La presente tesi analizza le differenze di genere nei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD), con particolare attenzione alle modalità in cui il disturbo si manifesta e viene riconosciuto nei soggetti di sesso femminile rispetto a quelli maschili. Lo studio si basa su un ampio campione clinico di 319 bambini, composto da 253 maschi e 66 femmine, già diagnosticati con ASD e valutati con strumenti standardizzati quali ADOS-2, ADI-R e Vineland II, oltre a osservazioni cliniche e analisi retrospettive. I risultati evidenziano che, pur condividendo il medesimo quadro diagnostico, le femmine manifestano profili sintomatologici differenti rispetto ai maschi: presentano una minore incidenza di comportamenti ripetitivi osservabili, un migliore adattamento sociale apparente e strategie di camuffamento sociale più marcate, che spesso mascherano le difficoltà reali e portano a ritardi o errori diagnostici. Queste evidenze suggeriscono che gli attuali criteri diagnostici, storicamente sviluppati su campioni prevalentemente maschili, non siano pienamente sensibili alle manifestazioni del disturbo in ambito femminile. La tesi sottolinea l’urgenza di una revisione degli strumenti e delle pratiche cliniche, affinché sia possibile intercettare in modo più tempestivo e accurato le ragazze nello spettro. In conclusione, viene proposta una riflessione critica sulla necessità di un modello diagnostico più inclusivo, sensibile al genere e centrato sulla soggettività del funzionamento autistico.
Autism and gender differences. Psychological and social medicine reflections on the autism spectrum between gender and contemporary medicine
FERRARA, ROSARIA
2025
Abstract
La presente tesi analizza le differenze di genere nei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD), con particolare attenzione alle modalità in cui il disturbo si manifesta e viene riconosciuto nei soggetti di sesso femminile rispetto a quelli maschili. Lo studio si basa su un ampio campione clinico di 319 bambini, composto da 253 maschi e 66 femmine, già diagnosticati con ASD e valutati con strumenti standardizzati quali ADOS-2, ADI-R e Vineland II, oltre a osservazioni cliniche e analisi retrospettive. I risultati evidenziano che, pur condividendo il medesimo quadro diagnostico, le femmine manifestano profili sintomatologici differenti rispetto ai maschi: presentano una minore incidenza di comportamenti ripetitivi osservabili, un migliore adattamento sociale apparente e strategie di camuffamento sociale più marcate, che spesso mascherano le difficoltà reali e portano a ritardi o errori diagnostici. Queste evidenze suggeriscono che gli attuali criteri diagnostici, storicamente sviluppati su campioni prevalentemente maschili, non siano pienamente sensibili alle manifestazioni del disturbo in ambito femminile. La tesi sottolinea l’urgenza di una revisione degli strumenti e delle pratiche cliniche, affinché sia possibile intercettare in modo più tempestivo e accurato le ragazze nello spettro. In conclusione, viene proposta una riflessione critica sulla necessità di un modello diagnostico più inclusivo, sensibile al genere e centrato sulla soggettività del funzionamento autistico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/212792
URN:NBN:IT:UNIROMA1-212792