Questo lavoro ਠstato svolto in collaborazione con l'Università di Chieti e il Dipartimento di Protezione Civile (DPC). Dalla distribuzione ipocentrale delle soluzioni, sembra che l'arco di Mirandola non sia coinvolto nella sequenza sismica, mentre i segmenti della parte interna e centrale del sistema di sovrascorrimento di Ferrara sembrano essere stati attivati dalle sequenze sismiche del 29 e del 20 Maggio, rispettivamente. La complessità dell'area interessata dalla sequenza sismica dell'Emilia, richiede il calcolo di modelli tridimensionali di velocità in modo da poter localizzare pi๠precisamente gli eventi. Come già detto, abbiamo elaborato una procedura iterativa: tomografia dei primi arrivi e localizzazioni 3-D degli eventi, attraverso l'uso rispettivamente del Cat3D e del NonLinLoc, in collaborazione con l'OGS. La sequenza sismica copre solo una piccola parte della regione (30x30 km^2 di larghezza e 20 km di profondità ), per questo l'area investigata si limiterà alla porzione superiore della crosta. Come modelli iniziali di velocità abbiamo scelto: Costa et al, 1992; Massa et al. 2013 e NewModel1 (LaVecchia et al., in prep., i quali avevano errori verticali inferiori al chilometro nello studio precedente. Il miglior modello iniziale sembra essere quello di Massa et al. (2013), il quale mostra valori di rms bassi rispetti alle altre soluzioni. I tre modelli tridimensionali di velocità per le onde P risultanti mostrano caratteristiche comuni: uno strato supe
Tomografia crostale della Pianura Padana e calibrazione di procedure di localizzazione.
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2014
Abstract
Questo lavoro ਠstato svolto in collaborazione con l'Università di Chieti e il Dipartimento di Protezione Civile (DPC). Dalla distribuzione ipocentrale delle soluzioni, sembra che l'arco di Mirandola non sia coinvolto nella sequenza sismica, mentre i segmenti della parte interna e centrale del sistema di sovrascorrimento di Ferrara sembrano essere stati attivati dalle sequenze sismiche del 29 e del 20 Maggio, rispettivamente. La complessità dell'area interessata dalla sequenza sismica dell'Emilia, richiede il calcolo di modelli tridimensionali di velocità in modo da poter localizzare pi๠precisamente gli eventi. Come già detto, abbiamo elaborato una procedura iterativa: tomografia dei primi arrivi e localizzazioni 3-D degli eventi, attraverso l'uso rispettivamente del Cat3D e del NonLinLoc, in collaborazione con l'OGS. La sequenza sismica copre solo una piccola parte della regione (30x30 km^2 di larghezza e 20 km di profondità ), per questo l'area investigata si limiterà alla porzione superiore della crosta. Come modelli iniziali di velocità abbiamo scelto: Costa et al, 1992; Massa et al. 2013 e NewModel1 (LaVecchia et al., in prep., i quali avevano errori verticali inferiori al chilometro nello studio precedente. Il miglior modello iniziale sembra essere quello di Massa et al. (2013), il quale mostra valori di rms bassi rispetti alle altre soluzioni. I tre modelli tridimensionali di velocità per le onde P risultanti mostrano caratteristiche comuni: uno strato supeI documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/249854
URN:NBN:IT:UNITS-249854