Il presente lavoro di ricerca si propone di ricostruire in una prospettiva sistematica i modelli di incriminazione che si sono progressivamente sviluppati in risposta ai mutamenti della c.d. «società dell’informazione», non soltanto con l’intento di delineare le traiettorie della regolazione penalistica delle tecnologie informatiche e digitali, bensì anche al fine di comprendere quale immagine tale disamina restituisca, nel suo complesso, circa la struttura, la finalità (e, in definitiva, il senso) di alcune recenti forme di attribuzione – o, forse, di allocazione – della responsabilità penale. In tale direzione, si è dunque ritenuto di articolare la ricerca concentrando l’attenzione sui fattori che connotano il paradigma tecno-economico della società dell’informazione (la centralità dell’informazione, la pervasività, la struttura reticolare e la tendenziale invisibilità delle nuove tecnologie), tentando di verificare in quali termini essi assumano (o possano assumere) una specifica rilevanza giuridica; soprattutto, si è ritenuto che possa giovare alla ricerca di traiettorie sistematiche l’articolazione della riflessione attorno a due “pilastri”, distinguendo i modelli di incriminazione connessi all’uso illecito delle nuove tecnologie informatiche e digitali da quelli, all’opposto, concepiti nell’ambito delle pratiche di uso lecito di tali medesime tecnologie. Non si tratta, del resto, di un’analisi che risponde a intenti meramente classificatori: al contrario, oltre a verificare la coerenza dei singoli paradigmi di tutela con le fondamenta dell’intero “sistema”, dipanando il filo delle reciproche intersezioni tra nuove tecnologie e diritto penale si intende delineare un itinerario all’interno del quale collocare tanto i problemi, quanto le soluzioni, che attualmente interessano l’interprete alle prese con le più recenti evoluzioni tecnologiche – segnatamente, la società algoritmica e l’intelligenza artificiale. L’analisi critica dei mutamenti impressi dall’evoluzione tecnologica sui modelli di incriminazione consentirà infine di comprendere se emergano traiettorie politico-criminali dotate di un autonomo spessore concettuale, da potersi riguardare come declinazioni penalistiche del ben noto “principio responsabilità” per la civiltà tecnologica (rectius, digitale).

Trasformazioni tecnologiche e paradigmi di imputazione della responsabilità penale. Le forme del rapporto tra il soggetto e il fatto nella società dell’informazione

FIORINELLI, GAIA
2022

Abstract

Il presente lavoro di ricerca si propone di ricostruire in una prospettiva sistematica i modelli di incriminazione che si sono progressivamente sviluppati in risposta ai mutamenti della c.d. «società dell’informazione», non soltanto con l’intento di delineare le traiettorie della regolazione penalistica delle tecnologie informatiche e digitali, bensì anche al fine di comprendere quale immagine tale disamina restituisca, nel suo complesso, circa la struttura, la finalità (e, in definitiva, il senso) di alcune recenti forme di attribuzione – o, forse, di allocazione – della responsabilità penale. In tale direzione, si è dunque ritenuto di articolare la ricerca concentrando l’attenzione sui fattori che connotano il paradigma tecno-economico della società dell’informazione (la centralità dell’informazione, la pervasività, la struttura reticolare e la tendenziale invisibilità delle nuove tecnologie), tentando di verificare in quali termini essi assumano (o possano assumere) una specifica rilevanza giuridica; soprattutto, si è ritenuto che possa giovare alla ricerca di traiettorie sistematiche l’articolazione della riflessione attorno a due “pilastri”, distinguendo i modelli di incriminazione connessi all’uso illecito delle nuove tecnologie informatiche e digitali da quelli, all’opposto, concepiti nell’ambito delle pratiche di uso lecito di tali medesime tecnologie. Non si tratta, del resto, di un’analisi che risponde a intenti meramente classificatori: al contrario, oltre a verificare la coerenza dei singoli paradigmi di tutela con le fondamenta dell’intero “sistema”, dipanando il filo delle reciproche intersezioni tra nuove tecnologie e diritto penale si intende delineare un itinerario all’interno del quale collocare tanto i problemi, quanto le soluzioni, che attualmente interessano l’interprete alle prese con le più recenti evoluzioni tecnologiche – segnatamente, la società algoritmica e l’intelligenza artificiale. L’analisi critica dei mutamenti impressi dall’evoluzione tecnologica sui modelli di incriminazione consentirà infine di comprendere se emergano traiettorie politico-criminali dotate di un autonomo spessore concettuale, da potersi riguardare come declinazioni penalistiche del ben noto “principio responsabilità” per la civiltà tecnologica (rectius, digitale).
11-gen-2022
Italiano
cybercrime
cybersecurity
intelligenza artificiale
internet service provider
mezzo informatico
sistema tecnologico complesso
MORGANTE, GAETANA
FLOR, ROBERTO
GULLO, ANTONIO
SGANGA, CATERINA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/217312
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:SSSUP-217312