L’elaborato sviluppa un’analisi del fenomeno dei brevetti essenziali all’applicazione di uno standard dalla peculiare prospettiva delle dichiarazioni FRAND, proponendo una valorizzazione della loro centralità nel sistema della standardizzazione formale quali presidî attributivi del diritto alla licenza. Contrariamente all’impostazione seguita da talune dottrine, che (esplicitamente o implicitamente) ne predicano un regime di operatività circoscritto dai confini applicativi del diritto europeo, ne viene affermata la duplice rilevanza, tanto sotto il profilo privatistico quanto sotto quello concorrenziale. La linea di sviluppo del lavoro è conseguentemente impostata seguendo i nuclei tematici relativi alla funzione, natura, contenuto e all’attuazione della dichiarazione FRAND. Il primo capitolo, dedicato alla funzione, muovendo dalla constatazione che l’attività di standardizzazione formale rappresenta una modalità istituzionalizzata di Open Innovation, si occupa di mettere a fuoco i soggetti dell’attività, prendendo in esame, rispettivamente, la posizione delle Standard Setting Organisation, dei titolari dei brevetti dichiarati essenziali e dei soggetti che attuano lo standard, dedicando particolare attenzione ai rapporti tra essi intercorrenti e alle condotte opportunistiche che tipicamente vengono poste in essere. Il secondo capitolo sviluppa i profili della natura e del contenuto della dichiarazione. In relazione alla natura, dopo aver preso in esame i principali orientamenti giurisprudenziali che ravvisano nella dichiarazione un contratto a favore di terzi, viene proposta una critica a tale inquadramento rilevando che le caratteristiche strutturali che tipicamente essa presenta inducono ad operare una qualificazione della fattispecie quale atto unilaterale del titolare del brevetto e, specificamente, un vincolo a contrarre con il soggetto che abbia implementato lo standard. Quanto al contenuto dell’impegno FRAND, viene esaminata dapprima la componente “FR”, in relazione ai criteri ragionevoli di determinazione del canone di licenza, valorizzando in particolare un’impostazione di tipo “top-down”, che postula la preventiva individuazione del canone aggregato massimo richiedibile per lo standard di riferimento e procedendo alla successiva divisione per il numero di privative tecniche che lo individuano, ma tenendo conto della rilevanza relativa dei singoli brevetti. La componente “ND” è invece valorizzata nella sua autonomia rispetto alla disciplina del diritto della concorrenza europeo, potendo spiegare la propria efficacia anche in assenza dei presupposti di operatività dell’art. 102 TFUE. Il terzo capitolo si sviluppa inizialmente lungo il filone dell’attuazione degli impegni FRAND, dapprima “indirettamente”, attraverso la tutela inibitoria, in relazione, in particolare, al framework concorrenziale europeo così come conformato dalla sentenza Huawei-ZTE della Corte di Giustizia, proseguendo poi con lo sviluppo di una impostazione che valorizza l’idoneità della dichiarazione FRAND ad essere oggetto di esecuzione in forma specifica. Il capitolo prosegue soffermandosi sui primi tentativi legislativi di regolazione del settore, prendendo in esame specialmente la recente proposta della Commissione europea di adozione di un regolamento disciplinante gli aspetti relativi alla trasparenza in materia di essenzialità, del cumulo globale delle royalty gravanti su un dato standard e della predisposizione di una procedura obbligatoria di determinazione del canone FRAND in funzione di condizione di proponibilità della domanda, elaborando un’analisi che giunge a condividere le linee tendenziali dell’approccio regolatorio adottato, che parrebbe dimostrarsi idoneo a limitare taluni dei profili più critici della regolazione “caso per caso” di matrice giurisprudenziale che attualmente caratterizza tale branca del diritto industriale.

Dichiarazioni FRAND e determinazione giudiziale del corrispettivo di licenza

POZZATO, NICOLÒ
2025

Abstract

L’elaborato sviluppa un’analisi del fenomeno dei brevetti essenziali all’applicazione di uno standard dalla peculiare prospettiva delle dichiarazioni FRAND, proponendo una valorizzazione della loro centralità nel sistema della standardizzazione formale quali presidî attributivi del diritto alla licenza. Contrariamente all’impostazione seguita da talune dottrine, che (esplicitamente o implicitamente) ne predicano un regime di operatività circoscritto dai confini applicativi del diritto europeo, ne viene affermata la duplice rilevanza, tanto sotto il profilo privatistico quanto sotto quello concorrenziale. La linea di sviluppo del lavoro è conseguentemente impostata seguendo i nuclei tematici relativi alla funzione, natura, contenuto e all’attuazione della dichiarazione FRAND. Il primo capitolo, dedicato alla funzione, muovendo dalla constatazione che l’attività di standardizzazione formale rappresenta una modalità istituzionalizzata di Open Innovation, si occupa di mettere a fuoco i soggetti dell’attività, prendendo in esame, rispettivamente, la posizione delle Standard Setting Organisation, dei titolari dei brevetti dichiarati essenziali e dei soggetti che attuano lo standard, dedicando particolare attenzione ai rapporti tra essi intercorrenti e alle condotte opportunistiche che tipicamente vengono poste in essere. Il secondo capitolo sviluppa i profili della natura e del contenuto della dichiarazione. In relazione alla natura, dopo aver preso in esame i principali orientamenti giurisprudenziali che ravvisano nella dichiarazione un contratto a favore di terzi, viene proposta una critica a tale inquadramento rilevando che le caratteristiche strutturali che tipicamente essa presenta inducono ad operare una qualificazione della fattispecie quale atto unilaterale del titolare del brevetto e, specificamente, un vincolo a contrarre con il soggetto che abbia implementato lo standard. Quanto al contenuto dell’impegno FRAND, viene esaminata dapprima la componente “FR”, in relazione ai criteri ragionevoli di determinazione del canone di licenza, valorizzando in particolare un’impostazione di tipo “top-down”, che postula la preventiva individuazione del canone aggregato massimo richiedibile per lo standard di riferimento e procedendo alla successiva divisione per il numero di privative tecniche che lo individuano, ma tenendo conto della rilevanza relativa dei singoli brevetti. La componente “ND” è invece valorizzata nella sua autonomia rispetto alla disciplina del diritto della concorrenza europeo, potendo spiegare la propria efficacia anche in assenza dei presupposti di operatività dell’art. 102 TFUE. Il terzo capitolo si sviluppa inizialmente lungo il filone dell’attuazione degli impegni FRAND, dapprima “indirettamente”, attraverso la tutela inibitoria, in relazione, in particolare, al framework concorrenziale europeo così come conformato dalla sentenza Huawei-ZTE della Corte di Giustizia, proseguendo poi con lo sviluppo di una impostazione che valorizza l’idoneità della dichiarazione FRAND ad essere oggetto di esecuzione in forma specifica. Il capitolo prosegue soffermandosi sui primi tentativi legislativi di regolazione del settore, prendendo in esame specialmente la recente proposta della Commissione europea di adozione di un regolamento disciplinante gli aspetti relativi alla trasparenza in materia di essenzialità, del cumulo globale delle royalty gravanti su un dato standard e della predisposizione di una procedura obbligatoria di determinazione del canone FRAND in funzione di condizione di proponibilità della domanda, elaborando un’analisi che giunge a condividere le linee tendenziali dell’approccio regolatorio adottato, che parrebbe dimostrarsi idoneo a limitare taluni dei profili più critici della regolazione “caso per caso” di matrice giurisprudenziale che attualmente caratterizza tale branca del diritto industriale.
26-mag-2025
Italiano
SANDEI, CLAUDIA
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/213704
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-213704