Nella percezione visiva delle forme, la grandezza ਠun requisito basilare per la discriminazione, la categorizzazione e l'ordinamento. La percezione della grandezza ਠun processo fondamentale nella visione, poichà© per poterci muovere nell'ambiente in cui siamo immersi e anche per decodificarlo staticamente abbiamo la necessità di conoscere istante per istante la grandezza degli spazi e degli oggetti in essi contenuti. Per questi motivi, si giustifica un interesse rivolto puramente al problema dell'entità del medio percepito fra due oggetti di medesima forma e di grandezza diversa, se si ricerca un modello di previsione per la crescita delle forme in grandezza vissuta come naturale sul piano fenomenico. Con diversi metodi della psicofisica sono state studiate le stime soggettive di bisezione di grandezza secondo un paradigma di categorizzazione per somiglianza, attraverso prove sperimentali condotte su oggetti pittorici e reali. I risultati indicano con persistenza il predominio della dimensione lineare sulla grandezza media, piuttosto che rimandare alla quantità media fra le aree o fra i volumi, reali o fenomenici, degli oggetti di riferimento. Al variare di forma (unidimesionale, circolare, quadrangolare) e natura (pittorica o reale) dello stimolo, e indipendentemente dal metodo d'indagine, il valore medio percepito di una grandezza resta confinato intorno alla media aritmeticogeometrica della dimensione lineare.
La percezione della grandezza media.
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2008
Abstract
Nella percezione visiva delle forme, la grandezza ਠun requisito basilare per la discriminazione, la categorizzazione e l'ordinamento. La percezione della grandezza ਠun processo fondamentale nella visione, poichà© per poterci muovere nell'ambiente in cui siamo immersi e anche per decodificarlo staticamente abbiamo la necessità di conoscere istante per istante la grandezza degli spazi e degli oggetti in essi contenuti. Per questi motivi, si giustifica un interesse rivolto puramente al problema dell'entità del medio percepito fra due oggetti di medesima forma e di grandezza diversa, se si ricerca un modello di previsione per la crescita delle forme in grandezza vissuta come naturale sul piano fenomenico. Con diversi metodi della psicofisica sono state studiate le stime soggettive di bisezione di grandezza secondo un paradigma di categorizzazione per somiglianza, attraverso prove sperimentali condotte su oggetti pittorici e reali. I risultati indicano con persistenza il predominio della dimensione lineare sulla grandezza media, piuttosto che rimandare alla quantità media fra le aree o fra i volumi, reali o fenomenici, degli oggetti di riferimento. Al variare di forma (unidimesionale, circolare, quadrangolare) e natura (pittorica o reale) dello stimolo, e indipendentemente dal metodo d'indagine, il valore medio percepito di una grandezza resta confinato intorno alla media aritmeticogeometrica della dimensione lineare.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/232320
			
		
	
	
	
			      	URN:NBN:IT:UNITS-232320