Negli ultimi anni si àƒ¨ manifestata anche in Italia una crescente attenzione nei confronti della valutazione. Le opere in tema giàƒÂ  presenti sulla scena editoriale italiana si concentravano su alcuni aspetti specifici della pratica della valutazione, dando spesso per scontati i presupposti teorici di riferimento, da rintracciare tra la copiosa letteratura straniera - prevalentemente statunitense. Il processo di avvicinamento di studiosi afferenti a discipline diverse ad un tema multidisciplinare qual àƒ¨ la valutazione àƒ¨ passato attraverso numerosi convegni e pubblicazioni, che hanno favorito la divulgazione delle tematiche proprie della valutazione, senza peràƒ² giungere ad una vera e propria diffusione di conoscenze comuni o- quanto meno- ad un linguaggio condiviso. Tale lacuna sembra colmata, almeno in parte, da alcuni volumi recentemente pubblicati da autori che hanno percepito l'assenza - o per lo meno la carenza - di una base di appoggio, di un humus concettuale e termino logico. Gli sviluppi - anche recenti - della ricerca valutativa si sono tuttavia limitati all'ambito prevalentemente empirico, al concreto funzionamento e agli esiti ed effetti prodotti dai vari interventi, trascurando l'ambito normativo ed il riferimento a princàƒ¬pi e corsi di azione da intraprendere per raggiungere finalitàƒÂ  diverse. Proprio il notevole successo - accademico e non - riportato dalla valutazione in Italia negli ultimi anni, apre un ulteriore orizzonte di studi: quello della valutazione applicata alle organizzazioni di volontariato che erogano servizi radicati a livello comunitario. L'importanza di tali organizzazioni nei processi di ridefinizione del welfare state, la scarsitàƒÂ  delle risorse disponibili e la necessitàƒÂ  di rendicontare gli investimenti effettuati, fanno sàƒ¬ che sempre piàƒ¹ spesso si conducano ricerche valutative su azioni organizzative che mal si adattano a quella che spesso àƒ¨ considerata dai principali attori sociali coinvolti poco piàƒ¹ di una moda passeggera. D'altronde, ci si potrebbe chiedere, perchàƒ© valutare dei volontari? Non àƒ¨ sufficiente il loro impegno? O che aiutino la crescita della comunitàƒÂ , attraverso la creazione o la diffusione di capitale sociale? Il presente lavoro àƒ¨ stato pensato per rispondere - tra le altre che verranno esplicitate successivamente - a tali domande. Non ci si pone l'obiettivo di valutare una o piàƒ¹ organizzazioni di volontariato, di terzo settore, non-profit o di privato sociale - si vedranno oltre le implicazioni e gli assunti della scelta di una di queste espressioni. Si vogliono definire, sebbene non esaustivamente, le linee epistemologiche e metodologiche secondo le quali condurre una valutazione nel campo sociale cosàƒ¬ delineato, capaci di cogliere le specificitàƒÂ  relazionali del 'prodotto'. Nel primo capitolo si sono esaminate questioni di ordine prettamente metodologico, considerazioni orientate, tuttavia, dalle domande che sorgono dallo specifico campo di ricerca: quali le conseguenze della predominanza di processi cognitivi basati sulla conoscenza tacita, della non-esplicitazione degli obiettivi e dell'incidenza degli effetti inattesi. Si àƒ¨ ritenuto necessario esaminare i vari disegni e stili di ricerca, cosàƒ¬ come le diverse classificazioni presenti in letteratura relative all'attivitàƒÂ  valutati va. Si àƒ¨ poi avanzata una classificazione relativa alle tecniche di analisi solitamente usate nella ricerca (non solo valutativa), per giungere alla proposta nota come triangolazione. Il secondo capitolo àƒ¨ destinato a chiarire alcuni aspetti sostantivi relativi al ruolo ed alle specificitàƒÂ  di quanto àƒ¨ comunemente denominato volontariato ed alle sue Paolo P arra Saiani- Strategie per la ricerca valutativa nel privato sociale - Abstract ripercussioni sul capitale sociale. La complessitàƒÂ  e la multidimensionalitàƒÂ  dei referenti del processo valutativo hanno ancor piàƒ¹ intense ripercussioni sulla valutazione dei servizi relazionali. Nell'ambito delle politiche sociali si scontano molte confusioni concettuali, terminologiche ed operative che certo non facilitano l'avvio di un ripensamento complessivo, di ampio respiro, sull'area nel suo complesso. Si riscontra una consistente carenza d'informazione tanto che àƒ¨ arduo identificare l'esito dei servizi alla persona ed esplicitarlo senza ridondanze o indebiti riduzionismi. La peculiaritàƒÂ  dei servizi alla persona consiste nella loro immaterialitàƒÂ  ed intangibilitàƒÂ ; da questa prima caratteristica ne seguono altre: coincidenza tra prodotto e servizio; - negoziabilitàƒÂ  dei criteri; scarsitàƒÂ  delle risorse economiche, temporali e umane; - dipendenza da riconoscimenti, giudizi e abilitàƒÂ  taciti. Le specificitàƒÂ  dei servizi alla persona sono ancora piàƒ¹ accentuate se sono coinvolti gli attori del privato sociale, il cui operato àƒ¨ necessario valutare quando la fruizione dei beni e servizi prodotti dall'organizzazione àƒ¨ non piàƒ¹ solo interna, ma esterna, sottoposta alla valutazione di finanziatori e utenti. La necessitàƒÂ  di operativizzare concetti dai confini estremamente labili e - spesso - caratterizzati da una certa qual confusione a livello teorico, ha richiesto un approfondimento delle sue varie dimensioni attraverso piàƒ¹ tecniche e strumenti di ricerca, concretizzando sul piano empirico ed operativo l'ormai 'leggendaria' triangolazione delle tecniche di ricerca. Per approfondire tali temi sul piano empirico, il terzo capitolo riporta i risultati dell'indagine condotta sulle organizzazioni di volontariato operanti nell'ambito della promozione culturale con attivitàƒÂ  rivolte - in particolare ma non in via esclusiva - alla popolazione anziana. A tal fine, ci si àƒ¨ soffermati su alcuni interrogativi ritenuti fondamentali per comprendere quali elementi dovrebbero essere considerati nella 'normale' attivitàƒÂ  valutativa: a) motivazioni e modalitàƒÂ  di costituzione delle UniversitàƒÂ  della terza etàƒÂ , individuando gli elementi strutturali e contestuali alla base della storia delle associazioni ed i fattori che hanno contribuito alla loro affermazione; b) secondo quali percorsi le diverse associazioni si sono sviluppate, attraverso quali trasformazioni sono riuscite a realizzare i propri obiettivi: al di làƒÂ  dell'eterogeneitàƒÂ  delle esperienze associative, emergono linee di sviluppo tipiche dell'associazionismo culturale, capaci di accomunare tali esperienze, diversificandole da altri fenomeni associativi simili? c) dinamiche istituzionali all'interno delle associazioni e nei loro rapporti con l'esterno; d) punti di svolta e di criticitàƒÂ  della vita delle associazioni, con particolare attenzione alla loro capacitàƒÂ  progettuale; e) capacitàƒÂ  di promuovere capitale sociale attraverso il contatto con altri enti, associazioni, ed attraverso la capacitàƒÂ  di stimolare i singoli individui ad attivarsi nella propria comunitàƒÂ . Per condurre gli studi di caso sono state selezionate quattordici realtàƒÂ  associative per disporre di una visione ampia e differenziata delle UniversitàƒÂ  della terza etàƒÂ . Non ci si àƒ¨ proposti di descrivere esaustivamente e nei minimi dettagli la realtàƒÂ  delle UTE, Paolo P arra Saiani- Strategie per la ricerca valutativa nel privato sociale - Abstract quanto - attraverso i quattordici studi di caso - individuare le tendenze evolutive emergenti che possano offrire indicazioni significative all'analisi teorica e valutativa. Le organizzazioni di privato sociale esaminate - pur agendo secondo modalitàƒÂ  d'intervento promozionale - a differenza di quanto rilevabile in altri settori non sembrano proporsi come promotori di un network, di un circuito di rapporti stabili, se non totalmente circoscritto all'ambito di uno stesso settore d'intervento. Per la maggior parte delle esperienze considerate, le relazioni con le istituzioni pubbliche si limitano alla contrattazione per la concessione dei locali nei quali operare, la collaborazione con altre organizzazioni di volontariato e di terzo settore sono pressochàƒ© inesistenti, il contributo dal mondo accademico si concretizza solo attraverso l'impegno di singoli docenti.

STRATEGIE PER LA RICERCA VALUTATIVA NEL PRIVATO SOCIALE

-
2015

Abstract

Negli ultimi anni si àƒ¨ manifestata anche in Italia una crescente attenzione nei confronti della valutazione. Le opere in tema giàƒÂ  presenti sulla scena editoriale italiana si concentravano su alcuni aspetti specifici della pratica della valutazione, dando spesso per scontati i presupposti teorici di riferimento, da rintracciare tra la copiosa letteratura straniera - prevalentemente statunitense. Il processo di avvicinamento di studiosi afferenti a discipline diverse ad un tema multidisciplinare qual àƒ¨ la valutazione àƒ¨ passato attraverso numerosi convegni e pubblicazioni, che hanno favorito la divulgazione delle tematiche proprie della valutazione, senza peràƒ² giungere ad una vera e propria diffusione di conoscenze comuni o- quanto meno- ad un linguaggio condiviso. Tale lacuna sembra colmata, almeno in parte, da alcuni volumi recentemente pubblicati da autori che hanno percepito l'assenza - o per lo meno la carenza - di una base di appoggio, di un humus concettuale e termino logico. Gli sviluppi - anche recenti - della ricerca valutativa si sono tuttavia limitati all'ambito prevalentemente empirico, al concreto funzionamento e agli esiti ed effetti prodotti dai vari interventi, trascurando l'ambito normativo ed il riferimento a princàƒ¬pi e corsi di azione da intraprendere per raggiungere finalitàƒÂ  diverse. Proprio il notevole successo - accademico e non - riportato dalla valutazione in Italia negli ultimi anni, apre un ulteriore orizzonte di studi: quello della valutazione applicata alle organizzazioni di volontariato che erogano servizi radicati a livello comunitario. L'importanza di tali organizzazioni nei processi di ridefinizione del welfare state, la scarsitàƒÂ  delle risorse disponibili e la necessitàƒÂ  di rendicontare gli investimenti effettuati, fanno sàƒ¬ che sempre piàƒ¹ spesso si conducano ricerche valutative su azioni organizzative che mal si adattano a quella che spesso àƒ¨ considerata dai principali attori sociali coinvolti poco piàƒ¹ di una moda passeggera. D'altronde, ci si potrebbe chiedere, perchàƒ© valutare dei volontari? Non àƒ¨ sufficiente il loro impegno? O che aiutino la crescita della comunitàƒÂ , attraverso la creazione o la diffusione di capitale sociale? Il presente lavoro àƒ¨ stato pensato per rispondere - tra le altre che verranno esplicitate successivamente - a tali domande. Non ci si pone l'obiettivo di valutare una o piàƒ¹ organizzazioni di volontariato, di terzo settore, non-profit o di privato sociale - si vedranno oltre le implicazioni e gli assunti della scelta di una di queste espressioni. Si vogliono definire, sebbene non esaustivamente, le linee epistemologiche e metodologiche secondo le quali condurre una valutazione nel campo sociale cosàƒ¬ delineato, capaci di cogliere le specificitàƒÂ  relazionali del 'prodotto'. Nel primo capitolo si sono esaminate questioni di ordine prettamente metodologico, considerazioni orientate, tuttavia, dalle domande che sorgono dallo specifico campo di ricerca: quali le conseguenze della predominanza di processi cognitivi basati sulla conoscenza tacita, della non-esplicitazione degli obiettivi e dell'incidenza degli effetti inattesi. Si àƒ¨ ritenuto necessario esaminare i vari disegni e stili di ricerca, cosàƒ¬ come le diverse classificazioni presenti in letteratura relative all'attivitàƒÂ  valutati va. Si àƒ¨ poi avanzata una classificazione relativa alle tecniche di analisi solitamente usate nella ricerca (non solo valutativa), per giungere alla proposta nota come triangolazione. Il secondo capitolo àƒ¨ destinato a chiarire alcuni aspetti sostantivi relativi al ruolo ed alle specificitàƒÂ  di quanto àƒ¨ comunemente denominato volontariato ed alle sue Paolo P arra Saiani- Strategie per la ricerca valutativa nel privato sociale - Abstract ripercussioni sul capitale sociale. La complessitàƒÂ  e la multidimensionalitàƒÂ  dei referenti del processo valutativo hanno ancor piàƒ¹ intense ripercussioni sulla valutazione dei servizi relazionali. Nell'ambito delle politiche sociali si scontano molte confusioni concettuali, terminologiche ed operative che certo non facilitano l'avvio di un ripensamento complessivo, di ampio respiro, sull'area nel suo complesso. Si riscontra una consistente carenza d'informazione tanto che àƒ¨ arduo identificare l'esito dei servizi alla persona ed esplicitarlo senza ridondanze o indebiti riduzionismi. La peculiaritàƒÂ  dei servizi alla persona consiste nella loro immaterialitàƒÂ  ed intangibilitàƒÂ ; da questa prima caratteristica ne seguono altre: coincidenza tra prodotto e servizio; - negoziabilitàƒÂ  dei criteri; scarsitàƒÂ  delle risorse economiche, temporali e umane; - dipendenza da riconoscimenti, giudizi e abilitàƒÂ  taciti. Le specificitàƒÂ  dei servizi alla persona sono ancora piàƒ¹ accentuate se sono coinvolti gli attori del privato sociale, il cui operato àƒ¨ necessario valutare quando la fruizione dei beni e servizi prodotti dall'organizzazione àƒ¨ non piàƒ¹ solo interna, ma esterna, sottoposta alla valutazione di finanziatori e utenti. La necessitàƒÂ  di operativizzare concetti dai confini estremamente labili e - spesso - caratterizzati da una certa qual confusione a livello teorico, ha richiesto un approfondimento delle sue varie dimensioni attraverso piàƒ¹ tecniche e strumenti di ricerca, concretizzando sul piano empirico ed operativo l'ormai 'leggendaria' triangolazione delle tecniche di ricerca. Per approfondire tali temi sul piano empirico, il terzo capitolo riporta i risultati dell'indagine condotta sulle organizzazioni di volontariato operanti nell'ambito della promozione culturale con attivitàƒÂ  rivolte - in particolare ma non in via esclusiva - alla popolazione anziana. A tal fine, ci si àƒ¨ soffermati su alcuni interrogativi ritenuti fondamentali per comprendere quali elementi dovrebbero essere considerati nella 'normale' attivitàƒÂ  valutativa: a) motivazioni e modalitàƒÂ  di costituzione delle UniversitàƒÂ  della terza etàƒÂ , individuando gli elementi strutturali e contestuali alla base della storia delle associazioni ed i fattori che hanno contribuito alla loro affermazione; b) secondo quali percorsi le diverse associazioni si sono sviluppate, attraverso quali trasformazioni sono riuscite a realizzare i propri obiettivi: al di làƒÂ  dell'eterogeneitàƒÂ  delle esperienze associative, emergono linee di sviluppo tipiche dell'associazionismo culturale, capaci di accomunare tali esperienze, diversificandole da altri fenomeni associativi simili? c) dinamiche istituzionali all'interno delle associazioni e nei loro rapporti con l'esterno; d) punti di svolta e di criticitàƒÂ  della vita delle associazioni, con particolare attenzione alla loro capacitàƒÂ  progettuale; e) capacitàƒÂ  di promuovere capitale sociale attraverso il contatto con altri enti, associazioni, ed attraverso la capacitàƒÂ  di stimolare i singoli individui ad attivarsi nella propria comunitàƒÂ . Per condurre gli studi di caso sono state selezionate quattordici realtàƒÂ  associative per disporre di una visione ampia e differenziata delle UniversitàƒÂ  della terza etàƒÂ . Non ci si àƒ¨ proposti di descrivere esaustivamente e nei minimi dettagli la realtàƒÂ  delle UTE, Paolo P arra Saiani- Strategie per la ricerca valutativa nel privato sociale - Abstract quanto - attraverso i quattordici studi di caso - individuare le tendenze evolutive emergenti che possano offrire indicazioni significative all'analisi teorica e valutativa. Le organizzazioni di privato sociale esaminate - pur agendo secondo modalitàƒÂ  d'intervento promozionale - a differenza di quanto rilevabile in altri settori non sembrano proporsi come promotori di un network, di un circuito di rapporti stabili, se non totalmente circoscritto all'ambito di uno stesso settore d'intervento. Per la maggior parte delle esperienze considerate, le relazioni con le istituzioni pubbliche si limitano alla contrattazione per la concessione dei locali nei quali operare, la collaborazione con altre organizzazioni di volontariato e di terzo settore sono pressochàƒ© inesistenti, il contributo dal mondo accademico si concretizza solo attraverso l'impegno di singoli docenti.
2015
ITALIANO
SOCIOL.FENOM.INTERNAZ.,TERRIT.E SERV.SOC.
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/244518
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-244518