La ricerca si è concentrata sull’identificazione, il censimento e l’analisi critica dell’architettura rurale storica nelle regioni dell’Adriatico meridionale, con particolare riferimento al Parco Naturale Regionale di Lama Balice, in Puglia (Italia), e al Parco Nazionale del Lago di Scutari, in Montenegro. L’obiettivo principale individua lo sviluppo di un metodo integrato e replicabile per la disamina, il monitoraggio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico storico rurale, tenendo conto delle peculiarità geomorfologiche, culturali e sociali di ciascun contesto. La metodologia adottata ha integrato tecnologie avanzate e analisi interdisciplinari, tra cui lo studio di fonti storiche, i rilievi stratigrafici e morfologici sul campo nonché la creazione di modelli tridimensionali HBIM. L’uso di strumenti GIS – come QGIS, ad esempio – ha consentito la georeferenziazione dei dati raccolti, mentre le tecnologie avanzate – come il laser scanning e la fotogrammetria – hanno permesso la generazione di modelli digitali ad alta precisione. Questi modelli HBIM, arricchiti di dati di consistenza diagnostica e di parametri di profilo storico, hanno centralizzato e organizzato le informazioni rilevanti, facilitando il controllo delle strutture e fornendo la base strutturata utile sia a identificare scenari di degrado sia a pianificare interventi conservativi basati su principi di sostenibilità e di reversibilità. L’indagine ha riguardato una articolata varietà di tipologie architettoniche, quali torri, chiese, ponti e altri manufatti topici dell’ambiente rurale mediterraneo, documentando la loro distribuzione spaziale e il loro stato di conservazione. Questi manufatti non solo rappresentano testimonianze di rilevanza tecnica e artistica, ma costituiscono anche elementi fondamentali per comprendere le interazioni tra paesaggio naturale e organismo costruito. L’introduzione di sensori IoT ha ulteriormente potenziato l’approccio, consentendo la raccolta in tempo reale di parametri ambientali quali temperatura, umidità e vibrazioni, cruciali per una manutenzione retroattiva, predittiva e proattiva. L’analisi delle torri, dei ponti e delle altre strutture ha evidenziato vulnerabilità strutturali e fenomeni di degrado, sottolineando l’urgenza di interventi mirati. Questo approccio multidimensionale e orientato al monitoraggio rappresenta un paradigma replicabile per la gestione e la valorizzazione del patrimonio rurale in contesti transfrontalieri. La piattaforma digitale sviluppata, basata su modelli HBIM e implementazioni GIS, promuove altresì la cooperazione scientifica e il dialogo con la società civile, in armonia con i principi della Convenzione di Faro. Questa ricerca dunque non solo garantisce la conservazione del patrimonio storico, ma promuove anche la sostenibilità culturale ed economica, rispondendo alle sfide contemporanee legate alla tutela del patrimonio in un contesto di rapide trasformazioni sociali e ambientali.
La ricerca si è concentrata sull’identificazione, il censimento e l’analisi critica dell’architettura rurale storica nelle regioni dell’Adriatico meridionale, con particolare riferimento al Parco Naturale Regionale di Lama Balice, in Puglia (Italia), e al Parco Nazionale del Lago di Scutari, in Montenegro. L’obiettivo principale individua lo sviluppo di un metodo integrato e replicabile per la disamina, il monitoraggio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico storico rurale, tenendo conto delle peculiarità geomorfologiche, culturali e sociali di ciascun contesto. La metodologia adottata ha integrato tecnologie avanzate e analisi interdisciplinari, tra cui lo studio di fonti storiche, i rilievi stratigrafici e morfologici sul campo nonché la creazione di modelli tridimensionali HBIM. L’uso di strumenti GIS – come QGIS, ad esempio – ha consentito la georeferenziazione dei dati raccolti, mentre le tecnologie avanzate – come il laser scanning e la fotogrammetria – hanno permesso la generazione di modelli digitali ad alta precisione. Questi modelli HBIM, arricchiti di dati di consistenza diagnostica e di parametri di profilo storico, hanno centralizzato e organizzato le informazioni rilevanti, facilitando il controllo delle strutture e fornendo la base strutturata utile sia a identificare scenari di degrado sia a pianificare interventi conservativi basati su principi di sostenibilità e di reversibilità. L’indagine ha riguardato una articolata varietà di tipologie architettoniche, quali torri, chiese, ponti e altri manufatti topici dell’ambiente rurale mediterraneo, documentando la loro distribuzione spaziale e il loro stato di conservazione. Questi manufatti non solo rappresentano testimonianze di rilevanza tecnica e artistica, ma costituiscono anche elementi fondamentali per comprendere le interazioni tra paesaggio naturale e organismo costruito. L’introduzione di sensori IoT ha ulteriormente potenziato l’approccio, consentendo la raccolta in tempo reale di parametri ambientali quali temperatura, umidità e vibrazioni, cruciali per una manutenzione retroattiva, predittiva e proattiva. L’analisi delle torri, dei ponti e delle altre strutture ha evidenziato vulnerabilità strutturali e fenomeni di degrado, sottolineando l’urgenza di interventi mirati. Questo approccio multidimensionale e orientato al monitoraggio rappresenta un paradigma replicabile per la gestione e la valorizzazione del patrimonio rurale in contesti transfrontalieri. La piattaforma digitale sviluppata, basata su modelli HBIM e implementazioni GIS, promuove altresì la cooperazione scientifica e il dialogo con la società civile, in armonia con i principi della Convenzione di Faro. Questa ricerca dunque non solo garantisce la conservazione del patrimonio storico, ma promuove anche la sostenibilità culturale ed economica, rispondendo alle sfide contemporanee legate alla tutela del patrimonio in un contesto di rapide trasformazioni sociali e ambientali.
Monitorare il patrimonio culturale rurale utilizzando le moderne tecnologie digitali
DAJKOVIC, ALEKSANDAR
2025
Abstract
La ricerca si è concentrata sull’identificazione, il censimento e l’analisi critica dell’architettura rurale storica nelle regioni dell’Adriatico meridionale, con particolare riferimento al Parco Naturale Regionale di Lama Balice, in Puglia (Italia), e al Parco Nazionale del Lago di Scutari, in Montenegro. L’obiettivo principale individua lo sviluppo di un metodo integrato e replicabile per la disamina, il monitoraggio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico storico rurale, tenendo conto delle peculiarità geomorfologiche, culturali e sociali di ciascun contesto. La metodologia adottata ha integrato tecnologie avanzate e analisi interdisciplinari, tra cui lo studio di fonti storiche, i rilievi stratigrafici e morfologici sul campo nonché la creazione di modelli tridimensionali HBIM. L’uso di strumenti GIS – come QGIS, ad esempio – ha consentito la georeferenziazione dei dati raccolti, mentre le tecnologie avanzate – come il laser scanning e la fotogrammetria – hanno permesso la generazione di modelli digitali ad alta precisione. Questi modelli HBIM, arricchiti di dati di consistenza diagnostica e di parametri di profilo storico, hanno centralizzato e organizzato le informazioni rilevanti, facilitando il controllo delle strutture e fornendo la base strutturata utile sia a identificare scenari di degrado sia a pianificare interventi conservativi basati su principi di sostenibilità e di reversibilità. L’indagine ha riguardato una articolata varietà di tipologie architettoniche, quali torri, chiese, ponti e altri manufatti topici dell’ambiente rurale mediterraneo, documentando la loro distribuzione spaziale e il loro stato di conservazione. Questi manufatti non solo rappresentano testimonianze di rilevanza tecnica e artistica, ma costituiscono anche elementi fondamentali per comprendere le interazioni tra paesaggio naturale e organismo costruito. L’introduzione di sensori IoT ha ulteriormente potenziato l’approccio, consentendo la raccolta in tempo reale di parametri ambientali quali temperatura, umidità e vibrazioni, cruciali per una manutenzione retroattiva, predittiva e proattiva. L’analisi delle torri, dei ponti e delle altre strutture ha evidenziato vulnerabilità strutturali e fenomeni di degrado, sottolineando l’urgenza di interventi mirati. Questo approccio multidimensionale e orientato al monitoraggio rappresenta un paradigma replicabile per la gestione e la valorizzazione del patrimonio rurale in contesti transfrontalieri. La piattaforma digitale sviluppata, basata su modelli HBIM e implementazioni GIS, promuove altresì la cooperazione scientifica e il dialogo con la società civile, in armonia con i principi della Convenzione di Faro. Questa ricerca dunque non solo garantisce la conservazione del patrimonio storico, ma promuove anche la sostenibilità culturale ed economica, rispondendo alle sfide contemporanee legate alla tutela del patrimonio in un contesto di rapide trasformazioni sociali e ambientali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/210195
URN:NBN:IT:UNIBA-210195