La ricerca, nata in un'ottica di prevenzione del disagio psicologico nelle famiglie dove sia stata diagnosticata una malformazione congenita patologica, ha voluto verificare la possibilità  di evidenziare, nel periodo prenatale e nei primi mesi di vita del bambino, dei fattori di rischio, sui quali intervenire mediante un sostegno psicologico, per prevenire il consolidarsi di importanti psicopatologie, quali la depressione postpartum nella madre, e problemi dello sviluppo del bambino. Ci si aspettava di trovare nelle famiglie con anomalia fetale delle rappresentazioni mentali di sà© e del bambino strutturate difensivamente, non integrate, disinvestite, ambivalenti; mentre dopo la nascita del bambino si immaginava di incontrare delle difficoltà  nelle interazioni familiari, delle alleanze disfunzionali con comportamenti intrusivi o distanzianti. 14 coppie genitoriali hanno costituito il campione della ricerca: 7 con una diagnosi di malformazione fetale e 7 senza tale diagnosi. Per verificare le ipotesi sono state effettuate una valutazione prenatale tra la 30^ e la 32^ settimana di gestazione e delle valutazioni postnatali entro i primi 4 giorni di vita del neonato, ad 1, 3 e 6 mesi dopo la nascita. I risultati della ricerca evidenziano come la diagnosi di malformazione fetale non sembra influenzare in maniera significativa le rappresentazioni mentali della madre e del padre e la relazione madre †" bambino che tuttavia puಠdiventare problematica se associata ad altri fattori di rischio (in particolare la difficoltà  di relazione della madre con il partner e con la famiglia di origine).

Qualità  della relazione mamma - bambino nel caso di malformazioni toraco - addominali diagnosticate in utero

-
2011

Abstract

La ricerca, nata in un'ottica di prevenzione del disagio psicologico nelle famiglie dove sia stata diagnosticata una malformazione congenita patologica, ha voluto verificare la possibilità  di evidenziare, nel periodo prenatale e nei primi mesi di vita del bambino, dei fattori di rischio, sui quali intervenire mediante un sostegno psicologico, per prevenire il consolidarsi di importanti psicopatologie, quali la depressione postpartum nella madre, e problemi dello sviluppo del bambino. Ci si aspettava di trovare nelle famiglie con anomalia fetale delle rappresentazioni mentali di sà© e del bambino strutturate difensivamente, non integrate, disinvestite, ambivalenti; mentre dopo la nascita del bambino si immaginava di incontrare delle difficoltà  nelle interazioni familiari, delle alleanze disfunzionali con comportamenti intrusivi o distanzianti. 14 coppie genitoriali hanno costituito il campione della ricerca: 7 con una diagnosi di malformazione fetale e 7 senza tale diagnosi. Per verificare le ipotesi sono state effettuate una valutazione prenatale tra la 30^ e la 32^ settimana di gestazione e delle valutazioni postnatali entro i primi 4 giorni di vita del neonato, ad 1, 3 e 6 mesi dopo la nascita. I risultati della ricerca evidenziano come la diagnosi di malformazione fetale non sembra influenzare in maniera significativa le rappresentazioni mentali della madre e del padre e la relazione madre †" bambino che tuttavia puಠdiventare problematica se associata ad altri fattori di rischio (in particolare la difficoltà  di relazione della madre con il partner e con la famiglia di origine).
2011
it
MED.MAT.INFANT.PED.SVIL.EDUCAZ.PERINAT
relazione madre-bambino malformazioni fetali
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/232349
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-232349