LA FUNZIONE INTERNAZIONALE DELLࢠINDUSTRIA DEL TRASPORTO SU GOMMA IN FRIULI VENEZIA GIULIA E IN VENETO Lࢠincremento della varietàƒÂ e della domanda nel mercato, lࢠavvento delle nuove tecnologie, la globalizzazione dei mercati e la conseguente complessitàƒÂ portata dalla concorrenza amplificata hanno indotto lࢠindustria del trasporto stradale ad unࢠevoluzione. Per restare nel mercato lࢠautotrasportatore oggi offre servizi ulteriori e diversificati: logistica, depositi, personalizzazioni e informazioni sulle condizioni della merce in viaggio. In questo studio sono stati intervistati i titolari di imprese dellࢠautotrasporto. Il primo elemento che comunemente hanno narrato àƒ¨ che la loro attivitàƒÂ àƒ¨ cresciuta in parallelo alle imprese dei clienti, e che le competenze sul piano commerciale internazionale sono cresciute affiancando come fornitori i clienti stessi nelle esportazioni. Pertanto la mutata dimensione aziendale ha fatto sàƒ¬ che ora siano divenuti anche proprietari di imprese allࢠestero, e proprio in quelle nazioni che un tempo frequentavano come ditte individuali per destinare i prodotti oppure i semilavorati del nord est. Queste filiali straniere, sorte con uno o due veicoli e un piazzale o poco piàƒ¹, nel tempo si sono ingrandite e in alcuni casi sono stati aggiunti uffici con competenze di terziario avanzato. La logica di sviluppo della media impresa di trasporto su gomma di Veneto e Friuli sta ancora nellࢠespansione geografica della propria azienda: mantenere la sede in Italia e avviare piccole o medie attivitàƒÂ allࢠestero e prevalentemente nei Paesi dellࢠEst Europa per mantenere in funzione lࢠoriginaria attivitàƒÂ di autotrasporto. Fino ad oggi lࢠinvestimento in attivitàƒÂ delocalizzate in Polonia o in Slovacchia o in Repubblica Ceca o in Romania ha mostrato di essere una strategia premiante, ma ora comincia il confronto con la concorrenza che si àƒ¨ costituita làƒ¬, autoctona, e che non ha commistione con le ditte italiane. àƒ una concorrenza impari perchàƒ© lࢠimprenditore italiano non ha la possibilitàƒÂ di vincere il confronto economico sul piano dei tempi di consegna e dei costi degli autisti e delle manutenzioni. Inoltre la ditta di autotrasporto italiana, e di derivazione italiana, àƒ¨ soggetta a molti controlli, ai costi della fiscalitàƒÂ italiana, e risponde a gravose responsabilitàƒÂ per tutta la normativa sulla sicurezza. Si tratta di garantire lࢠambiente, la salute dei lavoratori, la sicurezza sulla strada. Questo accresce i ࢠcosti invisibiliࢠdi produzione dellࢠindustria del trasporto, quelli che il cliente finale non àƒ¨ in grado di accettare. Lࢠimprenditore italiano di autotrasporto si confronta con ditte straniere che nel loro Paese dࢠorigine non vengono sottoposte altrettanto rigidamente alle regole comunitarie. Ma le ditte italiane che hanno giàƒÂ fatto i conti con la variabile della sostenibilitàƒÂ hanno capito che possono battere la concorrenza proprio su questo punto. Solo con una grande specializzazione e pubblicitàƒÂ etica di rispetto ambientale possono battere la concorrenza sleale. Si tratta di aver messo anche nella pratica le formule di servizio e rispetto per beni come lࢠaria e la salute delle persone, accanto a servizi esclusivi al cliente per garantire la qualitàƒÂ e lࢠorigine dei prodotti. Un gioco al rialzo anzichàƒ© al ribasso, che riduce la porzione di mercato a cui puàƒ² riferirsi. Forse il cambiamento di mentalitàƒÂ fra gli operatori dellࢠautotrasporto porteràƒÂ al cambiamento di tipo ecologico anche delle industrie. Chi tra gli intervistati ha dichiarato di avere una mission ambientale appare convinto e sta usando lࢠesperienza ambientalista come vessillo aziendale. Seguendo questa logica non àƒ¨ possibile parlare di trasporto stradale senza considerare i servizi della ferrovia per il trasporto combinato, cioàƒ¨ la riduzione delle percorrenze su strada. E non àƒ¨ possibile escludere lࢠanalisi delle condizioni di vetustàƒÂ delle infrastrutture che obbliga ad aumentare la manutenzione dei mezzi stradali. Oppure non àƒ¨ possibile parlare di trasporto stradale se non si considera la possibilitàƒÂ di eliminare i colli di bottiglia presenti nei nodi di grande traffico. E, ancora, non àƒ¨ possibile calcolare il costo di un trasporto se non si conosce la dotazione di retroportualitàƒÂ e lࢠammontare del traffico delle merci nei porti e negli interporti (tempi di deconsolidamento, trasbordo). Da queste considerazioni àƒ¨ partita lࢠidea di dare il via al lavoro con un censimento delle strutture di cui si serve lࢠindustria dellࢠautotrasporto (ciàƒ² che va a costituire la grande fetta dei costi di sostenibilitàƒÂ infrastrutturale ed ambientale). La prima parte del lavoro si avvia con un quadro descrittivo degli ambiti di cui si occupa oggi il trasporto: peculiaritàƒÂ di settore, tecnologie logistiche, prospettive intermodali. In questo modo si puàƒ² comprendere la dimensione industriale del trasporto di merci su strada, i suoi costi e la sua redditivitàƒÂ . Segue un resoconto sulla strategia di espansione geografica, lࢠinternazionalizzazione delle ditte veneto giuliane di autotrasporto, e le caratteristiche socio economiche dellࢠarea geografica di origine. Vi àƒ¨ poi la mappa dei distretti produttivi, che sono il terreno economico a cui lࢠautotrasporto sta offrendo i suoi servizi. La seconda parte del volume àƒ¨ dedicata alla ricerca. Si tratta del resoconto delle interviste raccolte tra gli imprenditori del settore Ateco 60.24, trasporti terrestri in conto terzi. I tre ambiti previsti dallࢠindagine sono: gli investimenti allࢠestero, le aree O/D delle tratte di trasporto e relative tipologie merceologiche trattate, le strategie dellࢠimprenditore per contrastare la crisi. Dopo la debita elencazione dei passaggi del percorso di studio (dal disegno, alle interrogazioni alle banche dati, allࢠindividuazione dei criteri di campionamento, alle revisioni di fattibilitàƒÂ ) il testo prosegue con lࢠanalisi correlata delle risposte ottenute. Ed proprio correlando i dati che si àƒ¨ potuto rilevare che il trasporto stradale su gomma sta attraversando una fase di cambiamento importante. Lࢠautotrasportatore, come annunciato in premessa, sta diventando uno spedizioniere e un operatore di logistica che valuta lࢠuso di altre modalitàƒÂ di trasporto. Lࢠindustria dellࢠautotrasporto oggi ha un imprenditore che non concentra i valori di produzione sul ࢠviaggioࢠ, ma sul servizio: valorizzazione del prodotto, garanzia della qualitàƒÂ e cura del cliente attraverso servizi molto personalizzati. Egli, quando decide di investire allࢠestero, apre lࢠazienda con quote di maggioranza e portando nella struttura la cultura e le conoscenze costruite nella sede originaria. Chi non ha scelto questa strategia e ha solo delocalizzato, pur avendo conseguito importanti risultati in passato, sta accusando perdite che mettono a rischio la vita dellࢠazienda. Il mantenimento in essere dellࢠimpresa dipende anche da quanto velocemente lࢠimprenditore riesce a riorganizzare, a mutare aree geografiche di trasporto o settori merceologici di riferimento. Lࢠimprenditore che ha annusato in tempo utile la crisi e ha deciso di penetrare nuove aree con settori di produzione prima poco trattati àƒ¨ rimasto in corsa, ha incrementato il fatturato e sta facendo nuovi investimenti. Lࢠest europeo àƒ¨ lࢠarea IDE privilegiata dagli operatori nordestini dellࢠautotrasporto. Il territorio àƒ¨ descritto con molto ottimismo dagli imprenditori per i seguenti motivi: servizio offerto, buona qualitàƒÂ delle strade, velocitàƒÂ di percorrenza e per le opportunitàƒÂ che potràƒÂ offrire in futuro. Durante lࢠintervista non sono mancate le comunicazioni rivendicative.
La funzione internazionale dell'industria del trasporto su gomma del Friuli Venezia Giulia e del Veneto
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2009
Abstract
LA FUNZIONE INTERNAZIONALE DELLࢠINDUSTRIA DEL TRASPORTO SU GOMMA IN FRIULI VENEZIA GIULIA E IN VENETO Lࢠincremento della varietàƒÂ e della domanda nel mercato, lࢠavvento delle nuove tecnologie, la globalizzazione dei mercati e la conseguente complessitàƒÂ portata dalla concorrenza amplificata hanno indotto lࢠindustria del trasporto stradale ad unࢠevoluzione. Per restare nel mercato lࢠautotrasportatore oggi offre servizi ulteriori e diversificati: logistica, depositi, personalizzazioni e informazioni sulle condizioni della merce in viaggio. In questo studio sono stati intervistati i titolari di imprese dellࢠautotrasporto. Il primo elemento che comunemente hanno narrato àƒ¨ che la loro attivitàƒÂ àƒ¨ cresciuta in parallelo alle imprese dei clienti, e che le competenze sul piano commerciale internazionale sono cresciute affiancando come fornitori i clienti stessi nelle esportazioni. Pertanto la mutata dimensione aziendale ha fatto sàƒ¬ che ora siano divenuti anche proprietari di imprese allࢠestero, e proprio in quelle nazioni che un tempo frequentavano come ditte individuali per destinare i prodotti oppure i semilavorati del nord est. Queste filiali straniere, sorte con uno o due veicoli e un piazzale o poco piàƒ¹, nel tempo si sono ingrandite e in alcuni casi sono stati aggiunti uffici con competenze di terziario avanzato. La logica di sviluppo della media impresa di trasporto su gomma di Veneto e Friuli sta ancora nellࢠespansione geografica della propria azienda: mantenere la sede in Italia e avviare piccole o medie attivitàƒÂ allࢠestero e prevalentemente nei Paesi dellࢠEst Europa per mantenere in funzione lࢠoriginaria attivitàƒÂ di autotrasporto. Fino ad oggi lࢠinvestimento in attivitàƒÂ delocalizzate in Polonia o in Slovacchia o in Repubblica Ceca o in Romania ha mostrato di essere una strategia premiante, ma ora comincia il confronto con la concorrenza che si àƒ¨ costituita làƒ¬, autoctona, e che non ha commistione con le ditte italiane. àƒ una concorrenza impari perchàƒ© lࢠimprenditore italiano non ha la possibilitàƒÂ di vincere il confronto economico sul piano dei tempi di consegna e dei costi degli autisti e delle manutenzioni. Inoltre la ditta di autotrasporto italiana, e di derivazione italiana, àƒ¨ soggetta a molti controlli, ai costi della fiscalitàƒÂ italiana, e risponde a gravose responsabilitàƒÂ per tutta la normativa sulla sicurezza. Si tratta di garantire lࢠambiente, la salute dei lavoratori, la sicurezza sulla strada. Questo accresce i ࢠcosti invisibiliࢠdi produzione dellࢠindustria del trasporto, quelli che il cliente finale non àƒ¨ in grado di accettare. Lࢠimprenditore italiano di autotrasporto si confronta con ditte straniere che nel loro Paese dࢠorigine non vengono sottoposte altrettanto rigidamente alle regole comunitarie. Ma le ditte italiane che hanno giàƒÂ fatto i conti con la variabile della sostenibilitàƒÂ hanno capito che possono battere la concorrenza proprio su questo punto. Solo con una grande specializzazione e pubblicitàƒÂ etica di rispetto ambientale possono battere la concorrenza sleale. Si tratta di aver messo anche nella pratica le formule di servizio e rispetto per beni come lࢠaria e la salute delle persone, accanto a servizi esclusivi al cliente per garantire la qualitàƒÂ e lࢠorigine dei prodotti. Un gioco al rialzo anzichàƒ© al ribasso, che riduce la porzione di mercato a cui puàƒ² riferirsi. Forse il cambiamento di mentalitàƒÂ fra gli operatori dellࢠautotrasporto porteràƒÂ al cambiamento di tipo ecologico anche delle industrie. Chi tra gli intervistati ha dichiarato di avere una mission ambientale appare convinto e sta usando lࢠesperienza ambientalista come vessillo aziendale. Seguendo questa logica non àƒ¨ possibile parlare di trasporto stradale senza considerare i servizi della ferrovia per il trasporto combinato, cioàƒ¨ la riduzione delle percorrenze su strada. E non àƒ¨ possibile escludere lࢠanalisi delle condizioni di vetustàƒÂ delle infrastrutture che obbliga ad aumentare la manutenzione dei mezzi stradali. Oppure non àƒ¨ possibile parlare di trasporto stradale se non si considera la possibilitàƒÂ di eliminare i colli di bottiglia presenti nei nodi di grande traffico. E, ancora, non àƒ¨ possibile calcolare il costo di un trasporto se non si conosce la dotazione di retroportualitàƒÂ e lࢠammontare del traffico delle merci nei porti e negli interporti (tempi di deconsolidamento, trasbordo). Da queste considerazioni àƒ¨ partita lࢠidea di dare il via al lavoro con un censimento delle strutture di cui si serve lࢠindustria dellࢠautotrasporto (ciàƒ² che va a costituire la grande fetta dei costi di sostenibilitàƒÂ infrastrutturale ed ambientale). La prima parte del lavoro si avvia con un quadro descrittivo degli ambiti di cui si occupa oggi il trasporto: peculiaritàƒÂ di settore, tecnologie logistiche, prospettive intermodali. In questo modo si puàƒ² comprendere la dimensione industriale del trasporto di merci su strada, i suoi costi e la sua redditivitàƒÂ . Segue un resoconto sulla strategia di espansione geografica, lࢠinternazionalizzazione delle ditte veneto giuliane di autotrasporto, e le caratteristiche socio economiche dellࢠarea geografica di origine. Vi àƒ¨ poi la mappa dei distretti produttivi, che sono il terreno economico a cui lࢠautotrasporto sta offrendo i suoi servizi. La seconda parte del volume àƒ¨ dedicata alla ricerca. Si tratta del resoconto delle interviste raccolte tra gli imprenditori del settore Ateco 60.24, trasporti terrestri in conto terzi. I tre ambiti previsti dallࢠindagine sono: gli investimenti allࢠestero, le aree O/D delle tratte di trasporto e relative tipologie merceologiche trattate, le strategie dellࢠimprenditore per contrastare la crisi. Dopo la debita elencazione dei passaggi del percorso di studio (dal disegno, alle interrogazioni alle banche dati, allࢠindividuazione dei criteri di campionamento, alle revisioni di fattibilitàƒÂ ) il testo prosegue con lࢠanalisi correlata delle risposte ottenute. Ed proprio correlando i dati che si àƒ¨ potuto rilevare che il trasporto stradale su gomma sta attraversando una fase di cambiamento importante. Lࢠautotrasportatore, come annunciato in premessa, sta diventando uno spedizioniere e un operatore di logistica che valuta lࢠuso di altre modalitàƒÂ di trasporto. Lࢠindustria dellࢠautotrasporto oggi ha un imprenditore che non concentra i valori di produzione sul ࢠviaggioࢠ, ma sul servizio: valorizzazione del prodotto, garanzia della qualitàƒÂ e cura del cliente attraverso servizi molto personalizzati. Egli, quando decide di investire allࢠestero, apre lࢠazienda con quote di maggioranza e portando nella struttura la cultura e le conoscenze costruite nella sede originaria. Chi non ha scelto questa strategia e ha solo delocalizzato, pur avendo conseguito importanti risultati in passato, sta accusando perdite che mettono a rischio la vita dellࢠazienda. Il mantenimento in essere dellࢠimpresa dipende anche da quanto velocemente lࢠimprenditore riesce a riorganizzare, a mutare aree geografiche di trasporto o settori merceologici di riferimento. Lࢠimprenditore che ha annusato in tempo utile la crisi e ha deciso di penetrare nuove aree con settori di produzione prima poco trattati àƒ¨ rimasto in corsa, ha incrementato il fatturato e sta facendo nuovi investimenti. Lࢠest europeo àƒ¨ lࢠarea IDE privilegiata dagli operatori nordestini dellࢠautotrasporto. Il territorio àƒ¨ descritto con molto ottimismo dagli imprenditori per i seguenti motivi: servizio offerto, buona qualitàƒÂ delle strade, velocitàƒÂ di percorrenza e per le opportunitàƒÂ che potràƒÂ offrire in futuro. Durante lࢠintervista non sono mancate le comunicazioni rivendicative.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/232410
URN:NBN:IT:UNITS-232410