L’obiettivo di questa tesi è analizzare le potenzialità e i limiti nell’utilizzo del pensiero creativo all’interno delle scuole primarie, esplorando le interazioni tra creatività, autostima e ansia. Lo studio si propone di indagare come le pratiche creative possano influenzare lo sviluppo emotivo e psicologico degli alunni, con particolare attenzione alla relazione tra la creatività, il livello di autostima e l’esperienza dell’ansia. L'indagine si sviluppa attraverso un approccio multidisciplinare che unisce psicologia, pedagogia e teoria della creatività, affrontando vari aspetti teorici ed empirici del tema. Nel Capitolo I, "Lo specchio della creatività", vengono esplorati i fondamenti teorici del concetto di creatività, dalle varie definizioni alle teorie più importanti che l’hanno caratterizzata nel corso del tempo. Si approfondisce anche il valore della creatività nella vita quotidiana e le sue connessioni con l’intelligenza, con particolare attenzione al ruolo delle emozioni nel processo creativo. Il capitolo si conclude con una riflessione sul contesto comunicativo ed educativo, sottolineando come le emozioni possano influenzare profondamente la creatività, sia in modo positivo che negativo. Nel Capitolo II, "La creatività: uno sguardo evolutivo", si esamina l’evoluzione della creatività nel corso dello sviluppo umano, con un focus particolare sull'infanzia. Viene discusso l’impatto che la creatività ha sulla sfera affettiva e relazionale dei bambini, nonché la sua interazione con fattori interni ed esterni. La relazione tra ansia e creatività viene esplorata in dettaglio, evidenziando come il contesto scolastico e sociale possa influenzare la manifestazione creativa nei bambini. Il Capitolo III, "Il filo che unisce creatività, autostima e ansia", analizza le dinamiche complesse tra creatività, autostima e ansia. La ricerca empirica si concentra su come questi fattori interagiscono, suggerendo che i bambini più creativi possano presentare livelli più elevati di ansia. Si esplora anche come l’autostima possa fungere da leva per sostenere il pensiero creativo, aiutando a superare l'ansia e la paura del fallimento. Inoltre, il capitolo indaga come le emozioni e la resilienza siano centrali nel processo creativo, influenzando la gestione dei fallimenti e dei successi. Nel Capitolo IV, "Il viaggio nei meandri del pensiero creativo", vengono analizzate in profondità le caratteristiche del pensiero creativo, con particolare attenzione all’intelligenza fluida e alle sue connessioni con ansia e autostima. Le dinamiche tra ansia, autostima e pensiero creativo vengono esplorate attraverso un'analisi delle correlazioni psicologiche che emergono durante l’attività creativa, suggerendo che una corretta gestione dell’ansia e un buon livello di autostima possano favorire l’emergere del pensiero creativo. Il capitolo termina con un approfondimento sulla gestione delle emozioni, sottolineando l'importanza di un ambiente favorevole che stimoli l’espressione creativa e aiuti a ridurre l’ansia. Le conclusioni dello studio evidenziano che la creatività è un concetto complesso e multidimensionale, il cui significato è ancora oggetto di dibattito tra psicologi e studiosi. Sebbene il termine venga spesso ridotto a stereotipi e mode, è fondamentale riconoscere le sue potenzialità nei bambini e come i sistemi educativi possano facilitare la sua espressione. La creatività, infatti, non è solo un atto individuale, ma un processo che si sviluppa attraverso interazioni sociali ed educative. La comprensione del legame tra emozioni, razionalità e creatività è essenziale per costruire ambienti educativi che incoraggino l’espressione autentica delle potenzialità dei bambini. In particolare, l’influenza delle emozioni nel processo creativo è stata evidenziata dalle neuroscienze, che suggeriscono come emozioni e razionalità lavorino insieme nel determinare le scelte creative. Lo studio ha anche messo in evidenza l’importanza di un approccio educativo che si adatti alle caratteristiche individuali dei bambini, favorendo metodi didattici flessibili e contestualizzati. È emerso che, sebbene l'ansia possa risultare un ostacolo per la creatività, essa può anche stimolare la ricerca di soluzioni originali, soprattutto quando accompagnata da un buon livello di autostima. Tuttavia, un basso livello di autostima può impedire l’espressione creativa, in quanto alimenta la paura del fallimento e il timore di non essere all’altezza. La ricerca suggerisce che i bambini con maggiore originalità tendano ad avere livelli più bassi di autostima, creando una dicotomia tra il desiderio di appartenere e la necessità di essere unici. In conclusione, la creatività, l’autostima e l’ansia sono tre dimensioni interconnesse che, se ben bilanciate, possono portare a un arricchimento personale e professionale. L’approccio educativo dovrebbe mirare a supportare i bambini nell’espressione della loro creatività, senza patologizzare l’ansia, ma affrontandola come un elemento naturale del processo di crescita. La sfida principale consiste nel creare un ambiente che permetta di riconoscere e gestire le dinamiche tra questi fattori, favorendo la realizzazione di sé e l’espressione autentica del potenziale creativo.
The goal of this thesis is to analyze the potential and limitations of creative thinking within primary schools, exploring the interactions between creativity, self-esteem, and anxiety. The study aims to investigate how creative practices can influence the emotional and psychological development of students, with particular attention to the relationship between creativity, self-esteem, and the experience of anxiety. The research is developed through a multidisciplinary approach that combines psychology, pedagogy, and creativity theory, addressing various theoretical and empirical aspects of the topic. In Chapter I, "The Mirror of Creativity," the theoretical foundations of the concept of creativity are explored, from various definitions to the most important theories that have characterized it over time. The chapter also delves into the value of creativity in daily life and its connections with intelligence, with particular attention to the role emotions play in the creative process. The chapter concludes with a reflection on the communicative and educational context, highlighting how emotions can profoundly influence creativity, both positively and negatively. In Chapter II, "Creativity: An Evolutionary Perspective," the development of creativity throughout human development is examined, with a specific focus on childhood. The impact of creativity on the emotional and relational spheres of children is discussed, as well as its interaction with internal and external factors. The relationship between anxiety and creativity is explored in detail, emphasizing how the school and social context can influence the manifestation of creativity in children. The Chapter III, "The Thread Connecting Creativity, Self-Esteem, and Anxiety," analyzes the complex dynamics between creativity, self-esteem, and anxiety. The empirical research focuses on how these factors interact, suggesting that more creative children may exhibit higher levels of anxiety. It also explores how self-esteem can act as a lever to support creative thinking, helping to overcome anxiety and the fear of failure. The chapter further investigates how emotions and resilience are central to the creative process, influencing the management of failure and success. In Chapter IV, "The Journey Through the Labyrinth of Creative Thinking," the characteristics of creative thinking are deeply analyzed, with particular attention to fluid intelligence and its connections to anxiety and self-esteem. The dynamics between anxiety, self-esteem, and creative thinking are explored through an analysis of the psychological correlations that emerge during creative activities, suggesting that proper management of anxiety and a good level of self-esteem can promote creative thinking. The chapter concludes with a discussion of emotion management, emphasizing the importance of a supportive environment that stimulates creative expression and helps reduce anxiety. The conclusions of the study highlight that creativity is a complex and multidimensional concept, the meaning of which remains the subject of debate among psychologists and scholars. While the term is often reduced to stereotypes and trends, it is essential to recognize its potential in children and how educational systems can facilitate its expression. Creativity, in fact, is not merely an individual act, but a process that develops through social and educational interactions. Understanding the relationship between emotions, rationality, and creativity is crucial in building educational environments that encourage the authentic expression of children's potential. In particular, the influence of emotions in the creative process has been highlighted by neuroscience, which suggests that emotions and rationality work together to determine creative choices. The study also emphasized the importance of an educational approach that adapts to the individual characteristics of children, fostering flexible and contextualized teaching methods. It emerged that while anxiety can be an obstacle to creativity, it can also stimulate the search for original solutions, especially when accompanied by a good level of self-esteem. However, low self-esteem can hinder creative expression, as it fuels the fear of failure and the fear of not measuring up. The research suggests that children with higher originality tend to have lower levels of self-esteem, creating a dichotomy between the desire to belong and the need to be unique. In conclusion, creativity, self-esteem, and anxiety are interconnected dimensions that, when well balanced, can lead to personal and professional enrichment. The educational approach should aim to support children in expressing their creativity, without pathologizing anxiety, but addressing it as a natural element of the growth process. The main challenge is to create an environment that allows the recognition and management of the dynamics between these factors, promoting self-realization and the authentic expression of creative potential.
Potenzialità e limiti nell’utilizzo del pensiero creativo: uno studio approfondito sulle relazioni tra creatività, autostima e ansia all’interno delle scuole primarie.
BENVENUTO, Melissa
2025
Abstract
L’obiettivo di questa tesi è analizzare le potenzialità e i limiti nell’utilizzo del pensiero creativo all’interno delle scuole primarie, esplorando le interazioni tra creatività, autostima e ansia. Lo studio si propone di indagare come le pratiche creative possano influenzare lo sviluppo emotivo e psicologico degli alunni, con particolare attenzione alla relazione tra la creatività, il livello di autostima e l’esperienza dell’ansia. L'indagine si sviluppa attraverso un approccio multidisciplinare che unisce psicologia, pedagogia e teoria della creatività, affrontando vari aspetti teorici ed empirici del tema. Nel Capitolo I, "Lo specchio della creatività", vengono esplorati i fondamenti teorici del concetto di creatività, dalle varie definizioni alle teorie più importanti che l’hanno caratterizzata nel corso del tempo. Si approfondisce anche il valore della creatività nella vita quotidiana e le sue connessioni con l’intelligenza, con particolare attenzione al ruolo delle emozioni nel processo creativo. Il capitolo si conclude con una riflessione sul contesto comunicativo ed educativo, sottolineando come le emozioni possano influenzare profondamente la creatività, sia in modo positivo che negativo. Nel Capitolo II, "La creatività: uno sguardo evolutivo", si esamina l’evoluzione della creatività nel corso dello sviluppo umano, con un focus particolare sull'infanzia. Viene discusso l’impatto che la creatività ha sulla sfera affettiva e relazionale dei bambini, nonché la sua interazione con fattori interni ed esterni. La relazione tra ansia e creatività viene esplorata in dettaglio, evidenziando come il contesto scolastico e sociale possa influenzare la manifestazione creativa nei bambini. Il Capitolo III, "Il filo che unisce creatività, autostima e ansia", analizza le dinamiche complesse tra creatività, autostima e ansia. La ricerca empirica si concentra su come questi fattori interagiscono, suggerendo che i bambini più creativi possano presentare livelli più elevati di ansia. Si esplora anche come l’autostima possa fungere da leva per sostenere il pensiero creativo, aiutando a superare l'ansia e la paura del fallimento. Inoltre, il capitolo indaga come le emozioni e la resilienza siano centrali nel processo creativo, influenzando la gestione dei fallimenti e dei successi. Nel Capitolo IV, "Il viaggio nei meandri del pensiero creativo", vengono analizzate in profondità le caratteristiche del pensiero creativo, con particolare attenzione all’intelligenza fluida e alle sue connessioni con ansia e autostima. Le dinamiche tra ansia, autostima e pensiero creativo vengono esplorate attraverso un'analisi delle correlazioni psicologiche che emergono durante l’attività creativa, suggerendo che una corretta gestione dell’ansia e un buon livello di autostima possano favorire l’emergere del pensiero creativo. Il capitolo termina con un approfondimento sulla gestione delle emozioni, sottolineando l'importanza di un ambiente favorevole che stimoli l’espressione creativa e aiuti a ridurre l’ansia. Le conclusioni dello studio evidenziano che la creatività è un concetto complesso e multidimensionale, il cui significato è ancora oggetto di dibattito tra psicologi e studiosi. Sebbene il termine venga spesso ridotto a stereotipi e mode, è fondamentale riconoscere le sue potenzialità nei bambini e come i sistemi educativi possano facilitare la sua espressione. La creatività, infatti, non è solo un atto individuale, ma un processo che si sviluppa attraverso interazioni sociali ed educative. La comprensione del legame tra emozioni, razionalità e creatività è essenziale per costruire ambienti educativi che incoraggino l’espressione autentica delle potenzialità dei bambini. In particolare, l’influenza delle emozioni nel processo creativo è stata evidenziata dalle neuroscienze, che suggeriscono come emozioni e razionalità lavorino insieme nel determinare le scelte creative. Lo studio ha anche messo in evidenza l’importanza di un approccio educativo che si adatti alle caratteristiche individuali dei bambini, favorendo metodi didattici flessibili e contestualizzati. È emerso che, sebbene l'ansia possa risultare un ostacolo per la creatività, essa può anche stimolare la ricerca di soluzioni originali, soprattutto quando accompagnata da un buon livello di autostima. Tuttavia, un basso livello di autostima può impedire l’espressione creativa, in quanto alimenta la paura del fallimento e il timore di non essere all’altezza. La ricerca suggerisce che i bambini con maggiore originalità tendano ad avere livelli più bassi di autostima, creando una dicotomia tra il desiderio di appartenere e la necessità di essere unici. In conclusione, la creatività, l’autostima e l’ansia sono tre dimensioni interconnesse che, se ben bilanciate, possono portare a un arricchimento personale e professionale. L’approccio educativo dovrebbe mirare a supportare i bambini nell’espressione della loro creatività, senza patologizzare l’ansia, ma affrontandola come un elemento naturale del processo di crescita. La sfida principale consiste nel creare un ambiente che permetta di riconoscere e gestire le dinamiche tra questi fattori, favorendo la realizzazione di sé e l’espressione autentica del potenziale creativo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/218759
URN:NBN:IT:UNICAS-218759