I sottoprodotti agricoli rappresentano una risorsa preziosa per l’alimentazione animale, contribuendo a un’economia circolare e alla sostenibilità del settore zootecnico. Tuttavia, la loro variabilità compositiva e la presenza di fattori antinutrizionali ne limitano l’impiego. Questa ricerca si è focalizzata sull’uso delle brattee di carciofo insilate con diversi starter ed enzimi, al fine di valutare il loro impatto sulla qualità del prodotto e sulle performance degli animali. Nello studio in vitro, abbiamo testato differenti inoculi microbici e osservato che il Lactobacillus plantarum BG ha migliorato significativamente la qualità dell’insilato, aumentando la concentrazione di acidi organici benefici, riducendo il pH e migliorando la stabilità del prodotto nel tempo. Inoltre, il processo di insilamento ha contribuito a un incremento della digeribilità della fibra e a una riduzione delle emissioni di metano, suggerendo un miglioramento della fermentazione ruminale e un minore impatto ambientale. Successivamente, una prova in vivo condotta su un gruppo di ruminanti ha dimostrato che l’uso delle brattee di carciofo insilate ha portato a un miglioramento limitato delle performance produttive, con un leggero aumento dell’incremento ponderale giornaliero. Tuttavia, si è registrata una significativa riduzione degli indici di conversione alimentare, indicando un utilizzo più efficiente dei nutrienti. Inoltre, è stato evidenziato un miglioramento dello stato ossidativo degli animali, con una riduzione dei marker di stress ossidativo e un incremento dell’attività degli enzimi antiossidanti, fattori cruciali per la salute e il benessere animale. Oltre allo studio sulle brattee di carciofo, la ricerca ha esplorato il potenziale delle vinacce essiccate sottoposte a micronizzazione e turboseparazione. I risultati hanno evidenziato che queste tecniche consentono l’isolamento di frazioni fini con un maggiore contenuto proteico e una più elevata biodisponibilità di composti ad attività antiossidante, suggerendo un potenziale impiego di tali sottoprodotti nella formulazione di alimenti funzionali per il bestiame. In conclusione, questo lavoro dimostra che l’impiego di sottoprodotti agricoli in alimentazione animale, attraverso trattamenti microbiologici e fisici, può migliorare la qualità del foraggio, ottimizzare le performance zootecniche e ridurre l’impatto ambientale della produzione animale. Questi risultati aprono nuove prospettive per un utilizzo più sostenibile ed efficiente delle risorse agroalimentari, riducendo lo spreco e valorizzando sottoprodotti altrimenti destinati alla dismissione.

Agricultural by-products represent a valuable resource for animal feed, contributing to a circular economy and the sustainability of the livestock sector. However, their compositional variability and the presence of antinutritional factors limit their use. This research focused on the use of artichoke bracts ensiled with different starters and enzymes to evaluate their impact on the product quality and animal performance. In the in vitro study, we tested different microbial inocula and observed that Lactobacillus plantarum BG significantly improved the silage quality by increasing the concentration of beneficial organic acids, reducing the pH, and enhancing product stability over time. Furthermore, the silage process contributed to an increase in fiber digestibility and a reduction in methane emissions, suggesting an improvement in ruminal fermentation and a lower environmental impact. Subsequently, an in vivo trial conducted on a group of ruminants demonstrated that the use of ensiled artichoke bracts led to a limited improvement in productive performance, with a slight increase in daily weight gain. However, a significant reduction in feed conversion indices was recorded, indicating more efficient nutrient utilization. Additionally, an improvement in the animals' oxidative status was observed, with a reduction in oxidative stress markers and an increase in antioxidant enzyme activity—factors crucial for animal health and well-being. In addition to the study on artichoke bracts, the research explored the potential of dried pomace subjected to micronization and air classification. The results showed that these techniques enable the isolation of fine fractions with a higher protein content and greater bioavailability of antioxidant compounds, suggesting a potential use of such by-products in the formulation of functional animal feed. In conclusion, this work demonstrates that the use of agricultural by-products in animal feed, through microbiological and physical treatments, can improve forage quality, optimize livestock performance, and reduce the environmental impact of animal production. These findings open new prospects for more sustainable and efficient use of agri-food resources, reducing waste and enhancing by-products otherwise destined for disposal.

VALORIZZAZIONE DEI SOTTOPRODOTTI DEL SETTORE AGROALIMENTARE COME RISORSA: "GREEN FEED" ALIMENTO FUNZIONALE ZOOTECNICO

GRECO, Roberta
2025

Abstract

I sottoprodotti agricoli rappresentano una risorsa preziosa per l’alimentazione animale, contribuendo a un’economia circolare e alla sostenibilità del settore zootecnico. Tuttavia, la loro variabilità compositiva e la presenza di fattori antinutrizionali ne limitano l’impiego. Questa ricerca si è focalizzata sull’uso delle brattee di carciofo insilate con diversi starter ed enzimi, al fine di valutare il loro impatto sulla qualità del prodotto e sulle performance degli animali. Nello studio in vitro, abbiamo testato differenti inoculi microbici e osservato che il Lactobacillus plantarum BG ha migliorato significativamente la qualità dell’insilato, aumentando la concentrazione di acidi organici benefici, riducendo il pH e migliorando la stabilità del prodotto nel tempo. Inoltre, il processo di insilamento ha contribuito a un incremento della digeribilità della fibra e a una riduzione delle emissioni di metano, suggerendo un miglioramento della fermentazione ruminale e un minore impatto ambientale. Successivamente, una prova in vivo condotta su un gruppo di ruminanti ha dimostrato che l’uso delle brattee di carciofo insilate ha portato a un miglioramento limitato delle performance produttive, con un leggero aumento dell’incremento ponderale giornaliero. Tuttavia, si è registrata una significativa riduzione degli indici di conversione alimentare, indicando un utilizzo più efficiente dei nutrienti. Inoltre, è stato evidenziato un miglioramento dello stato ossidativo degli animali, con una riduzione dei marker di stress ossidativo e un incremento dell’attività degli enzimi antiossidanti, fattori cruciali per la salute e il benessere animale. Oltre allo studio sulle brattee di carciofo, la ricerca ha esplorato il potenziale delle vinacce essiccate sottoposte a micronizzazione e turboseparazione. I risultati hanno evidenziato che queste tecniche consentono l’isolamento di frazioni fini con un maggiore contenuto proteico e una più elevata biodisponibilità di composti ad attività antiossidante, suggerendo un potenziale impiego di tali sottoprodotti nella formulazione di alimenti funzionali per il bestiame. In conclusione, questo lavoro dimostra che l’impiego di sottoprodotti agricoli in alimentazione animale, attraverso trattamenti microbiologici e fisici, può migliorare la qualità del foraggio, ottimizzare le performance zootecniche e ridurre l’impatto ambientale della produzione animale. Questi risultati aprono nuove prospettive per un utilizzo più sostenibile ed efficiente delle risorse agroalimentari, riducendo lo spreco e valorizzando sottoprodotti altrimenti destinati alla dismissione.
16-apr-2025
Inglese
Agricultural by-products represent a valuable resource for animal feed, contributing to a circular economy and the sustainability of the livestock sector. However, their compositional variability and the presence of antinutritional factors limit their use. This research focused on the use of artichoke bracts ensiled with different starters and enzymes to evaluate their impact on the product quality and animal performance. In the in vitro study, we tested different microbial inocula and observed that Lactobacillus plantarum BG significantly improved the silage quality by increasing the concentration of beneficial organic acids, reducing the pH, and enhancing product stability over time. Furthermore, the silage process contributed to an increase in fiber digestibility and a reduction in methane emissions, suggesting an improvement in ruminal fermentation and a lower environmental impact. Subsequently, an in vivo trial conducted on a group of ruminants demonstrated that the use of ensiled artichoke bracts led to a limited improvement in productive performance, with a slight increase in daily weight gain. However, a significant reduction in feed conversion indices was recorded, indicating more efficient nutrient utilization. Additionally, an improvement in the animals' oxidative status was observed, with a reduction in oxidative stress markers and an increase in antioxidant enzyme activity—factors crucial for animal health and well-being. In addition to the study on artichoke bracts, the research explored the potential of dried pomace subjected to micronization and air classification. The results showed that these techniques enable the isolation of fine fractions with a higher protein content and greater bioavailability of antioxidant compounds, suggesting a potential use of such by-products in the formulation of functional animal feed. In conclusion, this work demonstrates that the use of agricultural by-products in animal feed, through microbiological and physical treatments, can improve forage quality, optimize livestock performance, and reduce the environmental impact of animal production. These findings open new prospects for more sustainable and efficient use of agri-food resources, reducing waste and enhancing by-products otherwise destined for disposal.
vegetable by-product; circular economy; Ruminants; Fermentations; Green Technologies
MAGGIOLINO, ARISTIDE
DE PALO, Pasquale
MINERVINI, FABIO
Università degli studi di Bari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/210503
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIBA-210503