MEDITERRANEAN LANDSCAPE IN EMERGENCY: HABITAT NATURALI E SOCIALI

The research “Mediterranean Landscape in Emergency: natural and social habitats” is developed within Action IV.5 of the National Operational Programme 2014-2020, with objectives clearly defined in the preliminary phase. The central theme addresses the management of migration and social inclusion, with the aim of exploring strategies capable of enhancing the territory as a welcoming place, while promoting environmental, economic and cultural regeneration. The context of the investigation is the valley of the Patrì stream, in north-eastern Sicily, an area characterized by a strong historical and landscape identity, but currently marked by phenomena of depopulation, economic marginalization and abandonment of traditional agricultural practices. The research was divided into different methodological phases aimed at building a complete analytical framework and developing an effective design strategy. The first phase was dedicated to an in-depth multi-scalar territorial analysis, which investigated landscape systems, demographic dynamics, socioeconomic transformations and historical-cultural permanences. This analysis made it possible to highlight not only the critical issues of the territory, but also its latent potential, such as the richness of biodiversity and the intangible cultural heritage linked to local traditions. A fundamental result of this analytical phase is represented by the Ethnobotanical Atlas, which documents the plant species present in the valley and their traditional uses. This tool not only enhances the deep bond between community and territory, but serves as a basis for orienting design strategies towards a sustainable and inclusive development model. At the same time, graphic and cartographic documents were produced that made it possible to visually represent the complexity of the territory, from the general landscape scale to the specificity of its villages. The core of the research is the definition of Agri Community Land, a strategy that reinterprets traditional agricultural practices and integrates them with approaches already tested in Mediterranean and international contexts. This model proposes the adoption of a holistic vision of the territory, where abandoned agricultural lands become multifunctional platforms capable of generating productive, community and inclusive spaces. Agri Community Lands are conceived not only as tools to promote the socio-labor inclusion of migrants, but also as catalysts for environmental regeneration, economic development and social cohesion. The strategy is designed to be scalable, adaptable to different territorial contexts and flexible with respect to local specificities. A crucial element of the research is represented by the concrete application of this strategy in a pilot site located in the municipality of Fondachelli Fantina, in the upper valley of the Patrì stream. The abandoned agricultural terraces are reinterpreted as multifunctional productive spaces, dedicated to professional training, sustainable agricultural production and the construction of community networks that favor coexistence between residents and newcomers. In this perspective, Fondachelli Fantina becomes an experimental laboratory, a concrete example of how the valorization of territorial and cultural heritage can stimulate a new local economy and strengthen the dynamics of social inclusion. In a broader context, this research is placed in the international debate on migration and territorial regeneration, with particular attention to the Mediterranean context. The Patrì stream valley is reinterpreted as an experimental laboratory for new forms of hospitality and coexistence, demonstrating how the interaction between nature and culture can generate sustainable models of inhabiting the territory. This multidimensional approach is based on the idea that the landscape is not just a static background, but a dynamic and strategic element to face contemporary challenges. The Agri Community Lands thus become a tool for territorial resilience, capable of combining respect for local traditions with the need for innovation, proposing solutions that are at the same time practicable, sustainable and reproducible in other Mediterranean contexts

La ricerca " Mediterranean Landscape in Emergency: habitat naturali e sociali" si sviluppa nell'ambito dell'Azione IV.5 del Programma Operativo Nazionale 2014-2020, con obiettivi chiaramente definiti nella fase preliminare. Il tema centrale affronta la gestione delle migrazioni e l'inclusione sociale, con l'obiettivo di esplorare strategie in grado di valorizzare il territorio come luogo di accoglienza, promuovendo al contempo la rigenerazione ambientale, economica e culturale. Il contesto dell'indagine è la valle del torrente Patrì, nella Sicilia nord-orientale, un'area caratterizzata da una forte identità storica e paesaggistica, ma attualmente segnata da fenomeni di spopolamento, marginalizzazione economica e abbandono delle pratiche agricole tradizionali. La ricerca si è articolata in diverse fasi metodologiche finalizzate alla costruzione di un quadro analitico completo e allo sviluppo di un'efficace strategia progettuale. La prima fase è stata dedicata ad un'approfondita analisi territoriale multiscalare, che ha indagato i sistemi paesaggistici, le dinamiche demografiche, le trasformazioni socioeconomiche e le permanenze storico-culturali. Questa analisi ha permesso di evidenziare non solo le criticità del territorio, ma anche le sue potenzialità latenti, come la ricchezza della biodiversità e il patrimonio culturale immateriale legato alle tradizioni locali. Un risultato fondamentale di questa fase analitica è rappresentato dall'Atlante Etnobotanico, che documenta le specie vegetali presenti nella valle e i loro usi tradizionali. Questo strumento non solo valorizza il legame profondo tra comunità e territorio, ma funge da base per orientare le strategie progettuali verso un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. Parallelamente sono stati prodotti elaborati grafici e cartografici che hanno permesso di rappresentare visivamente la complessità del territorio, dalla scala generale del paesaggio alla specificità dei suoi centri. Il fulcro della ricerca è la definizione degli Agri Community Land, una strategia che reinterpreta le pratiche agricole tradizionali e le integra con approcci già sperimentati in contesti mediterranei e internazionali. Questo modello propone l'adozione di una visione olistica del territorio, dove i terreni agricoli abbandonati diventano piattaforme multifunzionali in grado di generare spazi produttivi, comunitari e inclusivi. Gli Agri Community Land sono concepiti non solo come strumenti per promuovere l'inclusione socio-lavorativa dei migranti, ma anche come catalizzatori per la rigenerazione ambientale, lo sviluppo economico e la coesione sociale. La strategia è concepita per essere scalabile, adattabile ai diversi contesti territoriali e flessibile rispetto alle specificità locali. Un elemento cruciale della ricerca è rappresentato dall'applicazione concreta di questa strategia in un sito pilota situato nel comune di Fondachelli Fantina, nell'alta valle del torrente Patrì. I terrazzamenti agricoli abbandonati vengono reinterpretati come spazi produttivi multifunzionali, dedicati alla formazione professionale, alla produzione agricola sostenibile e alla costruzione di reti comunitarie che favoriscano la convivenza tra residenti e nuovi arrivati. In questa prospettiva, Fondachelli Fantina diventa un laboratorio sperimentale, un esempio concreto di come la valorizzazione del patrimonio territoriale e culturale possa stimolare una nuova economia locale e rafforzare le dinamiche di inclusione sociale. In un contesto più ampio, questa ricerca si colloca nel dibattito internazionale sulle migrazioni e la rigenerazione territoriale, con particolare attenzione al contesto mediterraneo. La valle del torrente Patrì viene reinterpretata come laboratorio sperimentale di nuove forme di ospitalità e convivenza, dimostrando come l'interazione tra natura e cultura possa generare modelli sostenibili di abitare il territorio. Questo approccio multidimensionale si basa sull'idea che il paesaggio non è solo uno sfondo statico, ma un elemento dinamico e strategico per affrontare le sfide contemporanee. Gli Agri Community Land diventano così uno strumento di resilienza territoriale, capace di coniugare il rispetto delle tradizioni locali con l'esigenza di innovazione, proponendo soluzioni che siano allo stesso tempo praticabili, sostenibili e riproducibili in altri contesti mediterranei