La tesi si propone di offrire un contributo alla difficile opera di ricostruzione del vasto tema dell’«amministrazione di risultato» attraverso lo studio del «principio del risultato», introdotto dall’ultimo e vigente Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023). Infatti, come emerge dalla relativa Relazione di accompagnamento, il legislatore ha inteso codificare il principio in esame (art. 1) recependo proprio gli approdi dei principali studi scientifici sull’argomento. Pertanto, sulle orme di autorevolissima dottrina che da decenni ha teorizzato e proclamato l’«amministrazione di risultato» (o «di risultati» o «per risultati»), si intende procedere allo studio del «principio del risultato» secondo tre direttrici fondamentali, corrispondenti ad altrettanti capitoli del presente lavoro. La prima consiste nella ricostruzione delle origini, del campo di indagine e delle principali questioni poste dalla scienza giuridica sul tema. In particolare, muovendo dall’elaborazione di Giannini sull’«amministrazione per risultati», la ricerca si propone di individuare i propri obiettivi a partire dall’analisi della dottrina “antecedente” all’introduzione del principio in esame e dagli interrogativi posti in tal sede. Questi ultimi, principalmente riguardanti il rapporto che intercorre tra l’elemento del risultato e il principio di legalità, nonché il possibile ruolo del risultato quale criterio di legittimità e di interpretazione della legge, si presentano quale punto di riferimento per l’analisi delle attuali suggestioni, sollevate dalla recente codificazione. La seconda direttrice esamina il processo che ha portato riforma della normativa del settore per indagare i motivi dell’introduzione del principio, fino ad arrivare all’analisi delle disposizioni vigenti in tema di risultato, del relativo significato e della portata del risultato nell’ambito della disciplina sostanziale. Ricostruita la ratio, il fondamento costituzionale e la natura giuridica del risultato, la ricerca affronta il principio sotto le diverse forme attribuite ad esso dal Codice: quale criterio della discrezionalità amministrativa, della responsabilità contabile e, soprattutto, canone interpretativo delle disposizioni di legge; con riferimento a tale ultimo aspetto, si presenta indispensabile l’analisi della giurisprudenza che ha adoperato il criterio ermeneutico del risultato (dal 2023 al 2024, si annoverano circa centocinquanta sentenze), soffermandosi sulle pronunce che mettono in luce la portata e i limiti di esso rispetto alla disciplina legale dell’interpretazione (art. 12, disp. gen. c.c.). Infine, la terza direttrice intende concentrarsi sul sindacato giurisdizionale, analizzando il risultato sotto forma di criterio di legittimità dell’azione amministrativa e, in ultima analisi, il difficile connubio del principio in esame rispetto a quello di effettività della tutela. Esaminando la proclamata «interpretazione sostanzialistica» della lex specialis, tendenza emergente dalle ultime sentenze dei tribunali amministrativi, lo studio si propone di approfondire gli effetti dell’ingresso del risultato nel perimetro della legalità. Tanto in prospettiva del possibile “tramonto degli inutili formalismi” delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici, soffermandosi altresì sulle conseguenze in ordine alla prevedibilità delle decisioni e alla certezza del diritto. Infine, dopo aver indagato la nozione emergente dal Codice dei contratti, la ricerca si spinge a un tentativo di lettura del risultato “a cavallo” tra procedimento e processo amministrativo (id est: tra la disciplina sostanziale e quella processuale), interrogandosi sulle analogie, le differenze e sulla “tenuta” del risultato in senso proprio rispetto a quello “ante litteram” perseguito dal Codice del processo.
Il principio del risultato tra procedimento e processo amministrativo
ESPOSITO, SALVATORE
2025
Abstract
La tesi si propone di offrire un contributo alla difficile opera di ricostruzione del vasto tema dell’«amministrazione di risultato» attraverso lo studio del «principio del risultato», introdotto dall’ultimo e vigente Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023). Infatti, come emerge dalla relativa Relazione di accompagnamento, il legislatore ha inteso codificare il principio in esame (art. 1) recependo proprio gli approdi dei principali studi scientifici sull’argomento. Pertanto, sulle orme di autorevolissima dottrina che da decenni ha teorizzato e proclamato l’«amministrazione di risultato» (o «di risultati» o «per risultati»), si intende procedere allo studio del «principio del risultato» secondo tre direttrici fondamentali, corrispondenti ad altrettanti capitoli del presente lavoro. La prima consiste nella ricostruzione delle origini, del campo di indagine e delle principali questioni poste dalla scienza giuridica sul tema. In particolare, muovendo dall’elaborazione di Giannini sull’«amministrazione per risultati», la ricerca si propone di individuare i propri obiettivi a partire dall’analisi della dottrina “antecedente” all’introduzione del principio in esame e dagli interrogativi posti in tal sede. Questi ultimi, principalmente riguardanti il rapporto che intercorre tra l’elemento del risultato e il principio di legalità, nonché il possibile ruolo del risultato quale criterio di legittimità e di interpretazione della legge, si presentano quale punto di riferimento per l’analisi delle attuali suggestioni, sollevate dalla recente codificazione. La seconda direttrice esamina il processo che ha portato riforma della normativa del settore per indagare i motivi dell’introduzione del principio, fino ad arrivare all’analisi delle disposizioni vigenti in tema di risultato, del relativo significato e della portata del risultato nell’ambito della disciplina sostanziale. Ricostruita la ratio, il fondamento costituzionale e la natura giuridica del risultato, la ricerca affronta il principio sotto le diverse forme attribuite ad esso dal Codice: quale criterio della discrezionalità amministrativa, della responsabilità contabile e, soprattutto, canone interpretativo delle disposizioni di legge; con riferimento a tale ultimo aspetto, si presenta indispensabile l’analisi della giurisprudenza che ha adoperato il criterio ermeneutico del risultato (dal 2023 al 2024, si annoverano circa centocinquanta sentenze), soffermandosi sulle pronunce che mettono in luce la portata e i limiti di esso rispetto alla disciplina legale dell’interpretazione (art. 12, disp. gen. c.c.). Infine, la terza direttrice intende concentrarsi sul sindacato giurisdizionale, analizzando il risultato sotto forma di criterio di legittimità dell’azione amministrativa e, in ultima analisi, il difficile connubio del principio in esame rispetto a quello di effettività della tutela. Esaminando la proclamata «interpretazione sostanzialistica» della lex specialis, tendenza emergente dalle ultime sentenze dei tribunali amministrativi, lo studio si propone di approfondire gli effetti dell’ingresso del risultato nel perimetro della legalità. Tanto in prospettiva del possibile “tramonto degli inutili formalismi” delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici, soffermandosi altresì sulle conseguenze in ordine alla prevedibilità delle decisioni e alla certezza del diritto. Infine, dopo aver indagato la nozione emergente dal Codice dei contratti, la ricerca si spinge a un tentativo di lettura del risultato “a cavallo” tra procedimento e processo amministrativo (id est: tra la disciplina sostanziale e quella processuale), interrogandosi sulle analogie, le differenze e sulla “tenuta” del risultato in senso proprio rispetto a quello “ante litteram” perseguito dal Codice del processo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi finale di dottorato.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.92 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.92 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Tesi finale di dottorato_1.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.92 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.92 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/218014
URN:NBN:IT:UNIBA-218014