La tesi si propone di indagare spazi, dinamiche e manifestazioni della violenza verbale in età moderna, con attenzione al peso che la parola ingiuriosa assume come strumento di aggressione personale o collettiva, nonché di legittimazione e/o delegittimazione dei soggetti interlocutori. Fondamentale chiave di lettura del fenomeno è il genere e la rilevanza che il linguaggio ha nella rappresentazione dei costrutti di “reputazione”, “fama” e “onore”. La prima parte della ricerca inquadra i meccanismi sui quali si basa il controllo sociale del linguaggio, guardando al ruolo delle istituzioni e dei gruppi sociali nel processo di disciplinamento dell’anima, del corpo e della società, nonché all’influenza che questo esercita nello sviluppo di persistenti rappresentazioni di genere. In tal senso, si ritiene prioritario ricostruire la pervasività delle produzioni discorsive relative alla parola conflittuale delle donne, raffigurata come strumento quotidiano e incontrollabile di offesa, provocazione e diffamazione. Case study di riferimento per l’analisi della diffusione e del controllo del reato di ingiuria è la Marsiglia del XVIII secolo: una ricca produzione documentaria – relativa all’attività dei tribunali di giustizia e di polizia – testimonia la vivacità di una città portuale che, nel Settecento, vede l’ampliarsi delle occasioni di sociabilità e, dunque, di conflittualità all’interno degli spazi urbani.
La parola come arma. Violenza verbale e relazioni di genere in età moderna (Marsiglia, XVIII sec.)
FALCETTA, ROBERTA
2025
Abstract
La tesi si propone di indagare spazi, dinamiche e manifestazioni della violenza verbale in età moderna, con attenzione al peso che la parola ingiuriosa assume come strumento di aggressione personale o collettiva, nonché di legittimazione e/o delegittimazione dei soggetti interlocutori. Fondamentale chiave di lettura del fenomeno è il genere e la rilevanza che il linguaggio ha nella rappresentazione dei costrutti di “reputazione”, “fama” e “onore”. La prima parte della ricerca inquadra i meccanismi sui quali si basa il controllo sociale del linguaggio, guardando al ruolo delle istituzioni e dei gruppi sociali nel processo di disciplinamento dell’anima, del corpo e della società, nonché all’influenza che questo esercita nello sviluppo di persistenti rappresentazioni di genere. In tal senso, si ritiene prioritario ricostruire la pervasività delle produzioni discorsive relative alla parola conflittuale delle donne, raffigurata come strumento quotidiano e incontrollabile di offesa, provocazione e diffamazione. Case study di riferimento per l’analisi della diffusione e del controllo del reato di ingiuria è la Marsiglia del XVIII secolo: una ricca produzione documentaria – relativa all’attività dei tribunali di giustizia e di polizia – testimonia la vivacità di una città portuale che, nel Settecento, vede l’ampliarsi delle occasioni di sociabilità e, dunque, di conflittualità all’interno degli spazi urbani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/210402
URN:NBN:IT:UNIBA-210402