Il lavoro di stesura della tesi si ਠproposto, in particolare, di analizzare e approfondire la tematica dell'agente undercover †" oggetto di copiosi studi nell'ambito sostanziale †" sotto il meno esplorato profilo del suo inquadramento nelle dinamiche processuali, al fine di verificare la legittimità  del ricorso al tale strumento, i limiti operativi dello stesso nonchà© il suo apporto gnoseologico alla fase dibattimentale. A tale fine, si ਠproceduto attraverso una iniziale ricognizione evolutiva dell'istituto partendo dalle prime ricostruzioni dottrinali dell'ottocento sino alla normativa attuale. Gli aspetti di maggiore interesse procedimentale hanno avuto ad oggetto, innanzitutto, il tentativo di chiarire i dubbi ermeneutici relativi alla sua classificazione come attività  di prevenzione, ovvero come vera e propria ricerca della prova, in funzione repressiva, all'interno di un procedimento penale regolarmente instaurato. Inoltre, si ਠproceduto all'analisi delle diverse normativa speciali †" relative, tutte, a reati di particolare gravità  o allarme sociale †" che sotto la vigenza del nuovo codice hanno provveduto ad introdurre la possibilità  di ricorrere all'agente undercover e, nel dettaglio, a verificare quali siano i rapporti fra i diversi soggetti protagonisti delle indagini preliminari alla luce del necessario inquadramento della disciplina speciale nell'ordinario ambito codicistico di svolgimento delle investigazioni stesse. Un altro importante aspetto della ricerca riguarda la posizione processuale che l'agente sotto copertura, una volta esaurita la sua attività  mascherata, viene ad assumere. In tal senso si sono registrate le diverse ricostruzioni dottrinali e giurisprudenziali da un lato orientate al principio del cosiddetto †œrecupero del sapere investigativo†� e dall'altro rivolte a non limitare il diritto di difesa e, ancor di pià¹, il principio del contraddittorio nella formazione della prova, senza dimenticare i fisiologici problemi relativi alla tutela dell'identità  dell'agente sotto copertura e della propria incolumità . Tali problematiche sono state affrontate al fine di porre in luce quali siano i riflessi sull'aspetto che indubbiamente suscita il maggior interesse per la sua capacità  di influenzare la decisione: l'utilizzazione probatoria dell'attività  undercover. Si ਠinfine concluso con una breve indagine comparatistica degli ordinamenti continentali e di common law al fine di trarne utili indicazioni per apporti normativi de iure condendo.

Le indagini sotto copertura

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2009

Abstract

Il lavoro di stesura della tesi si ਠproposto, in particolare, di analizzare e approfondire la tematica dell'agente undercover †" oggetto di copiosi studi nell'ambito sostanziale †" sotto il meno esplorato profilo del suo inquadramento nelle dinamiche processuali, al fine di verificare la legittimità  del ricorso al tale strumento, i limiti operativi dello stesso nonchà© il suo apporto gnoseologico alla fase dibattimentale. A tale fine, si ਠproceduto attraverso una iniziale ricognizione evolutiva dell'istituto partendo dalle prime ricostruzioni dottrinali dell'ottocento sino alla normativa attuale. Gli aspetti di maggiore interesse procedimentale hanno avuto ad oggetto, innanzitutto, il tentativo di chiarire i dubbi ermeneutici relativi alla sua classificazione come attività  di prevenzione, ovvero come vera e propria ricerca della prova, in funzione repressiva, all'interno di un procedimento penale regolarmente instaurato. Inoltre, si ਠproceduto all'analisi delle diverse normativa speciali †" relative, tutte, a reati di particolare gravità  o allarme sociale †" che sotto la vigenza del nuovo codice hanno provveduto ad introdurre la possibilità  di ricorrere all'agente undercover e, nel dettaglio, a verificare quali siano i rapporti fra i diversi soggetti protagonisti delle indagini preliminari alla luce del necessario inquadramento della disciplina speciale nell'ordinario ambito codicistico di svolgimento delle investigazioni stesse. Un altro importante aspetto della ricerca riguarda la posizione processuale che l'agente sotto copertura, una volta esaurita la sua attività  mascherata, viene ad assumere. In tal senso si sono registrate le diverse ricostruzioni dottrinali e giurisprudenziali da un lato orientate al principio del cosiddetto †œrecupero del sapere investigativo†� e dall'altro rivolte a non limitare il diritto di difesa e, ancor di pià¹, il principio del contraddittorio nella formazione della prova, senza dimenticare i fisiologici problemi relativi alla tutela dell'identità  dell'agente sotto copertura e della propria incolumità . Tali problematiche sono state affrontate al fine di porre in luce quali siano i riflessi sull'aspetto che indubbiamente suscita il maggior interesse per la sua capacità  di influenzare la decisione: l'utilizzazione probatoria dell'attività  undercover. Si ਠinfine concluso con una breve indagine comparatistica degli ordinamenti continentali e di common law al fine di trarne utili indicazioni per apporti normativi de iure condendo.
2009
it
agente provocatore
indagini
infiltrato
SCIENZE PENALISTICHE
sotto copertura
undercover
Università degli Studi di Trieste
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/245796
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNITS-245796