L’assetto urbanistico di una città e il suo patrimonio architettonico si modificano nel corso dei secoli a causa di molteplici e complessi fattori (cultura, tecnologia, necessità, etc.). Ogni fase storica contribuisce a plasmarne e arricchirne l’aspetto, lasciando testimonianze evidenti nel sistema viario, negli edifici e nei monumenti. Tuttavia, i diversi livelli sovrapponendosi l’un l’altro possono inficiare la rilettura di alcune precedenti conformazioni. I fenomeni di stratificazione possono inoltre determinare la perdita di consapevolezza di parte dell’eredità culturale di una comunità e di un territorio. Nel caso di Messina, colpita da gravi catastrofi naturali e oggetto di profonde azioni antropiche di trasformazione, tale comprensione è resa ancora più difficoltosa. La sua morfologia è molto cambiata negli ultimi due secoli, e l’ultima immagine rischia di coprire e nascondere i diversi livelli di patrimonio storico-architettonico stratificati. In tale chiave di lettura, è auspicabile una riconnessione del livello visibile con quello sommerso per favorire l’interpretazione dei fenomeni di modificazione e definire una nuova e più consapevole identità urbana. L’unione di due approcci, quello proprio della storia dell’architettura, della città e della costruzione e quello digitale, possono rappresentare una strada per delineare una metodologia scientifica di indagine e di valorizzazione. In particolare, la ricerca si concentra sulla prima fase del processo di digitalizzazione del patrimonio storico culturale: l’acquisizione della conoscenza a partire dalla documentazione archivistica. Mediante la consultazione dei materiali conservati in diversi istituti cittadini, è possibile ricostruire uno dei fenomeni di trasformazione urbana più incisivi per Messina durante il Novecento: la sua crescita verticale attraverso gli interventi di sopraelevazione e sostituzione del tessuto edilizio della ricostruzione post terremoto. Concentrando lo studio sulla via Garibaldi, il principale asse stradale della città anche nei precedenti assetti urbani, si è realizzato un focus capace di ricollegare lo strato tangibile con quanto di intangibile (la città del Settecento e dell’Ottocento). Per testare la validità e l’effettiva applicabilità in altri contesti della procedura digitale proposta, alla luce di un periodo estero svolto presso l’Archivio del Moderno di Balestra (USI), viene inoltre realizzato un confronto con le dinamiche di stratificazione urbana avvenute nella città di Lugano. All’interno dell’approccio delineato, la collezione e la schedatura di grandi quantità di materiali determina l’elaborazione di folti sistemi di informazioni. La proposta di un modello digitale capace di ricostruire i fenomeni di stratificazione urbana/architettonica e gestire la vasta quantità di dati derivanti dall’indagine rappresenta uno degli obiettivi della ricerca. Progettare azioni volte all’esportazione delle informazioni in altri ambienti informatici, integrandosi con le successive fasi del flusso di lavoro digitale, permette di realizzare una effettiva riconnessione dei diversi livelli di patrimonio culturale di una comunità.

La “proiezione” multimediale del patrimonio storico-culturale tangibile e intangibile di Messina. Digitalizzare la crescita verticale di Messina dagli anni '50: dalla storia urbana alle regole compositive; dalle mutazioni funzionali alle soluzioni costruttive

TOMASELLO, GRAZIANO
2025

Abstract

L’assetto urbanistico di una città e il suo patrimonio architettonico si modificano nel corso dei secoli a causa di molteplici e complessi fattori (cultura, tecnologia, necessità, etc.). Ogni fase storica contribuisce a plasmarne e arricchirne l’aspetto, lasciando testimonianze evidenti nel sistema viario, negli edifici e nei monumenti. Tuttavia, i diversi livelli sovrapponendosi l’un l’altro possono inficiare la rilettura di alcune precedenti conformazioni. I fenomeni di stratificazione possono inoltre determinare la perdita di consapevolezza di parte dell’eredità culturale di una comunità e di un territorio. Nel caso di Messina, colpita da gravi catastrofi naturali e oggetto di profonde azioni antropiche di trasformazione, tale comprensione è resa ancora più difficoltosa. La sua morfologia è molto cambiata negli ultimi due secoli, e l’ultima immagine rischia di coprire e nascondere i diversi livelli di patrimonio storico-architettonico stratificati. In tale chiave di lettura, è auspicabile una riconnessione del livello visibile con quello sommerso per favorire l’interpretazione dei fenomeni di modificazione e definire una nuova e più consapevole identità urbana. L’unione di due approcci, quello proprio della storia dell’architettura, della città e della costruzione e quello digitale, possono rappresentare una strada per delineare una metodologia scientifica di indagine e di valorizzazione. In particolare, la ricerca si concentra sulla prima fase del processo di digitalizzazione del patrimonio storico culturale: l’acquisizione della conoscenza a partire dalla documentazione archivistica. Mediante la consultazione dei materiali conservati in diversi istituti cittadini, è possibile ricostruire uno dei fenomeni di trasformazione urbana più incisivi per Messina durante il Novecento: la sua crescita verticale attraverso gli interventi di sopraelevazione e sostituzione del tessuto edilizio della ricostruzione post terremoto. Concentrando lo studio sulla via Garibaldi, il principale asse stradale della città anche nei precedenti assetti urbani, si è realizzato un focus capace di ricollegare lo strato tangibile con quanto di intangibile (la città del Settecento e dell’Ottocento). Per testare la validità e l’effettiva applicabilità in altri contesti della procedura digitale proposta, alla luce di un periodo estero svolto presso l’Archivio del Moderno di Balestra (USI), viene inoltre realizzato un confronto con le dinamiche di stratificazione urbana avvenute nella città di Lugano. All’interno dell’approccio delineato, la collezione e la schedatura di grandi quantità di materiali determina l’elaborazione di folti sistemi di informazioni. La proposta di un modello digitale capace di ricostruire i fenomeni di stratificazione urbana/architettonica e gestire la vasta quantità di dati derivanti dall’indagine rappresenta uno degli obiettivi della ricerca. Progettare azioni volte all’esportazione delle informazioni in altri ambienti informatici, integrandosi con le successive fasi del flusso di lavoro digitale, permette di realizzare una effettiva riconnessione dei diversi livelli di patrimonio culturale di una comunità.
28-feb-2025
Italiano
Italiano
FIANDACA, Ornella
PASSALACQUA, Francesca
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi di Dottorato - Graziano Tomasello.pdf

accesso aperto

Dimensione 14.32 MB
Formato Adobe PDF
14.32 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/212622
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIME-212622