Peripheral, marginal, declining, fragile, and disadvantaged areas form a fragmented and eclectic framework within the Italian context. A semantic analysis of the adjectives associated with the concept of "area" reveals the complexity and scalability of themes that intersect various scientific domains. These areas represent the vast majority of the national territory, yet they are often portrayed as precarious and as obstacles to social, economic, and demographic development. The populations inhabiting these areas bear witness to a rich cultural heritage while simultaneously embodying a reservoir of resilience against the erosion of heterogeneous cultural wealth. This study focuses on the Apulian territory, a region marked by significant contrasts in its geomorphological structure and the stratified human geography that has evolved over centuries. The research examines the diverse settlement patterns, productive zones, demographic trends, social forms, and territorial identities. The goal is to explore the spatial and social continuities and discontinuities within Puglia—or rather, "the Puglias"—with the understanding that effective regenerative strategies must be grounded in a precise and profound knowledge of the territory and its long historical trajectory. The analysis incorporates a digital mapping framework, integrating data related to key territorial challenges identified as pilot cases. This serves as the foundation for an interactive and queryable graphical representation, from which a proposal for participatory mapping is developed. This approach aims to foster encounters and exchanges among residents while analyzing a reality that balances traditions, current needs, and future objectives. The resulting tool is envisioned as a platform for dialogue and concertation among social actors. In this context, participatory cartography emerges not only as a means of spatial representation but as a practice of democratic governance. It is positioned as a pivotal instrument for inclusive regeneration, where local communities are not merely beneficiaries but active protagonists of development processes. Through "counter-mapping," residents can contribute actively to the rediscovery and management of their spaces, offering essential support to local governance in designing targeted regenerative interventions. This model aligns with the objectives of the National Recovery and Resilience Plan (PNRR), which advocates a vision of sustainable and resilient growth for marginalized areas, emphasizing digitalization, innovation, and territorial cohesion.

Aree interne, periferiche, di margine, in declino, fragili, svantaggiate. Un elenco che popola la realtà italiana in maniera disorganica, eclettica. L’analisi semantica degli aggettivi correlati al concetto di area evidenzia la complessità e la scalabilità di temi associabili a diversi settori scientifici. È dipinto un quadro di precarietà e di freno allo sviluppo sociale, economico, demografico di queste zone che rappresentano la stragrande maggioranza del territorio nazionale. La popolazione che abita queste aree è la concreta testimonianza della sedimentazione di patrimonio culturale nonché una tangibile sacca di resilienza a contrasto della perdita di ricchezze culturali eterogenee. L’analisi che si propone concentra l’attenzione sul territorio pugliese, un’area di forte contrapposizione nella sua struttura geo-morfologica e nella geografia umana stratificata nel corso dei secoli: le differenti forme dell’insediamento, le aree produttive, gli andamenti demografici, forme sociali e identità territoriali. L’analisi di un territorio, la Puglia o, per meglio dire, le Puglie, di cui leggere le continuità e le discontinuità nello spazio e nelle forme sociali, con la consapevolezza che solo attraverso una precisa e profonda conoscenza del territorio e della consistenza storica di lunga durata, è possibile avviare ogni tipo di strategia rigenerativa. Una mappatura digitale integrata con i dati relativi ad alcune criticità, considerati pilot di analisi territoriale, sarà la base per una lettura, grafica e interrogabile, su cui verrà avanzata una proposta di mappatura partecipata per creare e promuovere occasioni di incontro e di scambio tra la popolazione residente e analizzare una realtà che contempli al tempo stesso tradizioni, necessità e obiettivi futuri. Uno strumento di dialogo e concertazione tra attori sociali. In tale contesto, la cartografia partecipata, intesa non solo come rappresentazione spaziale ma come pratica di governance democratica, emerge come strumento cruciale per promuovere una rigenerazione inclusiva, in cui le comunità locali non siano solo beneficiarie ma protagoniste attive dei processi di sviluppo. Una “contromappatura” con la quale i residenti possono contribuire attivamente alla riscoperta e alla gestione dei propri spazi, offrendo un supporto essenziale alla governance locale per orientare interventi mirati di rigenerazione. Questo modello si allinea agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che sostiene una visione di crescita sostenibile e resiliente per le aree marginalizzate, focalizzandosi su digitalizzazione, innovazione e coesione territoriale.

OFFIS – Le officine dell’innovazione sostenibile: le Aree interne quali attivatori d’interesse culturale per la rigenerazione resiliente dei borghi

TEOFILO, ARCANGELO
2025

Abstract

Peripheral, marginal, declining, fragile, and disadvantaged areas form a fragmented and eclectic framework within the Italian context. A semantic analysis of the adjectives associated with the concept of "area" reveals the complexity and scalability of themes that intersect various scientific domains. These areas represent the vast majority of the national territory, yet they are often portrayed as precarious and as obstacles to social, economic, and demographic development. The populations inhabiting these areas bear witness to a rich cultural heritage while simultaneously embodying a reservoir of resilience against the erosion of heterogeneous cultural wealth. This study focuses on the Apulian territory, a region marked by significant contrasts in its geomorphological structure and the stratified human geography that has evolved over centuries. The research examines the diverse settlement patterns, productive zones, demographic trends, social forms, and territorial identities. The goal is to explore the spatial and social continuities and discontinuities within Puglia—or rather, "the Puglias"—with the understanding that effective regenerative strategies must be grounded in a precise and profound knowledge of the territory and its long historical trajectory. The analysis incorporates a digital mapping framework, integrating data related to key territorial challenges identified as pilot cases. This serves as the foundation for an interactive and queryable graphical representation, from which a proposal for participatory mapping is developed. This approach aims to foster encounters and exchanges among residents while analyzing a reality that balances traditions, current needs, and future objectives. The resulting tool is envisioned as a platform for dialogue and concertation among social actors. In this context, participatory cartography emerges not only as a means of spatial representation but as a practice of democratic governance. It is positioned as a pivotal instrument for inclusive regeneration, where local communities are not merely beneficiaries but active protagonists of development processes. Through "counter-mapping," residents can contribute actively to the rediscovery and management of their spaces, offering essential support to local governance in designing targeted regenerative interventions. This model aligns with the objectives of the National Recovery and Resilience Plan (PNRR), which advocates a vision of sustainable and resilient growth for marginalized areas, emphasizing digitalization, innovation, and territorial cohesion.
29-apr-2025
Italiano
Aree interne, periferiche, di margine, in declino, fragili, svantaggiate. Un elenco che popola la realtà italiana in maniera disorganica, eclettica. L’analisi semantica degli aggettivi correlati al concetto di area evidenzia la complessità e la scalabilità di temi associabili a diversi settori scientifici. È dipinto un quadro di precarietà e di freno allo sviluppo sociale, economico, demografico di queste zone che rappresentano la stragrande maggioranza del territorio nazionale. La popolazione che abita queste aree è la concreta testimonianza della sedimentazione di patrimonio culturale nonché una tangibile sacca di resilienza a contrasto della perdita di ricchezze culturali eterogenee. L’analisi che si propone concentra l’attenzione sul territorio pugliese, un’area di forte contrapposizione nella sua struttura geo-morfologica e nella geografia umana stratificata nel corso dei secoli: le differenti forme dell’insediamento, le aree produttive, gli andamenti demografici, forme sociali e identità territoriali. L’analisi di un territorio, la Puglia o, per meglio dire, le Puglie, di cui leggere le continuità e le discontinuità nello spazio e nelle forme sociali, con la consapevolezza che solo attraverso una precisa e profonda conoscenza del territorio e della consistenza storica di lunga durata, è possibile avviare ogni tipo di strategia rigenerativa. Una mappatura digitale integrata con i dati relativi ad alcune criticità, considerati pilot di analisi territoriale, sarà la base per una lettura, grafica e interrogabile, su cui verrà avanzata una proposta di mappatura partecipata per creare e promuovere occasioni di incontro e di scambio tra la popolazione residente e analizzare una realtà che contempli al tempo stesso tradizioni, necessità e obiettivi futuri. Uno strumento di dialogo e concertazione tra attori sociali. In tale contesto, la cartografia partecipata, intesa non solo come rappresentazione spaziale ma come pratica di governance democratica, emerge come strumento cruciale per promuovere una rigenerazione inclusiva, in cui le comunità locali non siano solo beneficiarie ma protagoniste attive dei processi di sviluppo. Una “contromappatura” con la quale i residenti possono contribuire attivamente alla riscoperta e alla gestione dei propri spazi, offrendo un supporto essenziale alla governance locale per orientare interventi mirati di rigenerazione. Questo modello si allinea agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che sostiene una visione di crescita sostenibile e resiliente per le aree marginalizzate, focalizzandosi su digitalizzazione, innovazione e coesione territoriale.
Aree Interne; Puglia; PpGIS; Partecipazione; Rigenerazione
CARRINO, Annastella
BARBUTI, Nicola
ESPOSITO, Costantino
Università degli studi di Bari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/212083
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIBA-212083