La tesi analizza il concetto di Italia nel corpus ciceroniano, esplorandone le valenze politiche, giuridiche, sociali e geografiche attraverso 437 attestazioni nei testi autentici e spurii di Cicerone. La tesi dimostra come Italia non sia una mera categoria retorica, bensì un concetto concreto e dinamico nella tarda repubblica romana, utilizzato da Cicerone con maggior decisione all’inizio ed alla fine della sua carriera. Nella prima sezione, si trova una rassegna circa l’evoluzione storica del termine “Italia” prima di Cicerone, evidenziando le attestazioni epigrafiche, numismatiche e storico-letterarie che mostrano una realtà peninsulare culturalmente assai variegata. Si sottolinea la vitalità del concetto di Italia già all'epoca del bellum sociale, pur nella sua limitata estensione geografica. All’interno della prima sezione ha anche posto un capitol dedicato alla considerazione storica del corpus ciceroniano, condotta anche a difesa dalle critiche che da Mommsen in poi sono state mosse alle rielaborazioni ciceroniane dell’età a lui contemporanea. La seconda sezione offre una sintesi dell’utilizzo ciceroniano del termine, distinguendo tra i significati politico-sociali (Italia come attore collettivo nella vita civica romana), giuridici (Italia come luogo del diritto romano e come autonoma tradizione giuridica) e geografici (Italia come realtà peninsulare in via di definizione). Viene specialmente criticata la lettura riduttiva che considera Italia solo come espressione peculiare a Cicerone, frutto di una retorica propagandistica. In tutto lo svolgersi del lavoro, la tesi adotta un approccio filologico e storico-critico, evitando indebite sovrapposizioni con le tradizioni contemporanee della storiografia culturale (cultural history) o dei concetti (Begriffsgeschichte), richiamando invece l’impostazione storicista. Questo è più evidente nella terza sezione, in cui per ognuna delle attestazioni viene condotta un’analisi specifica con uno studio della bibliografia sulle singole opere ciceroniane. La scansione in capitoli di questa sezione punta a recuperare da un lato la carriera politica ciceroniana, tra consolato, esilio e richiamo, dall’altro la differente valenza storica delle tipologie testuali, ragion per cui mantiene distinto lo studio delle attestazioni epistolari, le quali hanno una trattazione a sé stante, quali corpus nel corpus. La ricerca si conclude con un capitolo volto ad indirizzare ulteriormente la ricerca sulla più ampia prospettiva del rapporto tra la penisola e il potere di Ottaviano e poi augusteo. Mentre infatti la storiografia sino agli anni 1930 aveva considerato che il concetto ciceroniano di Italia costituisse una base essenziale per la costruzione augustea della tota Italia, si comprende come l’appropriazione concettuale sia postuma a Cicerone e la successiva riconfigurazione augustea non faccia che dimostrare ulteriormente che l’identità e l’unitarietà dell’Italia romana fossero ancora in epoca antica un postulato più che una realtà.
Italiae fidem imploraret. Il concetto di 'Italia' nel corpus ciceroniano
RIBUOLI, GIOVANNI
2025
Abstract
La tesi analizza il concetto di Italia nel corpus ciceroniano, esplorandone le valenze politiche, giuridiche, sociali e geografiche attraverso 437 attestazioni nei testi autentici e spurii di Cicerone. La tesi dimostra come Italia non sia una mera categoria retorica, bensì un concetto concreto e dinamico nella tarda repubblica romana, utilizzato da Cicerone con maggior decisione all’inizio ed alla fine della sua carriera. Nella prima sezione, si trova una rassegna circa l’evoluzione storica del termine “Italia” prima di Cicerone, evidenziando le attestazioni epigrafiche, numismatiche e storico-letterarie che mostrano una realtà peninsulare culturalmente assai variegata. Si sottolinea la vitalità del concetto di Italia già all'epoca del bellum sociale, pur nella sua limitata estensione geografica. All’interno della prima sezione ha anche posto un capitol dedicato alla considerazione storica del corpus ciceroniano, condotta anche a difesa dalle critiche che da Mommsen in poi sono state mosse alle rielaborazioni ciceroniane dell’età a lui contemporanea. La seconda sezione offre una sintesi dell’utilizzo ciceroniano del termine, distinguendo tra i significati politico-sociali (Italia come attore collettivo nella vita civica romana), giuridici (Italia come luogo del diritto romano e come autonoma tradizione giuridica) e geografici (Italia come realtà peninsulare in via di definizione). Viene specialmente criticata la lettura riduttiva che considera Italia solo come espressione peculiare a Cicerone, frutto di una retorica propagandistica. In tutto lo svolgersi del lavoro, la tesi adotta un approccio filologico e storico-critico, evitando indebite sovrapposizioni con le tradizioni contemporanee della storiografia culturale (cultural history) o dei concetti (Begriffsgeschichte), richiamando invece l’impostazione storicista. Questo è più evidente nella terza sezione, in cui per ognuna delle attestazioni viene condotta un’analisi specifica con uno studio della bibliografia sulle singole opere ciceroniane. La scansione in capitoli di questa sezione punta a recuperare da un lato la carriera politica ciceroniana, tra consolato, esilio e richiamo, dall’altro la differente valenza storica delle tipologie testuali, ragion per cui mantiene distinto lo studio delle attestazioni epistolari, le quali hanno una trattazione a sé stante, quali corpus nel corpus. La ricerca si conclude con un capitolo volto ad indirizzare ulteriormente la ricerca sulla più ampia prospettiva del rapporto tra la penisola e il potere di Ottaviano e poi augusteo. Mentre infatti la storiografia sino agli anni 1930 aveva considerato che il concetto ciceroniano di Italia costituisse una base essenziale per la costruzione augustea della tota Italia, si comprende come l’appropriazione concettuale sia postuma a Cicerone e la successiva riconfigurazione augustea non faccia che dimostrare ulteriormente che l’identità e l’unitarietà dell’Italia romana fossero ancora in epoca antica un postulato più che una realtà.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/212164
URN:NBN:IT:UNIROMA1-212164