Il primo obiettivo della ricerca è tracciare una storia critica del rapporto tra il pensiero filosofico e l’ecologia, intesa come disciplina scientifica e come problema, mettendone in evidenza i principali snodi concettuali. In particolare, il lavoro identifica due modelli fondamentali del pensiero ecologico. Il primo modello si basa sulla riflessione della new ecology americana, fortemente influenzata dalla cibernetica, che ha sviluppato un paradigma fisicalista e sistemico dell’ambiente: quello dell’ecosistema. Da questo approccio quantitativo e calcolatorio derivano diverse correnti, come l’idea di un ecosistema-mondo (la teoria di Gaia di Lovelock) e l’analisi economica dei flussi e delle risorse ambientali (la bioeconomia di Georgescu-Roegen, Daly, Costanza e Rifkin). Il secondo modello è definito come una filosofia morale applicata all’ecologia e si articola attraverso due casi emblematici, entrambi con ambizioni ontologiche: la deep ecology di Næss e la biologia filosofica di Jonas. Questi due paradigmi, seppur distinti, condividono una problematica comune: la mancata determinazione significativa del concetto di ambiente. Da un lato, l’ambiente viene ridotto a un insieme dinamico di relazioni; dall’altro, viene trasformato in un referente morale astratto, coincidente con il concetto di pianeta o natura. In risposta a tali limiti, la ricerca propone un approccio alternativo fondato sulla tradizione filosofica tedesca, analizzando l’introduzione e lo sviluppo del concetto di Umwelt all’interno della filosofia trascendentale, dapprima in Jakob von Uexküll e successivamente nella fenomenologia di Husserl. Questo percorso permette di proporre una nuova definizione di ambiente e di rapporto ecologico, basata su una prospettiva originale che verrà qualificata come ecologia trascendentale. La seconda parte della ricerca affronta un’indagine speculare nell’ambito giuridico, attraverso l’analisi dei principali strumenti e principi del diritto ambientale, come il polluter pays, la prevenzione, il principio di precauzione, il diritto umano all’ambiente e le teorie sui rights of nature e sulla rappresentanza o rappresentazione del naturale. Viene evidenziato come tali dispositivi siano ancorati ai paradigmi del pensiero ecosistemico e del pensiero etico-ontologico. Verrà inoltre mostrato come, anche in questo ambito del sapere, si riscontri una mancata tematizzazione del concetto di ambiente, che non viene tradotto autenticamente nel pensiero giuridico, ma semplicemente traslato da altre discipline e altre forme di pensiero. A questo stadio dell’analisi, la ricerca propone un percorso inedito attraverso l’analisi delle contemporanee climate change litigations. I contenziosi climatici vengono reinterpretati alla luce dei concetti elaborati nell’ecologia trascendentale, mostrando il loro potenziale performativo e il loro contributo per una comprensione dell’ambiente all’interno del diritto. In ciò sarà decisiva la nozione di giurisprudenza ricavata da Gilles Deleuze nei suoi due portati principali: la positività del sociale e l’artificio giuridico.
Ecologia trascendentale e prassi della giurisprudenza
GENTILI, ANDREA
2025
Abstract
Il primo obiettivo della ricerca è tracciare una storia critica del rapporto tra il pensiero filosofico e l’ecologia, intesa come disciplina scientifica e come problema, mettendone in evidenza i principali snodi concettuali. In particolare, il lavoro identifica due modelli fondamentali del pensiero ecologico. Il primo modello si basa sulla riflessione della new ecology americana, fortemente influenzata dalla cibernetica, che ha sviluppato un paradigma fisicalista e sistemico dell’ambiente: quello dell’ecosistema. Da questo approccio quantitativo e calcolatorio derivano diverse correnti, come l’idea di un ecosistema-mondo (la teoria di Gaia di Lovelock) e l’analisi economica dei flussi e delle risorse ambientali (la bioeconomia di Georgescu-Roegen, Daly, Costanza e Rifkin). Il secondo modello è definito come una filosofia morale applicata all’ecologia e si articola attraverso due casi emblematici, entrambi con ambizioni ontologiche: la deep ecology di Næss e la biologia filosofica di Jonas. Questi due paradigmi, seppur distinti, condividono una problematica comune: la mancata determinazione significativa del concetto di ambiente. Da un lato, l’ambiente viene ridotto a un insieme dinamico di relazioni; dall’altro, viene trasformato in un referente morale astratto, coincidente con il concetto di pianeta o natura. In risposta a tali limiti, la ricerca propone un approccio alternativo fondato sulla tradizione filosofica tedesca, analizzando l’introduzione e lo sviluppo del concetto di Umwelt all’interno della filosofia trascendentale, dapprima in Jakob von Uexküll e successivamente nella fenomenologia di Husserl. Questo percorso permette di proporre una nuova definizione di ambiente e di rapporto ecologico, basata su una prospettiva originale che verrà qualificata come ecologia trascendentale. La seconda parte della ricerca affronta un’indagine speculare nell’ambito giuridico, attraverso l’analisi dei principali strumenti e principi del diritto ambientale, come il polluter pays, la prevenzione, il principio di precauzione, il diritto umano all’ambiente e le teorie sui rights of nature e sulla rappresentanza o rappresentazione del naturale. Viene evidenziato come tali dispositivi siano ancorati ai paradigmi del pensiero ecosistemico e del pensiero etico-ontologico. Verrà inoltre mostrato come, anche in questo ambito del sapere, si riscontri una mancata tematizzazione del concetto di ambiente, che non viene tradotto autenticamente nel pensiero giuridico, ma semplicemente traslato da altre discipline e altre forme di pensiero. A questo stadio dell’analisi, la ricerca propone un percorso inedito attraverso l’analisi delle contemporanee climate change litigations. I contenziosi climatici vengono reinterpretati alla luce dei concetti elaborati nell’ecologia trascendentale, mostrando il loro potenziale performativo e il loro contributo per una comprensione dell’ambiente all’interno del diritto. In ciò sarà decisiva la nozione di giurisprudenza ricavata da Gilles Deleuze nei suoi due portati principali: la positività del sociale e l’artificio giuridico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/220252
URN:NBN:IT:UNIPD-220252