La salute viene considerata come interesse collettivo e diritto fondamentale dell’individuo inteso nell’accezione di persona ed è il bene che trova tutela nell’art. 32 della Costituzione Italiana. La tutela della salute assume la veste di presupposto indispensabile per la piena realizzazione della persona umana. Infatti, «quale profilo essenziale della persona, la salute interessa l’operatore del diritto da molteplici punti di vista, i quali confluiscono nell’ampia problematica racchiusa nell’espressione «diritto alla salute» quale diritto che la Carta costituzionale qualifica come fondamentale. Il presente lavoro non si occupa del dibattuto tema della responsabilità sanitaria, anche derivante dall’impiego dell’intelligenza artificiale e della telemedicina, bensì attiene al rilievo giuridico che la prestazione sanitaria di prevenzione ha nel realizzare il diritto alla salute quale valore esistenziale della persona, in un’ottica di prosecuzione della tendenza alla depatrimonializzazione del diritto civile. Il principio di prevenzione consente di intervenire al fine di prevenire, eliminare o ridurre fortemente il rischio della verificazione di danni per la salute della persona. L’obbligazione sanitaria di prevenzione può garantire effettivamente il diritto alla salute mediante l’organizzazione sanitaria. La medicina del territorio è rappresentata nella sua massima espressione dall’atto aziendale delle aziende sanitarie e ha un ruolo centrale nell’organizzazione sanitaria ossia nel garantire al paziente un avvicinamento alla sanità territoriale in un’ottica diagnostico-preventiva. L’atto aziendale, quale strumento di diritto privato, molto spesso non viene valorizzato nella sua funzione di garanzia preventiva. Il principale esempio di medicina del territorio funzionale all’adempimento dell’obbligazione sanitaria di prevenzione è l’associazionismo tra medici, con particolare riguardo ai medici di medicina generale. Senza dubbio alcuno la prevenzione è condizionata anche dalla predittività della diagnostica facilitata dall'intelligenza artificiale , che ausilia il prestatore umano e sempre più spesso si affianca ad esso come avviene, ad esempio, nella radiologia. Inoltre, l’obbligazione sanitaria di prevenzione realizza il diritto alla salute mediante anche tutto lo strumentario fornito dalla diagnostica, ed anche con il monitoraggio a distanza che la telemedicina consente in ausilio all’organizzazione sanitaria e dunque, alla medicina del territorio. Tuttavia, è quest’ultima, esplicata con l’atto aziendale e con l’associazionismo tra medici, che crea il paradigma organizzativo attraverso il quale garantire l’effettivo diritto alla salute quale valore esistenziale della persona, avvicinando la stessa alle cure di cui ha bisogno nel bilanciamento secondo ragionevolezza dei princípi e degli interessi in gioco. Ciò significa che «la ragionevolezza concretizza una preferenza e, affinché questa sia davvero tale, occorre che la ragionevolezza abbia un fondamento. Il suo fondamento, nel vigente ordinamento giuridico, è il valore della persona, tutelato da un principio corrispondente (art. 2 cost.): la normativa del caso concreto , individuata dall’interpretazione (mediante il bilanciamento) dei princípi concorrenti, è ragionevole se attua tale valore». Il bilanciamento tra i princípi riscontrabili nella prevenzione sanitaria è una tecnica interpretativa fondamentale «per l’affermazione della cultura della legalità costituzionale»

L'obbligazione sanitaria di prevenzione

COSCARELLI, SALVATORE
2024

Abstract

La salute viene considerata come interesse collettivo e diritto fondamentale dell’individuo inteso nell’accezione di persona ed è il bene che trova tutela nell’art. 32 della Costituzione Italiana. La tutela della salute assume la veste di presupposto indispensabile per la piena realizzazione della persona umana. Infatti, «quale profilo essenziale della persona, la salute interessa l’operatore del diritto da molteplici punti di vista, i quali confluiscono nell’ampia problematica racchiusa nell’espressione «diritto alla salute» quale diritto che la Carta costituzionale qualifica come fondamentale. Il presente lavoro non si occupa del dibattuto tema della responsabilità sanitaria, anche derivante dall’impiego dell’intelligenza artificiale e della telemedicina, bensì attiene al rilievo giuridico che la prestazione sanitaria di prevenzione ha nel realizzare il diritto alla salute quale valore esistenziale della persona, in un’ottica di prosecuzione della tendenza alla depatrimonializzazione del diritto civile. Il principio di prevenzione consente di intervenire al fine di prevenire, eliminare o ridurre fortemente il rischio della verificazione di danni per la salute della persona. L’obbligazione sanitaria di prevenzione può garantire effettivamente il diritto alla salute mediante l’organizzazione sanitaria. La medicina del territorio è rappresentata nella sua massima espressione dall’atto aziendale delle aziende sanitarie e ha un ruolo centrale nell’organizzazione sanitaria ossia nel garantire al paziente un avvicinamento alla sanità territoriale in un’ottica diagnostico-preventiva. L’atto aziendale, quale strumento di diritto privato, molto spesso non viene valorizzato nella sua funzione di garanzia preventiva. Il principale esempio di medicina del territorio funzionale all’adempimento dell’obbligazione sanitaria di prevenzione è l’associazionismo tra medici, con particolare riguardo ai medici di medicina generale. Senza dubbio alcuno la prevenzione è condizionata anche dalla predittività della diagnostica facilitata dall'intelligenza artificiale , che ausilia il prestatore umano e sempre più spesso si affianca ad esso come avviene, ad esempio, nella radiologia. Inoltre, l’obbligazione sanitaria di prevenzione realizza il diritto alla salute mediante anche tutto lo strumentario fornito dalla diagnostica, ed anche con il monitoraggio a distanza che la telemedicina consente in ausilio all’organizzazione sanitaria e dunque, alla medicina del territorio. Tuttavia, è quest’ultima, esplicata con l’atto aziendale e con l’associazionismo tra medici, che crea il paradigma organizzativo attraverso il quale garantire l’effettivo diritto alla salute quale valore esistenziale della persona, avvicinando la stessa alle cure di cui ha bisogno nel bilanciamento secondo ragionevolezza dei princípi e degli interessi in gioco. Ciò significa che «la ragionevolezza concretizza una preferenza e, affinché questa sia davvero tale, occorre che la ragionevolezza abbia un fondamento. Il suo fondamento, nel vigente ordinamento giuridico, è il valore della persona, tutelato da un principio corrispondente (art. 2 cost.): la normativa del caso concreto , individuata dall’interpretazione (mediante il bilanciamento) dei princípi concorrenti, è ragionevole se attua tale valore». Il bilanciamento tra i princípi riscontrabili nella prevenzione sanitaria è una tecnica interpretativa fondamentale «per l’affermazione della cultura della legalità costituzionale»
16-dic-2024
Italiano
RIZZO, Francesco
Università degli Studi di Camerino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/210963
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNICAM-210963