La tesi propone una riflessione sull’abitare a São Paulo del Brasile durante la seconda metà del Novecento. Il campo d’indagine viene limitato al tema della casa unifamiliare affrontato da architetti meno noti a livello internazionale. Questa scelta viene condotta per indagare un tipo di società frutto di un mix etnico fortissimo e che negli anni della dittatura militare subisce un grande sviluppo collettivo. Durante quegli anni, inoltre, qualunque mezzo di espressione – specialmente in campo artistico – viene abolito e l’architettura, materia a cavallo tra l’arte e la scienza, diventa una custode di un messaggio fortissimo per la costruzione sociale dell’epoca. Per questo vengono studiati degli strumenti di lettura per l’interpretazione dei casi studio presi ad analisi. La struttura del testo è suddivisa in cinque parti, le prime due di inquadramento geografico e storico la terza di presentazione dei casi studio e la quarta e la quinta di interpretazione e sintesi. Il primo capitolo si occupa dell’inquadramento della città di São Paulo in Brasile. La metropoli viene localizzata spazialmente e definite le sue caratteristiche orografiche e climatiche. A seguire viene affrontato il tema della crescita urbana e di come, durante gli anni, la pianificazione urbana non sia stata in grado di sopportare il carico di una popolazione in forte crescita e di una domanda di sviluppo non solo residenziale ma anche delle infrastrutture della città. Proprio il tema della molteplicità culturale viene approfondita del paragrafo 1.3, nel quale viene analizzata la collettività che abita São Paulo e la provenienza delle radici di questa grandissima varietà socio-culturale. A conclusione del primo capitolo viene proposto un approfondimento sulla Scuola paulista e come il progetto di architettura diventa mezzo di trasmissione di un messaggio politico e sociale in opposizione alla dittatura militare. Nel capitolo due la proposta è quella di approfondire il tema dell’abitare a partire dalla colonizzazione del Brasile. Dapprima viene approfondito il tema della fazenda e di come la matrice abitativa viene coniugata con l’attività agricola intensiva del caffè e della canna da zucchero. Con gli ampliamenti urbani la campagna inizia a spopolarsi e le grandi masse si riversano nella città in rapida evoluzione per cercare nuove e migliori possibilità. La città inizia e vedere la costruzione di nuove case unifamiliari che, volte a rappresentare l’importanza della famiglia che le abita, riprendono gli apparati decorativi francesi liberty e dell’art nouveau. A partire dagli anni Quaranta, assieme alla costruzione delle unità abitative singole, vengono proposti i primi modelli di grattacielo e di sviluppo residenziale verticale della città. I nuovi modelli di quartiere giardino, presentati nel paragrafo riguardante gli ampliamenti urbani, sono le nuove aree dove le case unifamiliari trovano posto. Gli esempi presi ad analisi vengono proposti da architetti che condividevano il messaggio di Vilanova Artigas, promosso nella Faculdade de Arquitetura e Urbanismo della Universidade de São Paulo (FAU USP); per questo viene dedicato un paragrafo proprio alla connessione tra la casa e l’urbano. L’idea dell’architettura paulista viene espressa come un desiderio di costruzione di una forte collettività che ritrova i propri valori nell’aggregazione sociale, nell’integrazione e nell’apprendimento. Dopo la premessa geografica, storica e architettonica vengono presentate le nove case. L’introduzione al capitolo spiega quali siano stati i criteri di scelta dei casi studio e i punti in comune che fanno di questa selezione il fulcro dello studio. Per ognuna delle case prese ad analisi viene proposta un’interpretazione volumetrica e spaziale interna dell’architettura oltre ad un inquadramento più generale circa il quartiere e la conformazione orografica del lotto. Una selezione di immagini significative – alcune storiche reperite in archivio, altre invece più attuali – sia dell’esterno che degli interni e il ridisegno di pianta e sezione permesso grazie alla ricerca archivistica accompagnano la descrizione delle architetture. Questo capitolo chiude la parte oggettiva della ricerca disponendo i presupposti per la lettura interpretativa che avviene nelle parti a seguire. Con “La grammatica architettonica” vengono proposti degli strumenti utili alla lettura delle case e che diventano poi il metodo più generale per l’interpretazione di tutte gli esempi che presentano gli stessi presupposti – geografici sociali e storici – dei nove in analisi. Lo smontaggio è il processo utilizzato per l’analisi di queste abitazioni che vengono scomposte in parti affinché ognuna di queste possa essere approfondita separatamente rispetto all’insieme. Lo studio viene poi proposto infatti come la separazione dei caratteri della casa e rappresentati poi su un foglio da lucido. La sovrapposizione di tutti i lucidi torna a rappresentare la composizione – a ritroso – dell’architettura nella sua interezza. Il disegno che viene proposto come base della lettura è la sezione prospettica; nel paragrafo 4.2 vengono spiegati quali sono le ragioni per le quali viene scelto tale metodo rappresentativo e come viene poi applicato ad ogni singolo caso studio. La sezione corre longitudinalmente rispetto alla casa per mettere in comunicazione la strada e il giardino sul fondo in un percorso all’interno dell’abitazione che affronta gli ambienti salienti di ciascuna di queste architetture. L’attacco al suolo, lo spazio cavo, la luce, l’elemento verde e la struttura sono gli elementi che vengono indagati all’interno di ciascun paragrafo corrispondente e dei quali viene proposta una lettura propria di ciascuna casa. Nelle conclusioni finali, ripercorrendo i punti salienti della tesi, viene interpretata l’architettura del periodo preso ad analisi come “onesta”. Lo studio delle abitazioni viene comparato con il contesto residenziale odierno e come l’architettura di oggi possa trarne un insegnamento dall’architettura brasiliana del passato. La ricerca viene lasciata in aperto chiedendosi quale possa essere una possibile fusione tra la casa oggi, sintesi della globalizzazione e del mondo digitale, e quella più autentica e onesta degli anni della dittatura.

La casa a São Paulo tra artificio e natura - Strumeni di lettura della casa unifamiliare nella seconda metà del Novecento

PEDRAZZINI, THOMAS
2025

Abstract

La tesi propone una riflessione sull’abitare a São Paulo del Brasile durante la seconda metà del Novecento. Il campo d’indagine viene limitato al tema della casa unifamiliare affrontato da architetti meno noti a livello internazionale. Questa scelta viene condotta per indagare un tipo di società frutto di un mix etnico fortissimo e che negli anni della dittatura militare subisce un grande sviluppo collettivo. Durante quegli anni, inoltre, qualunque mezzo di espressione – specialmente in campo artistico – viene abolito e l’architettura, materia a cavallo tra l’arte e la scienza, diventa una custode di un messaggio fortissimo per la costruzione sociale dell’epoca. Per questo vengono studiati degli strumenti di lettura per l’interpretazione dei casi studio presi ad analisi. La struttura del testo è suddivisa in cinque parti, le prime due di inquadramento geografico e storico la terza di presentazione dei casi studio e la quarta e la quinta di interpretazione e sintesi. Il primo capitolo si occupa dell’inquadramento della città di São Paulo in Brasile. La metropoli viene localizzata spazialmente e definite le sue caratteristiche orografiche e climatiche. A seguire viene affrontato il tema della crescita urbana e di come, durante gli anni, la pianificazione urbana non sia stata in grado di sopportare il carico di una popolazione in forte crescita e di una domanda di sviluppo non solo residenziale ma anche delle infrastrutture della città. Proprio il tema della molteplicità culturale viene approfondita del paragrafo 1.3, nel quale viene analizzata la collettività che abita São Paulo e la provenienza delle radici di questa grandissima varietà socio-culturale. A conclusione del primo capitolo viene proposto un approfondimento sulla Scuola paulista e come il progetto di architettura diventa mezzo di trasmissione di un messaggio politico e sociale in opposizione alla dittatura militare. Nel capitolo due la proposta è quella di approfondire il tema dell’abitare a partire dalla colonizzazione del Brasile. Dapprima viene approfondito il tema della fazenda e di come la matrice abitativa viene coniugata con l’attività agricola intensiva del caffè e della canna da zucchero. Con gli ampliamenti urbani la campagna inizia a spopolarsi e le grandi masse si riversano nella città in rapida evoluzione per cercare nuove e migliori possibilità. La città inizia e vedere la costruzione di nuove case unifamiliari che, volte a rappresentare l’importanza della famiglia che le abita, riprendono gli apparati decorativi francesi liberty e dell’art nouveau. A partire dagli anni Quaranta, assieme alla costruzione delle unità abitative singole, vengono proposti i primi modelli di grattacielo e di sviluppo residenziale verticale della città. I nuovi modelli di quartiere giardino, presentati nel paragrafo riguardante gli ampliamenti urbani, sono le nuove aree dove le case unifamiliari trovano posto. Gli esempi presi ad analisi vengono proposti da architetti che condividevano il messaggio di Vilanova Artigas, promosso nella Faculdade de Arquitetura e Urbanismo della Universidade de São Paulo (FAU USP); per questo viene dedicato un paragrafo proprio alla connessione tra la casa e l’urbano. L’idea dell’architettura paulista viene espressa come un desiderio di costruzione di una forte collettività che ritrova i propri valori nell’aggregazione sociale, nell’integrazione e nell’apprendimento. Dopo la premessa geografica, storica e architettonica vengono presentate le nove case. L’introduzione al capitolo spiega quali siano stati i criteri di scelta dei casi studio e i punti in comune che fanno di questa selezione il fulcro dello studio. Per ognuna delle case prese ad analisi viene proposta un’interpretazione volumetrica e spaziale interna dell’architettura oltre ad un inquadramento più generale circa il quartiere e la conformazione orografica del lotto. Una selezione di immagini significative – alcune storiche reperite in archivio, altre invece più attuali – sia dell’esterno che degli interni e il ridisegno di pianta e sezione permesso grazie alla ricerca archivistica accompagnano la descrizione delle architetture. Questo capitolo chiude la parte oggettiva della ricerca disponendo i presupposti per la lettura interpretativa che avviene nelle parti a seguire. Con “La grammatica architettonica” vengono proposti degli strumenti utili alla lettura delle case e che diventano poi il metodo più generale per l’interpretazione di tutte gli esempi che presentano gli stessi presupposti – geografici sociali e storici – dei nove in analisi. Lo smontaggio è il processo utilizzato per l’analisi di queste abitazioni che vengono scomposte in parti affinché ognuna di queste possa essere approfondita separatamente rispetto all’insieme. Lo studio viene poi proposto infatti come la separazione dei caratteri della casa e rappresentati poi su un foglio da lucido. La sovrapposizione di tutti i lucidi torna a rappresentare la composizione – a ritroso – dell’architettura nella sua interezza. Il disegno che viene proposto come base della lettura è la sezione prospettica; nel paragrafo 4.2 vengono spiegati quali sono le ragioni per le quali viene scelto tale metodo rappresentativo e come viene poi applicato ad ogni singolo caso studio. La sezione corre longitudinalmente rispetto alla casa per mettere in comunicazione la strada e il giardino sul fondo in un percorso all’interno dell’abitazione che affronta gli ambienti salienti di ciascuna di queste architetture. L’attacco al suolo, lo spazio cavo, la luce, l’elemento verde e la struttura sono gli elementi che vengono indagati all’interno di ciascun paragrafo corrispondente e dei quali viene proposta una lettura propria di ciascuna casa. Nelle conclusioni finali, ripercorrendo i punti salienti della tesi, viene interpretata l’architettura del periodo preso ad analisi come “onesta”. Lo studio delle abitazioni viene comparato con il contesto residenziale odierno e come l’architettura di oggi possa trarne un insegnamento dall’architettura brasiliana del passato. La ricerca viene lasciata in aperto chiedendosi quale possa essere una possibile fusione tra la casa oggi, sintesi della globalizzazione e del mondo digitale, e quella più autentica e onesta degli anni della dittatura.
21-lug-2025
Italiano
CRICONIA, Alessandra
NENCINI, Dina
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
430
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/219068
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-219068