The research aims to propose a new methodological process for the valorisation of archaeological sites through the interaction of the three disciplines that characterise the PhD curriculum, i.e. Representation, Restoration and History of Architecture, naturally enriched by a constant dialogue with Archaeology. This process is applied to the case study of the archaeological area of Solunto (in the province of Palermo), part of the Archaeological Park of Himera, Solunto and Iato, which includes several sites located in the province. This being the case, the objective was to define an approach that could also be extended to the other sites in the Park and to archaeological parks in general, which in Sicily, unlike the national context, present a peculiar structuring, as they include several archaeological areas spread throughout the territory and enjoy financial and management autonomy, with interesting potential in the cultural heritage management system of large territories. At the same time, the research analysed the potential and limits of the regional protection and management system of archaeological parks, as defined by Regional Law 20/2000.The research also includes an analysis of the relationship between the archaeological area of Solunto and the ‘A. Salinas’ Regional Archaeological Museum in Palermo, which exhibits its main remains, as part of a broader reflection on the relationship between archaeological parks and museums. The latter, in fact, together with the antiquaria, can play a fundamental role in the understanding and interpretation of the archaeological heritage, if connections, often invisible, with the archaeological sites whose artefacts they conserve are established, also with the help of ICT, due to the great physical distance between the sites. The research was enriched by two research experiences abroad, which were useful for comparison and the identification of best practices. These experiences were carried out in Malta and in Andalusia (Spain), where archaeological heritage is of characteristic importance and where one can observe the practice of setting up visitor centres adjacent to archaeological sites as mediating elements between the archaeological sites and the distant museums of the cities of reference.

La ricerca mira a proporre un nuovo processo metodologico di valorizzazione dei siti archeologici attraverso l’interazione delle tre discipline caratterizzanti il curriculum di riferimento del Dottorato, ovvero Rappresentazione, Restauro e Storia dell’Architettura, naturalmente arricchite da un dialogo costante con l’Archeologia. Tale processo viene applicato al caso studio dell’area archeologica di Solunto (in provincia di Palermo), parte del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato, che include diversi siti dislocati nella provincia. Ciò posto, l’obiettivo è stato definire un approccio estendibile anche agli altri siti del Parco e ai parchi archeologici in genere, che in Sicilia, a differenza del contesto nazionale, presentano una peculiare strutturazione, poiché comprendono più aree archeologiche diffuse sul territorio e godono di autonomia finanziaria e gestionale, con interessanti potenzialità nel sistema di gestione del patrimonio culturale di ampi territori. Contestualmente, la ricerca si è occupata di analizzare potenzialità e limiti del sistema di tutela e gestione regionale dei Parchi Archeologici, definito dalla L.R. 20/2000.La ricerca si articola, inoltre, in un’analisi del rapporto tra l’area di Solunto e il Museo archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, che ne espone i principali reperti, nell’ottica di una più ampia riflessione sul rapporto tra parchi archeologici e musei. Questi ultimi, infatti, insieme agli antiquaria, possono avere un fondamentale ruolo nella comprensione e interpretazione del patrimonio archeologico, se vengono poste in essere, anche con l’ausilio delle ICT, le connessioni, spesso invisibili, con i siti archeologici di cui conservano i reperti, anche per la grande distanza fisica tra i luoghi. La ricerca si è arricchita grazie a due esperienze di ricerca all’estero, utili ai fini di un confronto e dell’individuazione di best practices. Tali esperienze sono state svolte a Malta e in Andalusia (Spagna), dove il patrimonio archeologico ha un’importanza caratteristica e dove si può osservare la prassi di realizzare visitor centres adiacenti alle aree archeologiche come elementi di mediazione tra i siti archeologici e i distanti musei delle città di riferimento.

Storia, restauro e rappresentazione come strumenti per una nuova comprensione e valorizzazione del patrimonio archeologico. Il sito di Solunto, nel parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato

LA MANTIA, Clelia
2025

Abstract

The research aims to propose a new methodological process for the valorisation of archaeological sites through the interaction of the three disciplines that characterise the PhD curriculum, i.e. Representation, Restoration and History of Architecture, naturally enriched by a constant dialogue with Archaeology. This process is applied to the case study of the archaeological area of Solunto (in the province of Palermo), part of the Archaeological Park of Himera, Solunto and Iato, which includes several sites located in the province. This being the case, the objective was to define an approach that could also be extended to the other sites in the Park and to archaeological parks in general, which in Sicily, unlike the national context, present a peculiar structuring, as they include several archaeological areas spread throughout the territory and enjoy financial and management autonomy, with interesting potential in the cultural heritage management system of large territories. At the same time, the research analysed the potential and limits of the regional protection and management system of archaeological parks, as defined by Regional Law 20/2000.The research also includes an analysis of the relationship between the archaeological area of Solunto and the ‘A. Salinas’ Regional Archaeological Museum in Palermo, which exhibits its main remains, as part of a broader reflection on the relationship between archaeological parks and museums. The latter, in fact, together with the antiquaria, can play a fundamental role in the understanding and interpretation of the archaeological heritage, if connections, often invisible, with the archaeological sites whose artefacts they conserve are established, also with the help of ICT, due to the great physical distance between the sites. The research was enriched by two research experiences abroad, which were useful for comparison and the identification of best practices. These experiences were carried out in Malta and in Andalusia (Spain), where archaeological heritage is of characteristic importance and where one can observe the practice of setting up visitor centres adjacent to archaeological sites as mediating elements between the archaeological sites and the distant museums of the cities of reference.
30-giu-2025
Italiano
La ricerca mira a proporre un nuovo processo metodologico di valorizzazione dei siti archeologici attraverso l’interazione delle tre discipline caratterizzanti il curriculum di riferimento del Dottorato, ovvero Rappresentazione, Restauro e Storia dell’Architettura, naturalmente arricchite da un dialogo costante con l’Archeologia. Tale processo viene applicato al caso studio dell’area archeologica di Solunto (in provincia di Palermo), parte del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato, che include diversi siti dislocati nella provincia. Ciò posto, l’obiettivo è stato definire un approccio estendibile anche agli altri siti del Parco e ai parchi archeologici in genere, che in Sicilia, a differenza del contesto nazionale, presentano una peculiare strutturazione, poiché comprendono più aree archeologiche diffuse sul territorio e godono di autonomia finanziaria e gestionale, con interessanti potenzialità nel sistema di gestione del patrimonio culturale di ampi territori. Contestualmente, la ricerca si è occupata di analizzare potenzialità e limiti del sistema di tutela e gestione regionale dei Parchi Archeologici, definito dalla L.R. 20/2000.La ricerca si articola, inoltre, in un’analisi del rapporto tra l’area di Solunto e il Museo archeologico regionale “A. Salinas” di Palermo, che ne espone i principali reperti, nell’ottica di una più ampia riflessione sul rapporto tra parchi archeologici e musei. Questi ultimi, infatti, insieme agli antiquaria, possono avere un fondamentale ruolo nella comprensione e interpretazione del patrimonio archeologico, se vengono poste in essere, anche con l’ausilio delle ICT, le connessioni, spesso invisibili, con i siti archeologici di cui conservano i reperti, anche per la grande distanza fisica tra i luoghi. La ricerca si è arricchita grazie a due esperienze di ricerca all’estero, utili ai fini di un confronto e dell’individuazione di best practices. Tali esperienze sono state svolte a Malta e in Andalusia (Spagna), dove il patrimonio archeologico ha un’importanza caratteristica e dove si può osservare la prassi di realizzare visitor centres adiacenti alle aree archeologiche come elementi di mediazione tra i siti archeologici e i distanti musei delle città di riferimento.
SCADUTO, Rosario
NOBILE, Rosario
Università degli Studi di Palermo
Palermo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/212869
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPA-212869