Il tema degli ex istituti manicomiali dismessi suscita da sempre notevole interesse da più di un punto di vista. La riflessione che questa ricerca si propone di costruire si concentra non tanto sulle cause del loro abbandono, di cui si è discusso per molto tempo e nemmeno su un loro restyling architettonico; ma sulle enormi potenzialità dei loro parchi, ancora non del tutto esplorate, all’interno di concetto olistico di salute come filiera di servizi che passa doverosamente attraverso l’inclusione sociale, l’ambiente e i nuovi approcci alle fragilità della mente. La salute, vista come l’unione di corpo, mente, ambiente e società in cuifattori biologici, psicologici e sociali sono fortemente interconnessi è il filo conduttore di questo lavoro. Questa visione conferisce a questo enorme patrimonio naturale un grande potenziale inespresso che abbiamo il dovere morale di provare a ri-ab(il)itare. Questa è l'ambizione di questo lavoro. Raccogliere alcune riflessioni che vadano oltre i confini disciplinari e conducano alla teoria per via deduttiva; in altre parole, mostrare come gli ex ospedali psichiatrici siano candidati ideali a diventare Health Green Lab: laboratori di salute pubblica di prossimità dove lo spazio naturale esce dalla dimensione contemplativa ed acquista una declinazione pratico-terapeutica nella definizione di paesaggi della cura, ritornando così ad occupare un ruolo sempre più centrale nello spazio urbano che oggi si propone come il contenitore dei sistemi, organizzati e fluidi, finalizzati alla cura e al benessere dei cittadini. Attraverso l’innesco di azioni collettive pluriattoriali capaci di ridurre le marginalità sociali e promuovere la consapevolezza ambientale, sociale e medica si delineeranno percorsi replicabili che conducano a reti di salute pubblica, economie locali e modi di appartenenza innovativi.
HEALTH GREEN LAB - Parchi del benessere contemporanei e recinti terapeutici del passato
MANNELLO, JACOPO
2025
Abstract
Il tema degli ex istituti manicomiali dismessi suscita da sempre notevole interesse da più di un punto di vista. La riflessione che questa ricerca si propone di costruire si concentra non tanto sulle cause del loro abbandono, di cui si è discusso per molto tempo e nemmeno su un loro restyling architettonico; ma sulle enormi potenzialità dei loro parchi, ancora non del tutto esplorate, all’interno di concetto olistico di salute come filiera di servizi che passa doverosamente attraverso l’inclusione sociale, l’ambiente e i nuovi approcci alle fragilità della mente. La salute, vista come l’unione di corpo, mente, ambiente e società in cuifattori biologici, psicologici e sociali sono fortemente interconnessi è il filo conduttore di questo lavoro. Questa visione conferisce a questo enorme patrimonio naturale un grande potenziale inespresso che abbiamo il dovere morale di provare a ri-ab(il)itare. Questa è l'ambizione di questo lavoro. Raccogliere alcune riflessioni che vadano oltre i confini disciplinari e conducano alla teoria per via deduttiva; in altre parole, mostrare come gli ex ospedali psichiatrici siano candidati ideali a diventare Health Green Lab: laboratori di salute pubblica di prossimità dove lo spazio naturale esce dalla dimensione contemplativa ed acquista una declinazione pratico-terapeutica nella definizione di paesaggi della cura, ritornando così ad occupare un ruolo sempre più centrale nello spazio urbano che oggi si propone come il contenitore dei sistemi, organizzati e fluidi, finalizzati alla cura e al benessere dei cittadini. Attraverso l’innesco di azioni collettive pluriattoriali capaci di ridurre le marginalità sociali e promuovere la consapevolezza ambientale, sociale e medica si delineeranno percorsi replicabili che conducano a reti di salute pubblica, economie locali e modi di appartenenza innovativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/210927
URN:NBN:IT:UNIROMA1-210927