2021, in risposta ai bisogni formativi esplicitati dall’azienda. La ricerca si è quindi focalizzata nel ridurre il divario tra scienza e applicazione pratica nei contesti organizzativi, con risultati significativi per le imprese coinvolte.

Strategie e pratiche di gestione della diversità culturale, etnica e religiosa: una ricerca-intervento sul Diversity Management nelle imprese italiane

PINNA PINTOR, STELLA
2025

Abstract

La rappresentazione della diversità culturale, etnica e religiosa all’interno dei luoghi di lavoro, costituisce ad oggi un elemento di forte attenzione da parte dei diversi attori coinvolti nella gestione delle risorse umane e delle organizzazioni. In seguito ai rapidi mutamenti globali e sociali ai quali l’intera società assiste, le diverse parti sociali sono chiamate a rispondere e ad individuare nuove politiche per l’inclusione dei lavoratori stranieri. Dalla letteratura in tema di diversity management è possibile trarre alcune indicazioni utili per la realizzazione di interventi efficaci, lavorando innanzitutto sui vantaggi derivanti da una buona gestione della diversità in organizzazione. Il presente elaborato approfondisce le politiche di diversity management e diversity, equity and inclusion in riferimento alla diversità etnica, culturale e religiosa applicate in Italia, nelle aree del nord-est e nord-ovest, nelle micro e piccole-medie imprese (mPMI). L’attenzione è rivolta ad una declinazione specifica della diversità in organizzazione, ovvero la dimensione culturale, etnica e religiosa, aspetto ad oggi meno indagato nella letteratura e nelle pratiche. Riguardo alle aree di indagine, si tratta di territori significativi dal punto di vista imprenditoriale e di inserimento di lavoratori stranieri. Rispetto alla dimensione delle imprese, la scelta è legata alla composizione del tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da una forte prevalenza di mPMI. La ricerca ha tenuto conto delle specificità del contesto italiano, in particolare il tessuto imprenditoriale, i processi migratori e le dinamiche di integrazione, le caratteristiche del mercato del lavoro e la popolazione lavorativa straniera, la cornice culturale e organizzativa all’interno della quale vengono sviluppati i discorsi sul diversity value. Sul piano metodologico, la ricerca ha previsto un’indagine qualitativa per la raccolta di dati relativi alle esperienze di diversity policies e buone pratiche messe in campo in piccole e medie imprese, riguardo la gestione della popolazione lavorativa straniera. Tramite interviste semi-strutturate, sono stati intervistati 25 tra dirigenti, manager e imprenditori e 10 lavoratori (dipendenti o collaboratori) impiegati nelle stesse imprese. In ultimo, la ricerca ha previsto un intervento sul campo, con una proposta elaborata in collaborazione con l’azienda partner del dottorato – GMD (Global Mindset Development) Training and Consultancy Services Ltd – in seguito implementato in una delle imprese intervistate. L’intervento formativo ha fornito uno spazio di riflessione sul tema della diversità culturale in impresa e sulle complessità e opportunità legate a tale specifica dimensione. Inoltre, è stata fornita una prima panoramica sullo strumento ISO 30415:2021, in risposta ai bisogni formativi esplicitati dall’azienda. La ricerca si è quindi focalizzata nel ridurre il divario tra scienza e applicazione pratica nei contesti organizzativi, con risultati significativi per le imprese coinvolte.
21-mag-2025
Italiano
RICUCCI, Roberta
Università degli Studi di Torino
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITO-210192